10. Black Block

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*Buon sabato*

Quanto vi sta piacendo questa storia da 1 a 10? Ho bisogno di saperlo, soprattutto dopo che leggerete questo capitolo, mi raccomando <3 è importante per me il vostro prezioso giudizio, ma specialmente il vostro supporto, senza il quale non scriverei più nemmeno una riga. 

Grazie per i commenti che mi lasciate, leggo sempre tutti, per le stelline, sappiate che le vedo una ad una, per le visualizzazioni <3 non appena riuscirò risponderò come posso ad ogni commento. 

Al prossimo capitolo, 

un bacione grandissimo

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Cassandra

Uscii da scuola con lo zaino a tracolla, pronta a dirigermi verso la fermata del pullman più vicina che mi avrebbe condotta a villa Rivera. Ero a metà tragitto, quando fui costretta a fermare i miei passi.

Damian era davanti a me, poggiato con un fianco alla sua Maserati.

"Che ci fai qui?" chiesi con gioia, sorpresa di vederlo.

"Ti sono venuto a prendere a scuola, perché non potevo?" ribatté lui, con un sorriso che gli illuminava l'intero volto angelico che si ritrovava per volere di Dio.

"Certo che potevi!" trillai, prima che aprisse la portiera della sua auto per invitarmi ad entrare.

Rimasi colpita da un fascio di rose rosse e girasoli che trovai sul sedile del passeggero.

"Per me?" chiesi, quando lui prese posto alla guida.

"No, per la mia amante..."

Lo guardai torva.

Allargò il sorriso: "Ma certo che sono per te. Ragazzina!" rispose lui, mentre raccoglievo quel fascio di fiori che posizionai sul mio grembo. "Un gesto vecchio stile..." commentai scherzosa.

"Che pretendi? Ti sei innamorata di un boomer!" ribatté lui, facendomi un occhiolino. Mi rapì il respiro un istante dopo, acutizzando tutti i miei sensi.

Da quando avevamo fatto l'amore, proprio qui, nella sua auto...qualcosa dentro di me era cambiata. Ero diversa. Io mi sentivo totalmente cambiata. Come se qualcosa dentro di me fosse stata seppellita per troppo tempo, in attesa di essere liberata da lui.

"Come va il tuo primo giorno da diciottenne?" chiese, chinandosi verso di me per scoccarmi un altro bacio. Lo baciai con trasporto, passione, come se non ci fosse un domani! Gustandomi il momento, come una qualsiasi adolescente avrebbe fatto.

Ero stufa di tenere in mano sempre le redini del mio futuro per paura che qualcosa potesse capitare, perché tanto...cosa si poteva controllare nella vita? Damian mi stava insegnando a vivere il presente, da un punto di vista nuovo.

"Alla grande, grazie a te." risposi con ritardo, con il cuore in mano. "Non potevo desiderare di meglio a dire il vero..."

"Beh, suppongo di no." si pavoneggiò lui, facendomi ridacchiare.

Avviò il motore della sua Maserati e imboccò una traversa sulla nostra destra.

"Hai sbagliato direzione..." gli feci notare, e lui sorrise non staccando neanche per un attimo gli occhi azzurri dalla strada trafficata.

"No, ragazzina. Non ho sbagliato nulla. Semplicemente le sorprese non sono finite qui." annunciò a gran voce.

"E la tua riunione con il CDA?" domandai confusa, scioccata.

"È stata questa mattina! Un successone, anche grazie all'appoggio delle gemelle e di Ren! In pratica, ho chiesto, per non dire preteso, che tutti i componenti del CDA rinunciassero a metà del loro stipendio – incluso il sottoscritto – per non andare incontro a licenziamenti di alcun tipo...e la richiesta è passata a pieni voti. Siamo ancora a galla, siamo difficili da affondare."

Quello che voglio puoi darlo solo tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora