Capitolo 12

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<<Ehi, Rita... è questa la tomba di tuo padre?>>
<<Si, c'è scritto Teodor Elìsio Molnàr. Elìsio era il suo secondo nome e lo aveva solo lui. È quella giusta, ne sono sicura>>
<<Quindi non è un omonimo, bene. Tuttavia, non mi spiego la presenza di questi fiori. Sono secchi, ma non troppo... quindi devono essere stati lasciati sulla sua tomba abbastanza di recente>>
<<Sarà stato un vecchio amico di mio padre, che abita qui a Godforsaken. Io ormai è da tanto che non lo vedo più, penso sia da allora...>>
<<Sono fiori semplici, raccolti in un campo. Ma, al tempo stesso, sono davvero belli... perché sono venuti fino a qui per seppellirlo? Intendo tuo padre... lui, in fondo, era di Chimney Pot. E ora si trova quaggiù, nel cimitero di Godforsaken. Alle famiglie dei cittadini importanti, in particolare, viene riservato un posto nel cimitero monumentale della città>>
<<E infatti lui era importante... all'inizio. Ma poi gli hanno voltato tutti le spalle, specialmente quei vigliacchi della sua famiglia>>
<<Stupido Stephen Piotrowski...>>
<<Nessuno è venuto a trovarlo in questi anni, né tantomeno a lasciargli un fiore. E non hanno permesso di farlo neppure a me. A proposito, Mary Anne... grazie per questa piccola deviazione>>
<<Non è stato un problema, era praticamente sulla strada. Questo si aggiungerà alla lista dei nostri segreti>>
<<Già...>>
<<Forse è meglio che sia qui. Voglio dire, questo posto è proprio bello. Certo, il cimitero monumentale di Chimney Pot è pieno zeppo di roba creata da architetti e scultori famosi. Ma Godforsaken sorge nel lato della baia che è in altura, per cui questo cimitero si trova su un promontorio. Si possono ammirare le splendide navi illuminate che solcano il mare, oltre che la sagoma di quell'inquietante prigione sull'isola. Qui le tombe sono così semplici, ma al tempo stesso racchiudono le storie meravigliose di quando i loro proprietari erano in vita. Ha un'atmosfera quasi surreale, se si è degli appassionati dell'occulto. E se il sole dovesse mai ritornare a illuminare queste terre, la vista sarà sicuramente fenomenale>>
<<Ne sono certa... vorrei finire anche io qui, alla fine>>
<<Beh, nel tuo caso non è un discorso da fare. Non dovresti preoccupartene ora, sei giovane e hai ancora tutta la vita davanti>>
<<Se lo dici tu...>> sussurrò piano Rita <<Comunque... se ti piace così tanto questo cimitero, dovresti andare a parlare col suo custode. È quel vecchio gobbo col berretto è il bastone che abbiamo visto prima all'entrata. Quando andrà in pensione, potresti prendere tu il suo posto. Tra le altre cose, ti occuperesti anche di tenere accesi tutti i lumini>>
<<Non dire sciocchezze, Rita!>> Mary Anne si chinò a raddrizzare il luminò sulla lapide di Teodor Molnàr <<Io ho già un lavoro che mi piace ed è accanto a te>>
<<Non puoi continuare ad affidarti emotivamente a me, Mary Anne. Io non ci sarò sempre, devi diventare forte>>
Mary Anna ritornò dritta e si voltò verso l'amica.
<<Scusa... e questo cosa significa? Oh, cavoli! Mi è sembrato che sia caduta una goccia d'acqua dal cielo>>
Improvvisamente, cominciò a piovigginare.

<<Presto, Rita! Dobbiamo tornare al furgoncino, prima che la pioggia aumenti>> <<Possiamo fare con calma, mi hai messo la coperta>>
<<Anche l'ultima volta l'avevi, eppure non è bastata. Devo metterti subito al riparo. Non usare la funzione automatica, spingo io la carrozzella così saremo più veloci>>
Mary Anne cominciò a spingere in fretta e furia la sedia a rotelle di Rita, muovendosi goffamente tra le lapidi a causa del terreno accidentato. Uscirono dai cancelli del cimitero deserto, di fronte ai quali era parcheggiato il loro furgoncino. Utilizzando una pedana meccanica, salirono sul vano posteriore di questo e si chiusero all'interno. Cominciò a piovere a dirotto e il rumore della pioggia rimbombava in tutto il veicolo.
<<Menomale, appena in tempo!>> Mary Anne prese a controllare l'amica <<É tutto a posto. Non ti sei bagnata, la coperta ti ha protetto dall'acqua>>
<<Però ogni volta che me la avvolgi in questo modo, sembro stupida>> controbatté Rita. <<Non importa...>> Mary Anne si sporse verso i comandi del veicolo e mise in funzione il riscaldamento.
<<Perché non prendi uno degli asciugamani nel borsone che abbiamo portato e ti asciughi? Anche tu così rischi di prenderti un raffreddore, Mary Anne>>
<<Non serve, mi sono bagnata appena. Il riscaldamento basterà>> Mary Anne diede un'occhiata fuori dai finestrini <<Fortunatamente, sembra che questa volta si tratti solo di un bel temporale senza fulmini. Quelli sì che sono violenti e difficili da gestire, per questo pericolosi>>
<<Allora aspettiamo che spiova. Una volta che la visibilità sarà migliorata, riprendiamo il cammino verso la nostra destinazione>>
<<Ieri ho visto le previsioni meteo per oggi, ci vorrà un po' che la pioggia diminuisca. É colpa mia, che non so guidare in condizioni troppo avverse>>
<<Non farne un dramma come al solito, Mary Anne. Tanta gente è come te e non è un problema>>
<<Beh, per i miei genitori tutto quello che mi riguarda lo è. Mary Anne abbiamo speso dei soldi per farti prendere la patente, perché allora guidi così male? Mary Anne smettila di piangere sempre, devi dare il buon esempio ai tuoi fratelli più piccoli! Mary Anne basta mangiare! Non lo capisci che devi dimagrire? Dicevano che vivevo in un mondo tutto mio, senza capire i problemi reali. Ero ingenua e avevo bisogno di crescere. Poi, un giorno, per caso hanno trovato l'offerta di lavoro di tua madre e mi hanno spedito qui lontano da casa. Era arrivato il momento, ero diventata abbastanza grande da poter contribuire ad aiutare la famiglia>>
<<Mi ricordo di quando sei arrivata, come se fosse accaduto ieri. Passavi tutte le notti a piangere e io sentivo tutto perché la tua stanza è proprio accanto alla mia>>
<<Sentivo nostalgia di casa...>>
<<Lo so. Eri maldestra in tutto, praticamente un disastro. Dovevi essere tu a darmi supporto, ma alla fine è successo il contrario. Eri in prova e alla fine ho insistito con la mia famiglia affinché rimanessi con noi, dissi loro che con il tempo e l'esperienza avresti imparato e così è stato. Non potevo lasciarti andare via allo sbaraglio. Chissà dove saresti finita poi, la gente si sarebbe approfittata di te troppo facilmente. Avevo un obbligo morale nei tuoi confronti, quello di insegnarti a stare al mondo. Incredibile che tra noi due, questa idiota sia quella più traumatizzata. Era questo quello che pensavo di te. Ricordi la prima volta in cui sei tornata a casa dai tuoi per le vacanze? È stato solo per pochi giorni, ma allora me ne sono resa conto. Tu eri la cosa più vicina ad un'amica che io avessi mai avuto. Quando ti stavo accanto mentre usavi la macchina da cucire per creare i tuoi vestiti e la mia coperta, o quando ci

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 29, 2023 ⏰

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