Possibilità

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Izuku's pov
Il tepore provocato dalla sensazione di un corpo caldo accanto al mio fa sì che le mie palpebre si spalanchino di colpo, senza dare tempo agli occhi di abituarsi al buio che ancora avvolge la stanza, attenuato solo da alcuni deboli raggi di sole che attraversano le tapparelle. Ma la mia attenzione non è attirata dalla luce proveniente dall'esterno della finestra, bensì da Kacchan che riposa ad occhi chiusi accanto a me, dormendo con l'espressione più rilassata che abbia mai visto sul suo viso. E' qui, non se n'è andato, è rimasto sul serio. Ha davvero deciso di concedermi la possibilità di restare al suo fianco. Non so se questo sia un sogno, ed a breve aprirò gli occhi ancora nel mio letto con il cuscino bagnato di lacrime, ma se così fosse vorrei non dovermi svegliare mai più.

Eppure il suo respiro calmo, le spalle che si alzano e si abbassano a ritmo regolare, il suo corpo rilassato contro il mio, mi convincono del fatto che non me lo sto immaginando, che mi sta realmente concedendo un'opportunità. Vorrei che questo momento durasse in eterno, che potessimo restare così per sempre, insieme senza alcuna preoccupazione, senza alcun peso che grava sulle nostre spalle. Vedere la sua espressione calma e priva di rabbia mi provoca una strana sensazione, è la prima volta che mi è permesso vederlo vulnerabile, privato della maschera di disprezzo dietro cui si nasconde ogni giorno.

Sono quasi tentato di lasciargli qualche bacio sul collo, ma il terrore di svegliarlo supera il desiderio di far scorrere le labbra sulla sua pelle. Quindi quello che mi limito a fare è chiudere di nuovo gli occhi, beandomi del calore del suo corpo a contatto con il mio, sperando che non sia la prima ed ultima volta in cui mi è concessa la possibilità di vederlo dormire così sereno. Lascio che il mio braccio raccolga abbastanza coraggio da avvolgersi intorno alla sua vita, sperando di non svegliarlo, concedendo al mento di appoggiarsi sulla sua spalla, respirando il suo odore a pieno e rilassando i muscoli contro i suoi. Cercando di calmare il cuore che batte talmente forte che potrebbe tranquillamente saltarmi fuori dal petto da un momento all'altro, mentre al contrario i suoi battiti regolari mi donano un senso di tranquillità che, in sua presenza, avverto per la prima volta, e vorrei davvero poter restare così per sempre.

Traccio con i polpastrelli la pelle del suo braccio, scivolando fino ad arrivare alla sua mano per unire le dita alle sue e stringerlo ancora di più a me. Non vorrei davvero essere in nessun altro posto se non qui, con la consapevolezza che, forse, finalmente potrà essere mio, che potremo appartenere l'uno all'altro, nessun muro a separarci. Spero solo che non si penta, che non si tiri indietro, che dopo tutto questo, dopo che alla fine sono riuscito ad arrestare la caduta, non mi tolga la terra da sotto i piedi facendomi precipitare di nuovo nel vuoto, in quel buio che finora non sembrava avere mai fine.

Sento qualche mormorio lasciare le sue labbra, mentre si muove leggermente contro di me e il terrore che mi respinga di nuovo è cucito sottopelle, il timore prepotente che apra gli occhi e scappi di nuovo, mettendo ancora più distanza tra di noi. Lascio scivolare via il braccio da attorno al suo busto, mettendomi a sedere sul materasso con il cuore che martella in gola, cercando di mandare giù un nodo troppo stretto. Lo osservo senza dire nulla nel momento in cui le sue palpebre si sollevano leggermente, mentre segue i miei movimenti sedendosi a sua volta, il tempo di realizzare la mia presenza prima di girare il viso nella mia direzione.

Resta immobile a guardarmi, per quelle che dal mio punto di vista scorrono come ore, ma che in realtà sono solo pochi istanti, prima che la sua mano raggiunga la sua stessa fronte e dalla sua bocca esca un sospiro frustrato. "Merda..." Sento le parole bloccarsi in gola, il respiro dimezzarsi, è una reazione positiva? Negativa? Sento l'ansia crescere sempre di più, secondo dopo secondo, dovrei dire qualcosa? Devo dargli tempo? Che diamine devo fare adesso? "Kacchan, va tutto b-" "Sta zitto, non voglio sentire il tuo fastidioso blaterare di prima mattina." E' un altro sospiro di pura frustrazione quello che lascia la sua gola, e sono sicuro che si sia pentito, che se potesse tornare indietro non aprirebbe la porta, mi lascerebbe fuori per poter continuare con la sua vita senza alcun rimpianto.

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