capitolo 3-Un braccialetto in più

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La mattina dopo ci siamo svegliati verso le nove.

dopo poco è arrivato Ulisse che ci ha accompagnato  a fare le analisi.

Finite le analisi arriva un infermiera
che ci dice di aspettare perché i risultati vanno consegnate ad un medico.

passano circa 15 minuti
"Basta è da stamattina che aspetto, me ne vado
io" dice Davide scocciato
"ma i risultati vanno consegnati ad un medico" gli rispondo
"sai quando me ne fotte" dice lui correndo verso un ascensore
"aspettaa" dico io divertita mentre lo inseguo

lui arriva sfrecciando in ascensore e si mette a festeggiare
" VINTOOO" dice tirando un pugno
alla parete dell ascensore
"aspetta non hai mai detto che fosse una gara" gli rispondo entrando nell ascensore  subito dopo di lui
"va be"

dopo poco si sente uno strano rumore e l'ascensore si ferma.

"cosa è successo??" dico io preoccupata
Davide si guarda un secondo intorno prima di rispondermi e dice
"si è bloccato"
"c-come si è bloccato, cazzo apriti apriti"
vado in panico e inizio a tirare pugni all'ascensore
"è inutile è bloccato non possiamo fare niente, dobbiamo solo aspettare"
mi dice lui sedendosi per terra.

mi sento mancare l'aria e faccio molta fatica a respirare, cazzo non di nuovo.
"Alessia, Alessia, Alessia che ti prende" si alza scuotendomi leggermente
"m-mi manc-a l'ar-ia" dico molto faticosamente cercando di prendere aria inutilmente.
"Ok Ale calmati, siediti" dice cercando di tranquillizzarmi
faccio come dice lui così con il suo aiuto mi siedo a terra, poi si siede  di fronte a me
"ok espira" dice lui espirando
"inspira" continua inspirando.
io cerco di imitarlo e dopo un po' mi riprendo.

"meglio?" mi chiede; che strano, non sembrava piu lo stronzo egoista, era dolce, lo
leggevo nei suoi occhi e si era preoccupato per me e di questo ne ero molto contenta.

"si meglio" gli dico io sorridendo.
"dai vieni, stenditi" mi dice indicando le sue gambe.
io lo guardo un po' confusa e poi poggio il capo sulle sue gambe mentre lui mi accarezza o capelli.

abbiamo passato un bel po di minuti in silenzio, un silenzio assordante e imbarazzante, mi sentivo davvero in imbarazzo ma non so perché, dopotutto non c'era motivo di imbarazzarsi con quel riccio.
in quei minuti ho pensato solo e soltanto
a una cosa: a Davide.
Insomma, si era preoccupato per me, mi ha fatto stendere sulle sue gambe per tranquillizzarmi.
Forse non era così come pensavo, forse Rocco aveva ragione: questo ragazzo aveva tanto da scoprire, e io volevo scoprirlo, lo voglio scoprire.  E poi è un bel ragazzo con quei ricci e quel sorriso ahhhh
no ok così esageriamo.

I mei pensieri furono interrotti proprio da lui,
che un po' imbarazzato mi chiede
"Ma tu perché sei qui?"
Avevo sentito bene? Mi aveva chiesto perché sono qui? Questo significa che è interessato a me, alla mia storia? O forse vuole solo fare conversazione... NON LO SO STO ANDANDO IN CONFUSIONE.
"Ehm...io..ecco ho problemi respiratori come avrai notato"
"Mi dispiace Ale... ti succede spesso?"
"a dire la verità si ma pensavo che stessi migliorando, o almeno ci speravo" dico abbassando lo sguardo
"e tu? perché sei qui?" gli dico cercando di chiudere il mio argomento 'problemi respiratori', odio parlarne, e quando lo
faccio divento triste e mi sento debole, e non voglio che succeda.
"mah nulla mi ha fatto male il petto e sono caduto per terra, qua la fanno troppo tragica"
dice lui sicuro di se
io annuisco e parliamo per un bel po.
"senti ti va se dopo ti presento i miei amici? tanto sicuro un altra settimana rimani, almeno non ti annoi" gli chiedo ad un certo punto
"ok va bene" accetta lui.
parliamo ancora un po', non è così antipatico come pensavo, anzi è simpatico!
"sai, non sei così antipatico come pensavo" gli confesso
"neanche tu nanetta"
"non chiamarmi cosiii"
"ok nanetta"
lo ignoro con un sorriso sulla faccia
"tengo a precisare che rimani sempre una rompipalle eh" dice lui
mi sembrava fin troppo strano che fosse così dolce, uff deve sempre rovinare tutto
"tranquillo il sentimento è reciproco"
ci mettiamo a ridere e... quanto è bella la sua risata?!? subito dopo finalmente si riaprono le porte dell'ascensore
"ah finalmente" dico alzandomi da terra e uscendo dall' ascensore.
Davide mi segue e poi dice
"perché sei così contenta? non ti piace stare sola con me?"

panico totale.

e mo che dico?

'sei nella merda'
'uhhh non è che ti piace?'
' si, ti è piaciuto eccome stare chiusa in quel ascensore con quello stra figo di quel riccio'

ahh coscienza di merda sta zitta cazzo
"beh in realtà si..cioè no, nononono ti pare?! ma che ti salta per la testa?! io non..cioè tu.. AH ANDIAMOCENE."

che figura di merdaaaaa

in questo momento vorrei solo sotterrarmi viva

lui si mette a ridere e poi mi dice
"quindi?"
"che?" gli rispondo confusa
"che facciamo?" mi chiede
"mh se vuoi ti presento i miei amici" rispondo
lui annuisce e andiamo in camera di Rocco dove stavamo già tutti i braccialetti
"ehi ragazziii" gli saluto restando in piedi davanti a loro con Davide di fianco
loro mi salutano e guardano perplessi Davide
"Lui è Davide, il mio compagno di stanza" lo
presento prima che potessero fare domande
"ciao" dice lui
gli altri lo salutano e si presentano uno ad uno.
passa all incirca un ora
"allora Davide, vuoi entrare nel nostro gruppo?" chiede Leo
Davide pensa qualche secondo e dice
"va bene"
"abbiamo finalmente trovato il bello" dice Toni soddisfatto
Leo guarda Toni e sorride poi riguarda Davide

ecco il momento

Leo si sfila un braccialetto rosso dal polso, lo
avvicina alla mano di davide e piano piano glielo infila.

"watanka" diciamo tutti noi in coro

"wata che?" ci chiede perplesso Davide mentre ci guarda stranito

"nulla, un segreto che solo leader può sapere"
risponde fiero Leo
Davide fa spallucce e continuiamo a passare il resto della giornata insieme.

angolo dell'autrice:
ciao a tutti, spero che la storia vi stia piacendo, ci tengo molto
sto cercando di pubblicare il più possibile, ditemi se la
storia vi sta piacendo <3
bacii<33

tu il mio ossigeno|| Davide Di Salvo            •Braccialetti Rossi•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora