L'occhio della Farfalla

Capitolo 11

Dopo il gelato e una lunga passeggiata per il centro, ci eravamo divisi –Ragazzi questi tacchi mi stanno uccidendo e se continuiamo a camminare ancora per molto dovrò dichiararne il decesso, vi dispiace se vado a casa?- -Anche io non ne posso più- aggiunse subito Anna –Ti accompagno- mi disse Luca, io gli annui –Lorenzo assicurati che arrivi a casa- gli dissi prima di abbracciare l’amica –Ti ammazzo- mi sussurrò lei –Ma se mi adori- rispondo prima di staccarmi da lei.

-Devi andare necessariamente a casa ?- mi chiese quando gli altri due si allontanavano, intrecciando le dita alle mie –Cosa hai in mente?- gli risposi curiosa –Ti va di venire a casa mia?È più vicina della tua e poi non ci sei mai stata- esitai un attimo prima di rispondere –Non posso che accettare allora!-.

-Questo è il salotto…dietro quella porta c’è la cucina e la sala da pranzo…- disse; mi teneva in braccio da quando avevamo oltrepassato la porta di casa sua, e mentre si dirigeva a grandi passi verso una porta socchiusa in fondo al corridoio, mi indicava con la testa le varie stanze della casa  -…e questa è camera mia- disse stringendomi di più a se.

Aprì la porta spingendola con il piede, mi depose sul letto, chiuse la porta e poi si girò nuovamente verso di me –Cosa ti va...- non feci in tempo a finire la frase che le sue labbra erano già incollate alle mie, mentre mi spingeva verso il basso e, attento a non pesarmi addosso, si sdraiava su di me.

- Questo - rispose alla mia domanda guardandomi negli occhi mentre mi accarezzava la guancia con il pollice; quando mi guardava così il mio cervello staccava la spina, non ragiono più –Devo togliermi le scarpe- farfugliai.

*Emma sei proprio un disastro, un ragazzo bello come il sole ti bacia e la prima cosa che ti viene in mente…sono le scarpe??!!!*

Lui rotolò di lato lasciandomi fare, ma quasi subito iniziò a baciarmi il collo; brividi di piacere risalirono lungo la mia schiena mentre abbandonavo la testa sulla sua spalla; le sue mani si muovevano lente sul mio corpo, mentre con le labbra tracciava un sentiero di baci che iniziava dalla spalla destra e finiva sulle mie labbra.

Misi scarpe accanto alle sue *Quando se le era tolte?,e subito dopo  mi ritrovai nuovamente sdraiata, le nostre gambe aggrovigliate; le mie mani prima allacciate dietro il suo collo ora vagavano curiose dalle sue spalle giù per tutta la schiena senza fretta.

Il bacio diventava più intenso man mano che il tempo passava e ben presto lo aiutai a togliersi la maglietta; sarei rimasta a guardarlo per sempre, i muscoli definiti delle spalle, del petto e dell’addome…wow!

Improvvisamente sperai che l’estate, il mare, i costumi da bagno e le ochette mezze nude non arrivassero mai –Cosa siamo noi?- chiesi di getto –Vuoi affrontare discorsi filosofici proprio adesso?-mi chiese sorpreso -Se tua mamma arrivasse a casa adesso, mi presenteresti come una tua amica?- gli chiesi cercando di mascherare le mie aspettative –Non so tu, ma certe cose io non le faccio con gli amici…cose tipo questa..- disse a un soffio dalle mie labbra prima di baciarmi -Non mi hai risposto-gli feci notare quando si staccò –Davvero? Io credevo di si...- mi rispose avvicinandosi di nuovo –Hai chiarito che siamo più che amici, ma se io volessi vedermi con un altro…ti andrebbe bene…?- sussurrai al suo orecchio, quando si irrigidì capii di aver raggiunto il mio obbiettivo –Non se ne parla, le relazioni aperte non fanno per me, specialmente  adesso che ho te...- disse guardandomi dritto negli occhi, l’ultima parte quasi sussurrando.

Io lo baciai di slancio allacciando le braccia sul suo collo, lui rispose immediatamente con rinnovata passione, lo feci rotolare in modo da essergli sopra cavalcioni, Luca mi guardò un attimo stupito, le mani appoggiate sul cuscino poco sopra la testa e un sorriso malizioso sulle labbra; mi avvicinai lentamente facendo scivolare le contemporaneamente le mani dall’addome verso le spalle .