CAPITOLO 7

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Non mi andava di tornare in classe, non dopo quello che era appena successo con Luca, non dopo quell’abbraccio che l’aveva fatta sentire di nuovo a casa, amata e desiderata.

Purtroppo per lei dietro la porta che aveva di fronte, c’erano tutte le sue cose ma soprattutto c’era Anna che non l’avrebbe perdonata tanto facilmente se non si fosse sbrigata ad entrare, così fece un respiro profondo prima di posare la mano sulla maniglia e prepararsi all’interrogatorio del prof e quello dell’amica che sarebbe stato di tutt’altra natura.

Superata la prima inquisizione, mi accomodai al mio posto presi carta e penna e iniziai a scrivere il più concisamente possibile i fatti degli ultimi minuti prima di spingere il block notes sul banco di Anna che lo afferrò all’istante e s’immerse nella lettura del breve testo scritto frettolosamente.

Lo rilesse più volte prima di  restituirmelo, sotto aveva scritto “Tutto qui? Nessun bacio appassionato? Nessun indumento almeno parzialmente tolto? Mi deludi Fiorentini!” la guardai perplessa “Punto primo non c’era tempo, punto secondo, ERAVAMO IN CORRIDOIO, punto terzo tu che stai combinando con Lorenzo?”

“E questo che c’entra? Mi sembrava stessimo parlando di te!!” “ Su di me non c’è molto da dire, ma su di te cara… credo si potrebbero scrivere moltissimi libri su quello che fai…forse l’hanno fatto!”

“Non è successo niente con Lorenzo che sia degno di nota” scrisse distrattamente, si vedeva che c’era qualcosa che non mi voleva dire, stavo per chiedergli se aveva voglia di parlarne quando il prof ci richiamò minacciandoci di scrivere una nota se non avessimo smesso.

Appena suonò la campanella glielo chiesi -Non c’è molto da dire, io lo stavo per baciare e lui si è tirato indietro dicendo che si era fatto tardi e che forse era meglio salutarsi…- -Coosa??!!! E io che pensavo fosse un tipo sveglio, evidentemente è un cacasotto se  rifiuta un bocconcino come te..!!!- le sorrisi vedendo che la tristezza se ne era andata - - Hai proprio ragione, è un illuso se pensa che gli darò una seconda chance!!- -Beh forse mezza potresti dargliela, sai per dimostrarti superiore...!- 

 -Di cosa state parlando?- la voce di Luca mi riempì di felicità rimasi imbambolata a guardarlo... i suoi occhi…i suoi capelli… dovevo smettere assolutamente se no avrei iniziato a sbavare… -Niente,niente- di affrettò a rispondere Anna visto che non dicevo niente - - Sicura?- chiese dubbioso –Cose da ragazze- dissi ritornando con i piedi per terra - - Come vuoi…andiamo?- -Andiamo dove? – s’intromise l’amica - -Pensavo di portare Emma a fare un giro ma se vuoi, puoi unirti a noi!- io mi girai a guardarla fulminandola con lo sguardo - -Mi dispiace ragazzi, ma mi sa che per sta volta passo, ho già un impegno con una persona, anzi sarà meglio che vada, non vorrei arrivare tardi!- -Ok, ricorda ciò che ho detto, e per sicurezza portati dietro un mattone da lanciargli…- -Come fai a sapere chi è?- -Io so sempre tutto! Adesso vai, ci sentiamo dopo!-

Ormai i corridoi erano deserti, c’era solo una bidella che puliva i bagni oltre a noi... mi ero dimenticata che c’era anche Luca, che mi abbracciò da dietro avvolgendomi tra le sue braccia, il mento appoggiato sulla mia testa –Dovrei preoccuparmi?- mi sussurrò all’orecchio –Per chi?- gli chiesi –Portati un mattone…? Che cos’è successo?- sentivo il calore del suo petto contro la mia schiena così rilassante…mi stavo sciogliendo come ghiaccio al sole - Stava per baciare un ragazzo quando questo si è tirato indietro dicendo che si era fatto  tardi e che forse era meglio concludere la serata- dissi sovrappensiero maledicendomi un secondo dopo per averglielo detto, che stupida!! – Stai scherzando? Questo tizio è un idiota!- - Si beh non avrei dovuto dirtelo, quindi dimentica tutto, almeno quando c’è lei- - Dimenticare cosa?- disse sorridendo –E adesso che si fa?-chiesi curiosa ricordando che lui aveva dei programmi -Ho una sorpresa, sei pronta?- mi disse raccogliendo lo zaino che avevo buttato a terra per mettermi la giacca,non mi diede neanche il tempo di rispondere, mi baciò la tempia per poi prendermi la mano e trascinarmi verso il parcheggio della scuola; ci fermammo davanti a una splendida moto rossa e nera evidentemente sua, salì senza esitazione poi mi porse la mano per aiutarmi, poi però la ritirò guardandomi meglio -Mi sa che dovrò cambiare i miei piani..- disse sottovoce, più a se stesso che a me –Perché?- non lo seguivo –Non credo che riusciresti/vorresti salire con quel vestito addosso….e poi si rovinerebbero i capelli col casco…- imprecai tra me e me per non aver indossato qualcosa di più comodo… -Hai ragione non sarebbe il massimo..- dissi un po’ delusa aspettandomi un “sarà per un’altra volta, ci vediamo” .

L'occhio della FarfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora