Il mio nemico peggiore

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Allo specchio mi guardo

sempre più spesso.

Dovrebbe essere felice il mio sguardo,

ma da tempo non è più lo stesso.


Forse non lo è mai stato.

Non ricordo quando è stata l'ultima volta che, specchiandomi,

mi sono apprezzato.

Mi è praticamente impossibile.

Non sarebbe affatto credibile.


Ho un fisico da paura

perché guardandolo ti viene il terrore.

E nonostante mi alleni per ore

piacermi diventa sempre più dura.

Ma non ho le allucinazioni, non mi sto inventando nulla.

Ciò che vedo io, lo vede anche un neonato in culla.


Chili di fallimenti mi percorrono lungo i fianchi

Gli obiettivi non ho mai raggiunto

Sono pieno di rimpianti, ecco il punto.

"Mio fisico esile, non sai quanto mi manchi."


Il disgusto, è lui che arriva all'ora di pranzo,

sia che mangio dolci, che bistecca di manzo.

C'è sempre una forza più forte:

"Mangia, non sarà niente"

Eppure, dopo, mi sento perdente.


Pietà, verso di me, che pur sforzandomi di piacermi,

Di sabotarmi sono capace

E vorrei tanto che ciò sia fugace

Ma per le mie cosce ho ancora vergogna quando devo sedermi.


Ci sarà mai qualcuno in grado di apprezzarmi,

se il primo a non farlo sono proprio io?

Il compito di diventare una persona migliore

è solo e unicamente mio.


Sono cosciente di ciò che occorre per amarmi

Ma tutti i miei sforzi sembrano vani.

Rovinati da me stesso, e per questo vorrei odiarmi

Certi miei ragionamenti non sono sani.


So che alcune cose non dovrei pensarle

Ma è più forte di me

Vorrei solo sapere perché

Certe sensazioni non smetto di provarle.


Io sono il mio nemico peggiore

Per questo, quando mi peso ho timore.

Mi terrorizza sapere che probabilmente nulla sarà al suo posto

O almeno finché non smetterò di vedermi per quello che sono:

Il mio mostro

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