La Casa dell'Arciduca

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«Mi devi spiegare come sia possibile che ogni volta che entriamo in un dungeon con dei non-morti finiamo in situazioni simili!»

Trenta minuti prima

Dopo aver percorso un lungo corridoio pieno di curve ci siamo trovati davanti a una porta di legno, con le sue abilità da ladro, Shag ha disinnescato una trappola esplosiva che si sarebbe attivata se avessimo toccato il pomello. Dietro c'era una stanza quadrata vuota, il muro davanti a noi era ornato con un'incisione abbastanza inquietante "Yazeerel è caduto qui a causa di un'evocazione", l'abbiamo letta senza degnarla di particolare attenzione e ci siamo diretti alla porta di fronte. Un piccolo corridoio chiuso da due porte di legno. Nessuna trappola in vista. Siamo entrati e abbiamo dovuto trattenere i conati di vomito: a terra ci sono i resti di alcuni avventurieri, troppo martoriati per essere riconoscibili o contati. La puzza è insopportabile, sembrano essere in quelle condizioni da due massimo tre giorni. «Credo che abbiamo trovato il party del giovane Fred...» ho commentato a bassa voce. Prima di entrare nel dungeon siamo stati fermati da una donna che ci ha chiesto di rintracciare e salvare suo figlio Fred, era disposta a pagarci per il disturbo ma Shag ha rifiutato il compenso, strano ma vero, e l'ha rincuorata dicendole che l'avremmo aiutata gratis. Solo dentro quella piccola stanza pentagonale coi resti di un gruppo di maghi -tra i quali c'è anche il povero Fred probabilmente- mi vengono i brividi. «Cosa credi che sia successo?» mi ha chiesto. Ho scosso la testa e ho iniziato a frugare tra i resti per trovare qualche indizio. Troviamo un diario di pelle, ancora stretto tra le dita di un braccio mezzo masticato. Lo abbiamo aperto e letto le ultime righe "Spero che non siate caduti anche voi nel tranello di questa stanza. È una dungeon trap. Se si entra e non si esce nel giro di un minuto le porte si sbarrano e iniziano a comparire dei lich. Noi abbiamo resistito a tre comparse. Non so per quanto andranno avanti... siamo rimasti in quattro e io sono ferito... non sento quasi più la mano... addio..." «Oh maledizione!» non ho fatto in tempo a urlare che le porte si sono sbarrate e si sono formate quattro nubi nere che ci hanno circondato. I quattro lich coperti da lunghe tuniche bianche hanno emesso gemiti e cercato di afferrarci con le loro mani scheletriche. «Shag! Approfittiamone finché sono pochi!» ho mormorato il mio incantesimo e ho studiato le loro auree, tutte nere e vaporose. Ho impugnato il mio coltello e ho pugnalato l'orbita vuota del nemico più vicino. Il corpo è crollato a terra senza energie mentre delle fiammelle sono uscite dalla mano di Shag e hanno dato fuoco ai suoi due nemici, gli ho fatto un gesto d'intesa e ho guardato spegnersi l'aura dell'ultimo nemico. «Direi che possiamo approfittarne per davvero. Prima però voglio trovare l'uscita da qui» si è messo a studiare la porta da cui siamo entrati. Dopo venticinque minuti e tre altri assalti da quattro o cinque lich Shag è riuscito a riaprire la porta chiusa da una serratura magica. Una volta sbloccata e aperta l'altra porta ha fatto un rumore simile, ci siamo corsi attraverso e abbiamo continuato a percorrere il labirinto di corridoi senza incontrare altra anima viva o morta. «Questo posto è inquietante...» ho fatto notare mentre siamo passati sotto l'ennesima torcia che gettava ombre guizzanti sulla parete. La nota stonata erano le due fontanelle poste nelle alcove ai lati dell'ultima porta. Ha scassinato la serratura e siamo entrati, dentro c'erano i cadaveri di tre maghi, uno dei due aveva una bisaccia con dei grimori all'interno. Due li ha presi Shag e uno io. In fondo alla stanza c'era un trono di ossa ornato con teschi umani, l'aura di energia necrotica che emanava era talmente densa da risultare quasi nauseabonda. «Shag... andiamocene» ho aperto una boccetta piena di liquido azzurrino e ne ho bevuta metà per poi passarla a lui «ti ripristinerà parte del flusso magico. Ti servirà. Questa stanza non promette niente di buono.»
Ha preso la boccetta e ne ha bevuto il contenuto. Poi ha estratto i due grimori e ne ha letto i titoli. «Questi sono perfetti per me "Lightning" e "Firebolt", entrambi molto potenti. Sicuro non riuscirò ad usarli.»
Io ho tentato di prendere il mio grimorio ma sono stata fermata da un forte tremore, sul trono si stava formando una nebbia oscura. Ho attivato subito la mia magia e ho iniziato a vedere la nebbia più nitida, segno che la mia abilità è aumentata. La nebbia si è solidificata e ha preso le sembianze di un uomo più grande della media, la pelle grigia e morta, le dita ossute stringevano i bordi dei poggia braccia, le orbite vuote si sono voltate verso di noi e le labbra rinsecchite si sono schiuse in un macabro sorriso. «Degli altri sacrifici eh?» ha sollevato la mano e un raggio rovente è partito dal dito. L'ho schivato prontamente e ha colpito il cadavere dietro di me riducendolo in cenere. Gli ho scagliato due frecce addosso mirando alla testa ma le ha prontamente deviate con un braccio. «Jiasyfy scappiamo!» mi ha urlato Shag mentre spalancava la porta con una spallata. L'ho seguito chiudendomi la stanza alle spalle.

«Mi devi spiegare come sia possibile che ogni volta che entriamo in un dungeon con dei non morti finiamo in situazioni simili!» sono passati trentacinque minuti da quando abbiamo incontrato il Lord lich, una volta abbandonata quella stanza ci siam...

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«Mi devi spiegare come sia possibile che ogni volta che entriamo in un dungeon con dei non morti finiamo in situazioni simili!» sono passati trentacinque minuti da quando abbiamo incontrato il Lord lich, una volta abbandonata quella stanza ci siamo trovati circondati da nemici in tutte le stanze. Io ho finito le frecce, mi è rimasto il coltello da caccia e il vecchio pugnale arrugginito. Sono ferita alla spalla e alla gamba, non ho più flusso e ho perso troppo sangue. Shag ha una ferite che gli attraversa il muso e una scarica di scintille gli ha bruciato la corazza e la pelle del braccio destro. «Shag... se moriamo qui dentro ti autorizzo a maledirmi...» si mette a ridere. «Se moriremo la maledizione non servirebbe ahah» entrambi abbiamo finito le pozioni e le energie però siamo nel corridoio che porta all'uscita.
«Pfft... pensate davvero di sfuggirmi?» una voce strascicata arriva da davanti a noi, una folata di vento gelido spegne le torce sulla nostra strada. In mezzo al corridoio si para il Lord lich in tutto il suoi inquietante splendore. Solleva le mani e ci colpisce con Lightning, i muscoli mi si irrigidiscono e vengo sbalzata all'indietro di un paio di metri. Cado pesantemente e picchio la testa. Sento il sangue che inizia a scorrermi dalla nuova ferita, il petto mi fa male. «Shag... siamo spacciati...»
«Anf... c'è ancora una... anf... possibilità...» ansima mettendosi in ginocchio «hai ancora il pugnale arrugginito?»
«Si...» stingo la mano sull'elsa del pugnale che a detta di Gozza è incantato, «come può aiutarci? Non ha il filo e neanche magia al suo interno.»
«Ha parti metalliche giusto?»
Annuisco lentamente senza capire cosa voglia fare.
«Trova il modo di... farlo arrivare il più vicino alla sua testa... al resto ci penso io...»
"Shag ha un piano, quando ha dei piani lui va tutto bene", mi alzo a fatica sulle ginocchia rigide e corro verso il nemico che scoppia a ridere, schivo a fatica un raggio diretto al mio petto e all'ultimo spicco un balzo puntando in avanti la mia lama arrugginita. Dal basso all'alto, la lama viaggia fluida verso il volto morto del mio nemico. I suoi riflessi sono mostruosi, sposta fulmineo la mano per bloccare la lama che gli si pianta nel palmo e lo trapassa per poi infilarsi nella sua bocca aperta rompendo i denti marci e incastrarsi nel palato senza fare ulteriori danni. Con l'altra mano mi scaraventa di lato facendomi sbattere contro il muro e quasi perdo i sensi. Sento Shag urlare qualcosa puntando il dito vagamente in direzione del lich e un fulmine gli parte dalla punta bruciandogli la pelle della mano. La traiettoria sembra completamente sbagliata, probabilmente avrebbe mancato la testa dell'altro e si sarebbe disperso sul soffitto ma, nel suo palato è incastrato un pugnale metallico, la saetta lo colpisce in pieno volto e carbonizza la pelle marcia prima di far esplodere la testa in una nube grigia. Il corpo senza testa cade all'indietro lasciandoci libero il passaggio. A fatica ci alziamo in piedi, Shag strappa un pezzo del vestito del non-morto e raccoglie qualcosa da terra avvolgendolo. Usciamo senza dire una parola e ci lasciamo cadere sull'erba, esausti. Mi porge il fagotto improvvisato. «Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere riavere il tuo pugnale.»
Lo ringrazio e prendo l'oggetto. Prima di rimetterlo nel suo fodero osservo la lama, sembra aver perso della ruggine lungo la base. Non dico nulla e crollo addormentata.

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