Darling, you got to let me know
Sistemai meglio le cuffie e sorrisi istintivamente per la canzone.
Should I stay or should I go?
If you say that you are mine
I'll be here 'till end of time«I'll be here 'till end of time»
Canticchiai muovendo i fianchi a ritmo
So you got to let me know
Should I stay or should I go?Misi sottosopra il mio armadio, lanciando magliette e pantaloni sopra il letto disfatto
It's always taste, tease, tease
You're happy when I'm on my knees«Ma dove cazzo ho messo il maglione rosso...»
One day is fine and next is black
«One day is fine and next is black» ripetei io, cercando di mantere la calma tramite la musica che rimbombava nelle mie orecchie
So if you want me off your back
Well, come on and let me know
Should I stay or should-«Ehi!» esclamai quando qualcuno mi tolse bruscamente le cuffie, costringendomi a girarmi.
Si rivelò essere mia sorella, con addosso il mio maglione rosso.
«Delilah, si può sapere cosa vuoi?»
Lei sollevò un sopracciglio, incrociando le braccia «Sei tu quella che è in ritardo, sono qui solo per ricordarti che l'autobus passa alle 7:20» ridacchiò indicando l'orologio digitale sopra il comò «Sono le 7:10 e tu sei ancora in pigiama» ridacchiò«Cazzo, cazzo, cazzo!» imprecai cercando di far ordine nella mia mente.
E nel mio armadio.
«Si può sapere perché hai preso il mio maglione senza chiedere!?» sbottai incazzata «Sta meglio a me che a te» esordì con un ghigno sfacciato «Fa risaltare i miei capelli, non trovi?» chiese retoricamente facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli rossi lungo la schiena "Come vuoi" Cercai di non darle importanza.
Optai per un paio di Jeans beige e una maglietta bianca molto semplice, spazzolai velocemente i capelli e rinunciai all'idea di truccarmi.
Guardai l'orologio del salotto che segnava le 7:15, tirai un sospiro di sollievo e misi lo zaino in spalla.
Diedi un ultimo saluto a Delilah, dalla quale non ottenni risposta, e solcai l'uscita.
Mi avviai verso la fermata, che si trovava a pochi passi da casa mia e mi misi ad aspettare.
Sentii un brivido percorrere la mia schiena, faceva davvero freddo e mi maledii mentalmente per non aver preso la giacca: Dopotutto eravamo a Frebbraio.
Diedi un'occhiata all'orario tramite il cellulare, erano le 7:18 e quel fottuto autobus non voleva saperne di arrivare.
Mi appoggiai al muretto lì presente, presi in mano una sigaretta e la accessi, volevo distrarmi un po'.
Inspirai il fumo, sperando che mi desse la forza psicologica per iniziare la giornata.
Espirai e chiusi gli occhi, cominciando a pensare.
"Guardala, non ha fatto altro che disegnare sul quaderno tutta l'ora"
Inspirai intensamente.
"È solo una figlia di papà, non si merita di stare qui"
Ed espirai
"Ho sentito che è stato suo padre ad uccidere la madre"
Inspirai
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Rebel soul [Shuntarō Chishiya]
FanficESTRATTO DALLA STORIA: «Un'anima ribelle come la tua, sa essere molto pericolosa, soprattutto qui, non credi?» domandò il ragazzo porgendomi la mano «Può darsi» risposi facendo un ghigno, per poi rialzarmi da sola. __________________________________...