Capitolo 7

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Ottobre 1997


Draco osservò gli ospiti intorno al tavolo della sala da pranzo della sua famiglia. C'erano tutti i membri della Cerchia Interna, oltre a lui e a sua madre, e aspettavano con ansia il ritorno del Signore Oscuro da ovunque fosse finito. Spostò lo sguardo su sua madre, seduta di fronte a lui, che aveva la stessa espressione del viso che assumeva quando partecipavano alle cerimonie dell'alta società.

Calma, riservata, di superiorità. Era il suo volto da battaglia.

Sapeva che era terrorizzata e ammirava la sua capacità di nasconderlo così bene. Draco aveva sempre optato per un'aria annoiata e scostante, ma non la riteneva più una maschera appropriata da quando non era più un adolescente. Studiò l'espressione di Severus e  vi lesse un misto di superiorità e vago interesse che rasentava una certa aspettativa.

Lo sguardo scuro di Severus incontrò il suo e Draco permise all'angolo della bocca di sollevarsi leggermente. Avrebbe dovuto essere grato di essere lì. Felice di servire il Signore Oscuro. Fortunato di avere la possibilità di far parte della Cerchia Interna.

Meglio non eccedere, però.

Lanciò un'occhiata a suo padre, che stava bisbigliando qualcosa a Mulciber. Draco guardò Macnair, che fissava sua madre. Di nuovo.

La mano di Alecto gli sfiorò la coscia e lui si irrigidì. Le dita di lei si fermarono sulla sua gamba. Draco avrebbe dovuto aspettare che lei si sedesse per prima e poi scegliere un posto lontano da lei. Invece, stupidamente, si era seduto di fronte a sua madre e a Severus, e Alecto si era prontamente seduta accanto a lui. Quella donna lo faceva sentire come se avesse migliaia di vermi che gli scavavano dentro il corpo. Ma spostarsi ora l'avrebbe offesa e lui non voleva incorrere nella sua ira. La posizione della sua famiglia era troppo precaria all'interno dell'esercito del Signore Oscuro.

Alecto si appoggiò a lui. Il suo profumo floreale era forte, gli irritava il naso e il suo fiato caldo lo sfiorava sull'orecchio. «Ho sentito che il Signore Oscuro ha una sorpresa per noi oggi.»

Alla parola "sorpresa", le unghie dipinte di rosso gli strinsero brevemente la coscia.

«Eccellente», rispose Draco, placando la crescente repulsione per la sua vicinanza.

Incontrò lo sguardo di sua madre, sperando che non vedesse il suo disgusto. Suo padre stava ancora conversando con Mulciber, ma i suoi occhi gelidi erano puntati su Alecto.

«Devo ammetterlo», gli fece Alecto all'orecchio, facendolo rabbrividire. «Mi è dispiaciuto che tu non sia tornato per il settimo anno.»

La mano di lei scivolò sulla sua coscia e lui deglutì, incerto su come allontanare quelle dita senza subire alcuna conseguenza. Nonostante la repulsione, il suo cazzo ebbe un guizzo, si contrasse  e sperò che lei non se ne accorgesse. Le attenzioni femminili erano pur sempre attenzioni femminili, soprattutto se erano così vicine al suo uccello.

«Abbiamo apportato alcune modifiche alle punizioni che sono certo approveresti.» Lei rise leggermente, e i seni premettero sul suo braccio.

Draco rise di rimando e poi rispose, «È stato deciso che il mio talento sarebbe stato utile per aiutare il Signore Oscuro ad assicurarsi una fedeltà più stretta all'interno del Wizengamot e del Ministero.»

«Alecto», chiese sua madre con un sorriso pudico. «Come vanno le cose a Hogwarts?»

Quella donna volgare si appoggiò alla sedia, si scostò i lunghi capelli rossi dalle spalle e raccontò una storiella, togliendo la mano mentre parlava. Lui trattenne un sospiro di sollievo, grato della presenza di sua madre.

From Wiltshire with Love | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora