8 - Gideon

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Casa di Jax è semplicemente qualcosa di straordinario. Qui tutto è così nuovo e niente puzza di vecchio.
Casa mia è esattamente l'opposto. Regna uno stile country e d'altronde lo capisco. Viviamo come dei cowboy e per questo comprendo il nostro stile di vita. Quello che proprio non riesco a sopportare è il modo in cui vengo trattato.

So perfettamente di essere l'anello debole della mia famiglia. L'unico omega in una famiglia di delta. La pecora nera o per meglio dire l'agnello della famiglia.
Ultimamente litigo spesso con i miei fratelli ed in particolar modo mi scontro con Reid. Lui è il mio alpha, nonché mio fratello e gli voglio un bene dell'anima, ma certe volte vorrei solo allontanarmi da lui. È dispotico, autoritario ed irascibile. In passato ci siamo spesso scontrati sul fatto che non mi lasciasse partecipare alle attività più pratiche del branco.
So bene che nella mia posizione posso fare ben poco, ma lui non ha mai cercato di fare niente per aiutarmi.
Gli ho chiesto parecchie volte di aiutarmi nell'allenamento, l'ho pregato di addestrarmi. Non è che pretendessi di diventare un delta, anche perché non si può cambiare la propria natura. Quello che chiedevo era semplicemente di essere un lupo attivo all'interno della propria famiglia.
Reid, così come tutti gli altri, ha sempre ritenuto che io non potessi essere più di ciò che sono: un omega codardo e debole che non può fare altro che essere protetto dagli altri.

Quando l'altro giorno sono tornato a casa, ho cercato di fare del mio meglio per evitare che i miei fratelli vedessero le ferite sul volto e sul collo, ma Jax c'era andato giù pesante, anche se involontariamente.
Mi è stato impossibile nasconderlo ai miei attenti fratelli.
«Che diavolo ti è successo in faccia?» Michael è stato il primo ad avvicinarsi e a controllarmi il collo. «Chi ha osato a farti questo?»
Mi sono ritratto proteggendomi dal suo sguardo di sangue. «Non è niente, sono solamente caduto per le scale della biblioteca e mi sono graffiato con delle travi appuntite e scheggiate.» Non è che abbia avuto intenzione di mentirgli di proposito; è solo che se avessero saputo la verità, sarebbero andati a cercare immediatamente il mio aggressore.
Quando la sera Reid è rientrato a casa e mi ha visto conciato in quel modo, è andato su tutte le furie. Pretendeva la verità, ma io non potevo dirgliela anzi, non volevo. Ha cominciato con i soliti discorsi nei quali spiegava il perché io fossi un irresponsabile e ad elencarmi i motivi per i quali non avrei mai potuto essere più di ciò che sono.

Abbiamo litigato per non so quanto tempo e alla fine non c'ho visto più. Per la prima volta in vita mia ho osato fare una cosa che nessuno nel mio branco si era mai permesso di fare.

Gli ho ringhiato.

Mi sono spaventato di me stesso perché per la prima volta il mio lupo si stava ribellando a lui. Peccato che nell'esatto momento in cui l'ho fatto, il codardo che è in me si è accovacciato ai suoi piedi implorando perdono.

Nessuno ha usato dire nulla. Gli occhi erano puntati su Reid ed erano tutti in attesa di una sua reazione.
Sarà stata forse la sorpresa della mia reazione, oppure per la prima volta non aveva idea di cosa fare, fatto sta che mi ha guardato con occhi delusi, si è voltato e se n'è andato.

Questa sera ho litigato persino con mia madre e quando sono uscito fuori per prendere una boccata d'aria, ho sentito il suo odore.
C'erano diversi lupi in giro per il ranch, eppure l'unico odore che riuscivo a sentire era il suo.

Ho seguito la scia e quando l'ho visto lasciare Taliha a casa, ho iniziato a pedinarlo.
Non so nemmeno io perché l'ho fatto, ma i miei piedi si sono mossi in automatico.
Quell'uomo non mi piace. Rappresenta tutto ciò che il mio branco ha sempre disprezzato e per di più, anche se non ufficialmente, è il beta di Gene.
Eppure, quando sono con lui, non mi tratta come gli altri. Agisce come fa con gli altri lupi del suo branco.

Alpha, delta, omega... non fa distinzioni. In più di un'occasione l'ho visto interagire con il suo capo branco e sono rimasto scioccato dal modo in cui si confrontava con lui, come se fosse un suo pari.

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