Capitolo 2

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era passata all'incirca un ora e leo vale e toni se ne erano andati nelle proprie camere e io ero rimasta sola con Davide.
Abbiamo continuato ad ignorarci per tutto il tempo: lui si stava ascoltando la musica e io guardavo il telefono.
Dopo circa un ora mi sono scocciata così mi alzo e decido di andare da Cris: la mia migliore amica, anche lei fa parte dei braccialetti rossi, siamo entrambe le ragazze, ma io sono la matta.
Mentre sto per uscire dalla camera Davide mi ferma
"Dove vai?"
"ti interessa?"
"no affatto stavo cercando di essere gentile"
"tu? tu stavi cercando di essere gentile?"
"si perché"
"lascia stare va"
alzo gli occhi al cielo e me ne vado, intanto mi ero accorta che mi stava guardando nel mentre che mi allontanavo.
arrivo da Cris.
"ehi Cris che fai?
"ehi ale ciao, nulla tu?"
"niente oggi mi hanno portato un nuovo compagno di stanza"
"uh e com'è?"
"uno stronzo"
cris si mette a ridere e passiamo quasi tutto il resto della giornata insieme.
verso le quattro e mezza di pomeriggio mi ritiro in camera per riposare un po' e trovo Davide sdraiato sul suo letto che ascolta la musica.
Lui mi guarda rientrare e mettermi sul mio letto e dopo di che continuiamo ad ignorarci.
La sera come sempre ci ritroviamo nella stanza di Rocco: l'imprescindibile, senza di lui il gruppo non esiste; Rocco è in coma da otto mesi e l'unico che riesce a comunicare con lui è Toni.
Passiamo tutta la serata a parlare.
"ah ci siamo dimenticati di dire a Rocco che oggi mi hanno portato un nuovo compagno di stanza, sai Rocco (mi rivolgo a lui) mi hanno portato questo nuovo compagno di stanza, si chiama Davide e penso abbia la mia età, non so molto di lui, sai, è molto arrogante e non ci sopportiamo"
guardo Toni per sapere la risposta di Rocco.
Toni come sempre si avvicina di più a Rocco e stampa un sorriso in faccia
"dice che è magnifico e secondo lui ha un lato da scoprire, sembra un tipo interessante"
faccio una faccia pensierosa e passiamo a parlare d'altro.
si fanno circa le undici e passa Ulisse davanti alla camera di Rocco così ci dice:
"ragazzi ancora qua state, dai su tutti nelle proprie camere"
"si cinque minuti e andiamo" risponde Leo
Ulisse se ne va, passano cinque minuti e torniamo nelle nostre stanze.
Durante il tragitto incontro il dottor Carlo che mi ferma
"Ehi Alessia aspetta un attimo"
"ehi Carletto ciao dimmi"
"mi ha detto la Lisandri di dirti che domani mattina devi fare alcuni esami, dillo anche a Davide, andrete insieme."
"oh, ok va bene"
"vai a dormire adesso buonanotte"
"notte"
ci salutiamo e torno in stanza.
a mia sorpresa trovo con davide un signore vestito abbastanza elegante: indossa una camicia bianca con una cravatta nera e sopra una giacca grigia abbinata al pantalone ed è seduto alla scrivania.
suppongo sia il padre di davide, i due si somigliano molto ma si stanno praticamente ignorando, infatti sono tutti e due al cellulare.
entro e saluto
"salve"
il signore alza lo sguardo e mi saluta anche lui.
"ciao"
"lei è il padre di davide?" chiedo curiosa ma cercando di non fare l'impicciona.
"si, tu sei la sua compagna di stanza?"
"si sono io piacere Alessia"
"piacere"
dai non è andata molto male, almeno non mi ha mandato a quel paese appena mi sono presenta come ha fatto il figlio.
dopo un po' il padre se ne va e rimaniamo da soli.
Vedo Davide pensieroso così cerco di rompere un po' il ghiaccio.
"So come ti senti, come si ci sente la prima notte"
"in che senso?" mi chiede ma so già che ha capito
"senti una sensazione strana, di nostalgia, ti viene da piangere, ma non piangi, anche io l'ho provata, ma poi passa, ci fai l'abitudine"
"ma che dici a me non manca nessuno" mi risponde in modo freddo ma lo so che mi mente.
"comunque domani mattina dobbiamo andare a fare delle analisi insieme"
"ok" dice in modo indifferente.
Poi dopo un po' poi ci addormentiamo.

tu il mio ossigeno|| Davide Di Salvo            •Braccialetti Rossi•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora