La pioggia incessante
Sull'ombrello rimbomba.
Copre il mio corpo stentatamente
Figuriamoci la mia ombra.
Il treno arriva in orario, perfetto .
Ci salgo e timbro il biglietto.
Inizia la ricerca di un posto libero
Chissà in quanti questi sedili in passato videro.
Finalmente mi siedo.
Respiro di sollievo.
Il treno riparte.
Chiudendo tutte le porte.
L'ansia è la prima tappa del viaggio
Quest'oggi, probabilmente, sarò suo ostaggio.
Ma stare male è l'ultima cosa che voglio.
Quindi di tutte le angosce mi spoglio.
O almeno ci provo, tentar non nuoce.
E allora guardo fuori dal finestrino.
Intravedo un fiume, non la sua foce.
Lì vicino, una villa, con immenso giardino.
Ma il treno è veloce
La sua visione dura un istante.
Ora, sono troppo distante
e il fischio è feroce:
La prossima fermata è vicina:
La città sorge su una collina.
Case variopinte, tetti a spiovente.
Incantato da alcune foglie rimango
Svolazzano qua e là, ballano il tango.
Passeggeri che scendono,
Altri ne salgono.
La corsa continua
Fino a domani mattina.
Osservo con attenzione,
Le nuvole, che seguono la mia direzione.
Ah giusto. È un'illusione
Altre volte ci ho sperato, pura finzione.
Prossima tappa: rimorso.
Aggressivo, doloroso, come una spina nel dorso.
Avrei potuto evitarlo,
Penso: Non avrei dovuto farlo.
Alla pioggia, sola,
Si affianca il sole.
Che arrivi l'arcobaleno, questa è la mia speranza .
Ma forse è timido , si vergogna...ne sento la sua mancanza.
Eccola qui, ennesima tappa: delusione.
Tristezza e rabbia tra loro in fusione.
Vergogna di cosa? Di mostrare al mondo la propria bellezza?
Trovo il tutto una grande sciocchezza.
La luna è nitida, la vedo.
Notti insonni prevedo.
Ma la stanchezza si fa sentire.
I miei continui sbadigli lo fanno capire.
Luci in lontananza.
Chissà quale città di gente ne ha in abbondanza.
Lì è dove voglio arrivare,
Ma aimé, a fianco ci devo solo passare.
Tappa seguente: rammarico.
Di dispiacere ne è carico.
Come un coltello, mi ha pugnalato.
Non pensavo così doloroso sarebbe stato.
Questa sera, da osservare, è rimasto poco e niente.
Scruto un passeggero in un sedile a me adiacente:
Stanchezza, l'ultima tappa del giorno.
Fiacco mi sento, come chiunque qui attorno.
La prossima tappa, un domani, mi aspetta.
Sperando che il treno faccia in fretta.
Non mi resta che dormire.
Al mio risveglio, dove sarò, devo ancora capire.

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Cuori Affranti
PoetryUna raccolta di poesie che parlano di me. Spero qualcuno possa immedesimarsi.