Illusione

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Sono tre anni, tre anni che non fa più parte della mia vita, tre anni che ho ricominciato a vivere. Sono stato in grado di andare avanti, di trovare degli amici, dei veri amici, persone che mi sono rimaste sempre accanto nonostante tutto. C'è voluto molto tempo prima che riuscissi a fidarmi di nuovo degli altri, ma sono riuscito a superare la paura di venire rifiutato per essere semplicemente me stesso, e quando ho fatto coming out con le persone a me più vicine, mi hanno accolto a braccia aperte.

Quel timore di essere rigettato per quello che sono, finalmente sparito, sparito insieme a tutto il resto dei sentimenti che provavo per lui. Insieme a tutto quello che mi ha fatto passare senza darmi una spiegazione valida; mi ha allontanato da lui, preso a pugni, calci, e lo ha sempre fatto provando una sorta di contorto appagamento. Non ho dimenticato nulla, ma ora sento che il dolore si è attenuato, di quelle ferite che un tempo erano aperte e sanguinanti ora restano soltanto cicatrici. Eppure continuo ancora oggi a chiedermi qual è stata la causa, cosa lo ha portato ad odiarmi a tal punto, davvero era solo per il mio orientamento sessuale?

Il familiare suono stordente della campanella mi strappa rapidamente dai miei pensieri, riportandomi con i piedi per terra e facendomi realizzare che la lezione sta per iniziare. Saluto Iida e Todoroki con un cenno veloce prima di dirigermi verso il mio banco, dove trovo Ochako già seduta nel posto affianco al mio pronta per la lezione, con i libri aperti e la penna in mano. Sono fortunato ad avere una persona come lei accanto, abbiamo legato subito dal primo giorno, è una ragazza fantastica e sono grato che sia la mia migliore amica.

Mi siedo in tempo per l'arrivo del professor Aizawa, che inizia a fare l'appello pochi attimi dopo essere entrato, fermandosi solo nel momento in cui un leggero bussare alla porta dell'aula lo distrae. E dopo che il professore autorizza la persona fuori dalla classe ad entrare, dalla soglia fa capolino la professoressa Midnight, che ci rivolge un saluto gentile mentre si dirige con calma di fronte alla cattedra. Sto per concedere alle labbra di arricciarsi in un sorriso, ma quando noto qualcuno dietro di lei, qualcuno che riconosco non appena varca la soglia della porta, il mondo, in un secondo, mi crolla addosso con tutto il suo peso.

"Ragazzi, sono qui per informarvi che da oggi avremo con noi un nuovo studente, presentati pure." Due occhi rosso cremisi sono puntati su di me, pronti a leggere ogni mia minima reazione, e un brivido gelido mi attraversa da cima a fondo, lasciandomi con un sapore amaro in bocca. "Katsuki Bakugo, piacere." Fanculo. Non di nuovo, non posso. Non ce la faccio.

"Ciao, Izuku." Al suono di quella voce che non sentivo da così tanto tempo, che pronuncia il mio nome con così tanto risentimento, non posso fare altro che rimanere paralizzato sul posto, mentre l'intera classe si gira a guardarmi. Eppure io non riesco a muovere un muscolo, so perfettamente che se cercassi di dire qualcosa le parole non uscirebbero, ho vissuto tutto questo troppe volte per poter avere la presunzione di credere che sia cambiato qualcosa. Cosa dovrebbe esserci di diverso ora? Sono ancora quel codardo che sono sempre stato, in sua presenza, tutte le sicurezze che mi convinco di avere, svaniscono.

Avverto il sudore freddo formarsi sulla fronte, e me ne scorre qualche goccia lungo le tempie, è come se il tempo si fosse fermato, come se non esistessero altro che quelle iridi crudeli fisse nelle mie. E un nodo stretto non perde tempo a crearsi alla base della gola, dandomi la sensazione di rimanere senza fiato, privato dell'ossigeno.

"Conosci Midoriya?" Il tono di voce di Midnight è colmo di stupore, mentre lascia vagare lo sguardo tra me e lui, curiosa. Ma tutto quello che riesco a provare io è paranoia. "Andavamo a scuola insieme." Posso percepirlo sottopelle quanto le parole che lasciano la sua bocca sono intrise di disprezzo, e non fa altro che peggiorare l'ansia che mi attanaglia le viscere. "Allora sarebbe meglio se andassi al posto di Uraraka, all'inizio è meglio stare vicino a facce conosciute." Sono convito che la dea fortuna ha deciso di girarsi completamente dall'altra parte, non accorgendosi nemmeno della mia esistenza, come ha sempre fatto.

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