14- Dolore condiviso

37 8 8
                                    

third person's pov

Shuntarō vagava continuamente tra la sua aula e il bagno, passando quel lasso di tempo in un turbinio di emozioni, che mai si sarebbe potuto permettere di far trasparire.

Aspettava con ansia l'incontro con Aguni, sapeva con certezza che trovare Grace e accertarsi che stesse bene, sarebbe stato l'unico modo per placare quell'angoscia persistente.

Quando finalmente l'ultima ora giunse, per raggiungere il quarto piano, il ragazzo si fece spazio fra la mandria di studenti che correvano come matti verso l'uscita, beccandosi qualche spallata o insulto per essersi messo in mezzo, ma poco gli importava in una situazione come quella.

Una volta raggiunta la vecchia infermeria, il biondo udì una una voce chiamare il suo nome.

Egli si guardò intorno, ma non vide nessuno.

Riconobbe però l'appartenenza «Aguni?» sussurrò Chishiya speranzioso di trovare l'uomo «Sono qui» non fece in tempo a girarsi che si ritrovò la bocca tappata e una siringa ficcata sul collo, sussultò un poco per lo spavento, i suoi riflessi lo fecero staccare e mettere a fuoco Morizono «Mi attacchi alle spalle adesso?» Shuntarō respirò affannosamente toccandosi l'area in cui il siero era stato iniettato, gemendo per il bruciore.

Aguni roteò gli occhi «Oh scusa, preferivi un: 'Ehi tesoro, devo conficcarti un siringone lungo sei centimetri dentro la tua cazzo di vena, mi dai il permesso o vuoi la cremina antidolorifica?» fece una smorfia agitando l'oggetto in aria, il giovane lo guardò male, pensando che effettivamente, se lo avesse visto prima, non sarebbe stato garbato da quest'idea.

«Come ti senti?» il maggiore si fece improvvisamente serio, iniziando a preoccuparsi «S-Strano» balbettò Chishiya, con una mano provò a toccarsi la gola secca e pizzicante, ma il suo tentativo fallì, non riuscendo più a muovere un muscolo.

«So che non è piacevole, ma vedi di sopportare» le parole di Morizono suonarono ovattate nelle corecchie di Shuntarō, che non riuscì a raggiungere il lettino e si accasciò a terra, piegandosi in due per il forte dolore alla pancia.

«A-anche Grace ha subito tutto questo?» si sforzò a pronunciare la frase, curioso e al contempo angosciato per la ragazza.

«I sintomi sono diversi per tutti: C'è chi sviene immediatamente senza provare dolore all'inizio, chi soffre per poco tempo e chi per anche un'ora abbondante» spiegò, Chishiya fece fatica a seguire il suo discorso, tuttavia si sforzò, cercando di comprenderlo.

Egli capì di star per svenire non appena sentì le palpebre farsi più pesanti, la sua mente era offuscata dal forte dolore, che non smetteva di premere su di lui in modo soffocante, lasciandolo privo di fiato.

La vista gli stava giocando brutti scherzi, sembrava come se le pareti della stanza si stessero restringendo, rendendola claustrofobica, Shuntarō percepì il suo respiro farsi tremolante, mentre la sua ansia di amplificava.

«Ansioso?» ghignò Aguni incrociando le braccia, Chishiya gli lanciò un'occhiata di fuoco, come volesse dire 'Mi stai prendendo in giro?', egli si accovacciò a terra, all'altezza del biondo, e gli toccò la fronte «Sei tutto sudato, sta facendo effetto» si poggiò le mani sulle ginocchia per darsi la spinta, tornando in piedi «Tra non molto dovresti perdere totalmente i sensi» si imboccò le maniche, 'consolatorio', pensó il minore, ma si limitò a chiudere gli occhi e cercare di mantenere la calma.

Sembrava come se quel liquido misterioso volesse fargli provare ogni tipo di dolore, nessuno escluso, era una tortura fin troppo lenta.

Improvvisamente però, il più importante dei pensieri gli ritornò alla mente, si ricordò che lo stava facendo per una motivazione talmente importante che avrebbe potuto tollerare qualsiasi genere di sofferenza, poiché ne sarebbe assolutamente valsa la pena.

Ci teneva così tanto a Grace? Una coetanea a cui non ha mai prestato alcun tipo di attenzione a scuola, ma che in un luogo distopico come il Borderland ha potuto apprezzare e affezionarsi, poteva diventare speciale fino a questo punto?

Forse un posto così inquietante e violento, ha veramente portato qualcosa di bello.

Se le cose fossero andate diversamente, le loro strade, si sarebbero mai incrociate? Il ragazzo sarebbe mai stato disposto a rischiare la vita per lei?

Il loro rapporto è iniziato nel Borderland, e lì sarebbe tornato.

«Oi» Morizono richiamò l'attenzione di Shuntarō, aveva un'altra sirenga in mano, piena fino all'orlo.

«Non andrai da solo» furono le sue ultime parole, prima che stese il braccio e lo mise a contatto con l'ago, cadendo a terra poco dopo.

«Cazzo, non me lo ricordavo così doloroso» al biondo scappò un sorriso spontaneo a quell'imprecazione, emettendo una risata appena udibile.

«Mi sdebiterò, un giorno»

Spazio autrice

Ciao a tutti! So che sono stata inattiva e che ultimamente sto facendo un capitolo più corto dell'altro, ma vi prometto che d'ora in poi cercherò di pubblicare più spesso e aumentare il numero delle parole!

Rebel soul [Shuntarō Chishiya]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora