Capitolo 5

4 0 0
                                    


<<Mamma, dove sei? Devo farti vedere una cosa! Ehi mamma!>>
<<Dimmi Ozy, cosa c'é? Sono qui... sto sistemando la tovaglia sotto il pino, quello più alto! Ehi non correre così veloce, potresti cadere! >>
<<Guarda mamma, ho raccolto un fiore per te!>>
<<Oh grazie tesoro, ma è bellissimo! Uno splendido girasole, guarda come brillano i suoi petali gialli quando lo faccio girare sotto la luce. Sei stato proprio bravo a sceglierlo>> <<Si, mi piacciono i fiori... però Milo mi prende in giro perché dice che è roba da femmine>>
<<Ozymandias, guardami bene negli occhi... tu sai che non devi mai ascoltare quello che ti dicono i tuoi compagni di scuola, vero?>>
<<Si mamma lo so, me lo dici sempre>>
<<Oh bene, questo è il mio ragazzo sempre radioso e autentico! Mi stavo quasi preoccupando. Se avessi risposto diversamente avrei temuto che qualcuno ti avesse scambiato con qualche altro bambino!>>
<<Ma no mamma, che dici! Sono sempre io!>>
<<Lo so piccolo mio, lo vedo dal tuo sorriso. Guarda che spettacolo è questo prato inondato dai raggi del sole, la primavera lo ha riempito di colori e piccoli insetti di ogni tipo. Eppure, per me la cosa più bella qui rimane questa tua splendida faccina sorridente>>
<<Ahi! Non mi pizzicare la guancia, mi fai male!>>
<<Ops! Scusa, eccoti una carezza>>
<<Ora va meglio...ti voglio bene mamma>>
<<Anch'io ti voglio bene Ozy>>
<<Uh, fai attenzione mamma! Si è appena posata un'ape sul girasole>>
<<Ma guarda.. fortuna che me lo hai fatto notare! Devo muoverlo piano o si spaventerà>> <<E' piccolissima>>
<<Hai visto? Ed è anche molto bella con queste strisce nere e gialle>>
<<Si>>
<<Però... nemmeno loro se la passano più tanto bene di questi tempi>>
<<Oh no! Hai sentito questo rumore fortissimo?>>
<<Tranquillo, vedi? É solo la fabbrica là in fondo che si è rimessa in funzione. Gli operai devono avere finito la pausa pranzo>>
<<Non mi piace la fabbrica>>
<<Lo so, ma è importante per molte persone. Il babbo lavora lì ad esempio... oh che peccato! L'ape è volata via>>
<<Però continua a farmi paura. Guardala, a te non fa paura? É tutta scura e fa strani rumori>>
<<Su, non pensare a queste cose! Anzi, a proposito di operai che hanno finito la pausa pranzo... si è fatto tardi e noi abbiamo ancora un picnic da fare! Qui ho il cestino, aiutami a tirare fuori tutto il necessario... aspetta solo che poggio il girasole e mi metto seduta>> <<Evviva! Sto morendo di fame... che hai portato di buono?>>
<<Beh, perché non provi a indovinare?>>
<<Hai portato le ciambelle alla marmellata? Ti prego dì di sì, dì di sì!>>
<<Mmm... non saprei... ehi! Ma cosa ho proprio qui tra le mani?>>
<<Si! Hai portato le ciambelle alla marmellata, ne voglio due... anzi no! Dammene tre, per favore!>>

<<Aspetta... devi prima mangiare almeno un panino, poi potrai avere il dolce>>
<<Sono i panini al latte?>>
<<Esatto, proprio quelli che piacciono a te. Coraggio, tieni... siediti qui accanto a me a mangiarlo, io intanto finisco di levare le ultime cose da dentro il cestino>>
<<É buonissimo! Sei proprio brava a preparare le merende per i picnic>>
<<Eh già... dai! Approfitta di questo pasto per fare il pieno di energie, perché dopo ti aspetta una bella avventura>>
<<Eh? Questo significa che...>>
<<Proprio così! Ho preparato un'altra caccia al tesoro. Ma questa volta dovrai impegnarti ad essere un migliore esploratore perché l'ho resa più difficile rispetto alle altre che hai fatto>> <<Grazie mamma! Sono troppo felice! Cosa hai nascosto questa volta, mi hai costruito un'altra spada di cartone bellissima come quella dell'altra volta che però ho rovinato per sbaglio giocando sotto la pioggia? Magari più grande...>>
<<Non barare, l'unico modo per saperlo è fare la caccia al tesoro... è tutto scritto sulla mappa che ho qui nella tasca del mio grembiule ma devi essere veloce come una piccola volpe, perché dobbiamo tornare a casa prima del tramonto così possiamo preparare insieme la cena al babbo per quando tornerà dal lavoro>>
<<Allora mangio tutto e poi corro a cercare il tesoro!>>
<<Questo mi sembra un ottimo piano. Però prima di andare abbottonati bene quella tua bella giacca verde... anche se c'è un bel sole primaverile, il vento è comunque abbastanza fresco e non voglio che ti ammali>>
<<Ok mamma... ehi mamma, grazie perché giochi sempre con me>>
<<Che bei occhioni che hai piccolo mio... tranquillo perché la mamma giocherà con te anche domani anzi giocherà con te sempre, ogni volta che lo vorrai>>
Era sempre così che trascorrevano le giornate Ozymandias e sua madre, tra picnic fatti di deliziose ciambelle e cacce al tesoro immerse nella natura. E loro erano felici. Ma le cose belle sono destinate a finire e questo Ozymandias dovette impararlo sulla sua pelle. Una mattina appena sveglio andò infatti, come suo solito, da sua madre per fare colazione insieme. Ma questa stranamente era ancora coricata a letto mentre suo padre si preparava per andare a lavoro.
<<Maria, bisogna chiamare il dottore... non puoi più andare avanti così, ora sta diventando più frequente>>
<<Lo so, hai ragione. Più tardi lo chiamo e vedo se riesco a farlo venire stasera dopo che sarai rientrato>>
<<Mi sembra la cosa migliore da fare. Intanto tu e il bambino non uscite di casa oggi, approfittane per riposarti un po'>>
<<Si, stai tranquillo. Io e Ozy troveremo il modo di divertirci anche rimanendo qui al chiuso. A proposito, ecco il mio piccolino! Cosa ci fai lì, nascosto dietro la porta? Vieni qui sotto le coperte con me>>
Sua madre non aveva ancora finito di pronunciare quelle parole, che con un rapido slancio il bambino si fiondò tra le sue braccia.
<<Hai dormito bene?>>
<<Si>>
<<Io sono pronto, sto uscendo. Ci vediamo stasera. Ozymandias fa il bravo e non far stancare la mamma che oggi non si sente molto bene. Maria, tu riguardati per favore>> <<Te l'ho già ripetuto, è tutto sotto controllo e non devi preoccuparti! Ora vai o farai tardi a lavoro>>

Hollow Bay: ZeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora