10- Atto ammirevole

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«Se dovete scopare io me ne vado, eh» esordì Kyuma squadrandoci «Smettila di essere così inopportuno» lo rimproverò Chishiya, scusandosi poi con me per il comportamento dell'altro ragazzo.

«Cosa c'è di cui vergognarsi? Non l'avete già fatto?» lo guardai stranita «Ma che cazzo dici, a malapena lo conosco!» esclamai, facendo calare il silenzio tra i due, che si lanciavano sguardi riassegnati.

«Ouch, questa ha fatto male» disse Ginji colpendosi il cuore col pugno, fingendo che le mie parole lo abbiamo spezzato.

«Ho detto qualcosa di sbagliato?» domandai confusa «No» rispose secco il biondo, che si allontanò da me e si mise a sedere a terra.

«É normale che tu non ricordi niente» mi rassicurò Kyuma, sedendosi poi accanto al coetaneo «Ma non dire così, o lo ferisci» lo prese in giro scherzosamente, Shuntarō gli tirò un pugnetto per farlo smettere.

«Si può sapere cosa dovrei ricordare?» sbottai, esausta di quei giri di parole insensati.

«Dovremmo dirtelo, ma prenderesti per pazzi» Kyuma si alzò, si avvicinò a me, sollevandomi poi il mento con due dita «Vi considero già dei pazzi, onestamente» feci le spallucce, per poi correre via verso la porta.

«Non ci provare, ricorda che posso anche cacciarti dai membri esecutivi e mandarti a morire» disse restando a terra «Sai che perdita» risposi ironicamente e feci per aprire la porta, lui mi venne immediatamente incontro.

«Ferma» disse con voce calma, poggiando saldamente le mani sulle mie spalle.

«Che diavolo vuoi da me?» domandai e lo sentii irrigidirsi «Resta qui» propose il ragazzo ed io mi voltai «Cosa ci guadagno io?» incrociai le braccia «Ti dirò della lettera» catturò la mia attenzione, annuii «Bene, va avanti» dissi invitandolo a continuare il discorso.

«Oi, sei tu quello intelligente tra noi due, sei sicuro?» chiese Ginji «Sì, altrimenti non ci starà a sentire, è più cocciuta di un mulo» rispose Chishiya «Ehi! Guarda che ti sento!» dissi 'offesa' «Perché, non è così?» domandò retoricamente ghignando, io tornai al discorso precedente «Quindi? Che mi dici della lettera?» egli iniziò a parlare «Vedi, conteneva-» Shuntarō fu interrotto di colpo, la porta si spalancò, era stata aperta da professor Morizono.

L'uomo ci osservò attentamente, Kyuma, che aveva mantenuto un atteggiamento spavaldo e presuntuoso, sembrava essersi congelato completamente.

Shuntarō aveva un'espressione impassibile stampata in volto, tuttavia non osava compiere nemmeno un passo in avanti o fiatare.

Dopo aver squadrato i due, Morizono iniziò a fissarmi «Tu che ci fai qui?» chiese ancora fermo davanti all'entrata «Me lo sto chiedendo anch'io» risposi lanciando un'occhiataccia al biondo, che sospirò e prese parola «Anche lei è nella squadra, adesso» gli spiegò e Aguni annuì «Capisco» entrò definitivamente nella stanza «E io che pensavo facesse la fine di Ryohei» pensò ad alta voce «Cosa è successo ad Arisu?» domandai al professore, che a mia sorpresa, collaborava con i due ragazzi.

Di quante altre cose non ero a conoscenza?

Aguni alternò lo sguardo tra Kyuma e Chishiya «Ancora non sa niente?» entrambi negarono col capo «Onestamente, vorrei solo andare via da qui» mi intromisi «Ma se proprio devo rimanere, vorrei capirci qualcosa»

«Potrei convocare Kano, credo che potrebbe spiegarlo meglio di tutti» esordì Morizono, che con un cenno ci incitò ad uscire.

Quando gli passai accanto, ricominciò a parlare «Che hai fatto al collo?» domandò «Chiedilo a lui» indicai Kyuma, che ancora una volta, si immobilizzò sul posto non appena lo sguardo dell'uomo capitò su di lui.

«Perché ha così paura di Morizono?» sussurrai all'orecchio di Chishiya «Appene entrato nei membri esecutivi, Ginji non ha portato a termine il suo primo incarico, si è beccato una sfuriata di Aguni» mi spiegò «Anche se in realtà, non è severo come sembra, è sufficiente portargli rispetto ed essere seriosi»

Scendemmo velocemente le scale, giungendo all'ufficio della preside, nel quale ebbi paura ad entrare.

«Salve a tutti! Che piacere vedervi! A cosa devo la visita?» la preside ci venne incontro a braccia aperte.

Diedi un'occhiata in giro: Era tutto pulito ed ordinato, sembrava che il caos della scorsa volta non fosse mai esistito.

Rimasi stupita, l'ufficio era ridotto un disastro, possibile che l'abbiano messo apposto così velocemente?

«Dille del Borderland» disse Morizono «Come? Certo che no! Non ha portato a termine nemmeno un compito!» si accigliò la preside.

«Allora gliene assegni uno» rispose a braccia conserte Shuntarō «Momentaneamente, non ho bisogno di nulla!» rise la donna «Ma stai tranquilla cara, non appena mi servirà qualcosa, correrò subito da te!»

«Dai, glielo dica comunque, che problema c'è?» suggerì l'uomo, che fu immediatamente ammutolito dalla donna.

Che stava succedendo?
In che guaio mi stavo ficcando?
Perfino io, che avevo il vizio di curiosare ovunque, volevo uscire da quella situazione, scordandomi di tutto e di tutti.

Anzi, non avrei mai voluto accedere al quarto piano, se avessi ascoltato Kuina, sarebbe andato tutto bene.

Abbassai la testa «Se mi rifiutassi, tirandomi indietro, sarebbe un problema?» alle mie parole, sentii Chishiya ingoiare un groppo di saliva.

Era per caso teso? Eppure, anche osservandolo attentamente, si direbbe il contrario.

«Vai a fare compagnia ai tuoi amici nei game» rispose seria «Quali game?» chiesi «Lo scoprirai solo se rifiuti di far parte dei membri esecutivi, o se mostri la tua totale devozione a me» disse la mora mentre tornava a sedersi difronte la scrivania

«Devozione per cosa?» ghignai tenendo lo sguardo basso «Per averti tenuta in vita» rise lei, facendomi rabbrividire.

«Perché non posso rifiutare? Mh? Non sono obbligata a fare niente!» le urlai contro «Non eri tu quella che voleva sapere della lettera? E io che ammiravo così tanto la tua curiosità!» pronunciò malinconica «Preferisco rimanere all'oscuro di tutto, che essere minacciata!»

«Bada a come parli» mi mise in allerta la corvina «Hai visto cosa nasconde l'ultimo piano, la lettera e conosci i nostri membri» elencò ciò che avevo avuto l'occasione di osservare «Non posso lasciarti libera così, potresti essere pericolosa» appoggiò il mento sul palmo della mano.

«Non dirò nulla!» esclamai «Ma certo che non lo dirai! Solo che noi ce ne assicureremo» ridacchiò tra sé e sé «Fare parte del vostro 'gruppo', significa aggredire e uccidere persone per aver aperto una porta?» domandai a bassa voce «Se è un mio ordine, ovvio che sì» esordì con voce ferma «Allora, sei con noi?» sì alzò, avvicinandosi di nuovo e porgendomi la mano.

«Rifiuto» dissi convinta, sotto lo sguardo sconcertato di tutti «Mi rifiuto di collaborare con dei mostri come voi!» aggiunsi guardando Kano negli occhi «Ti sei appena scavata la fossa da sola» pronunciò Kyuma, che fino ad allora era restato in silenzio.

«Non lo accetto» sussurrò Chishiya
«Ha compiuto la sua scelta, anche se sbagliata» la preside tornò a sorridere «Lei è nella squadra, non accetto obiezioni» disse poi, attirando l'attenzione di tutti.

«Chi sei tu per decidere al posto mio?» lo attaccai «Ti sto salvando la vita, ringraziami!» mi strinse il braccio «Lei accetta, fine della storia» disse a Kano, la quale ci osservò attentamente «Che bel gesto! Un atto davvero ammirevole! Povero ragazzo, dimenticato così facilmente!» assunse una voce drammatica «Tuttavia, non puoi imporle niente: Se vuole andare al macello, lo farà»

«Sì che glielo posso imporre» pronunciò convinto «No che non puoi!» contribbatei «Cristo Lee, taci» mi zittí con tono severo.

«Nonostante non sia qui presente, parlerò anche a nome di Hikari Kuina: Non parteciperà nemmeno lei ai game» disse con fare determinato, per poi lasciarmi il braccio e uscire dalla stanza.

Rebel soul [Shuntarō Chishiya]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora