5- Anime in contrasto

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«Papà, finalmente sei tornato!» esclamai, avvolgendo poi le braccia intorno al collo dell'uomo.

«Ce ne ho messo di tempo, scusa,!Gray» si grattó la nuca sorridendo.

Amavo quel soprannome, solo lui mi chiamava così.

Mi faceva sentire inspiegabilmente bene, come se un'avvampata di calore di facesse spazio in tutto il mio corpo.

Scossi la testa «Eri occupato col lavoro, stai tranquillo» lo rassicurai dolcemente.

«Una settimana di assenza, non è mica grave eh» scherzai, tentando di farlo rasserenare.

«Papá!» sentimmo una voce squillante provenire dal piano superiore, appartenente a Delilah.

Ella scese le scale correndo, era ancora in pigiama e i suoi lunghi capelli rossi erano scompigliati e più mossi del solito.

«Tesoro, fai piano» tentò di tranquillizzarla mio padre, tuttavia non fu ascoltato.

Delilah, infatti, saltò in braccio a nostro padre, facendogli quasi perdere l'equilibrio e cadere.

«Non hai più cinque anni, Dede» rise lui «Si, ma tu ti ostini a chiamarmi ancora così» sbuffò la rossa per poi scendere dalle sue braccia.

«Dimmi un po', Gray» mi rivolse lo sguardo «Sei stata sospesa o punita di nuovo, oppure va tutto ok?» domandò con uno sguardo piuttosto preoccupato.

Non risposi, guardai semplicemente in basso «Devo prenderlo come un sì?» chiese alzando leggermente la voce ed io annuii.

«Prima ti rifiuti di indossare la divisa, e mi tocca spendere Dio solo sa quanti soldi per non farti espellere» mi puntò il dito contro.

«Poi fai una rissa con quel ragazzo...Come si chiamava? Ah sí! Kyuma!» schioccò le dita dopo aver ricordato il nome.

«Dopo ancora, vieni beccata al quarto piano, a fumare» calcò molto l'ultima parola, con un velo di delusione.

«Ora invece? qual'è il problema?» domandò nervoso, sistemandosi gli occhiali da vista.

«Sono andata di nuovo al secondo piano, dovrò pulire le aule, insieme ai bidelli» risposi portando le braccia dietro la schiena.

Vidi lui guardarmi male, e lì capii «collaboratori scolastici» mi corressi, facendo un ghigno.

Mio padre è sempre stato lavoratore bravo e soprattutto serioso, un parlamentare noto per le sue grandi doti e la passione che metteva in ciò che faceva, trovava irrispettoso quell'appellativo verso i 'collaboratori scolastici'.

«Sono un padre apprensivo Gray, lo sai» mi costrinse ad alzare lo sguardo «Ma tollerante fino ad un certo punto» annuii, scusandomi.

«Per quanto tempo farai le pulizie?» chiese «Non ci hanno informato, oggi chiederò» risposi sinceramente e lui fece uscire dalle sue labbra un semplice 'ok'.

Nel frattempo, notai mia sorella guardarmi con un'aria di superiorità, come se io fossi lo schizzo e lei il capolavoro.

Aveva 15 anni, ma era già impertinente fino al midollo.

Diedi un'occhiata all'orario, vidi che si stava facendo tardi, così scelsi di salutare i due e incamminarmi verso la fermata.

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«Non ci credo, ti hanno messa in punizione di nuovo? Grace, tu sì che batti tutti i record» rise Kuina, con la quale avevo fortunatamente fatto pace molto in fretta.

«E non solo! dovrò stare insieme a Niragi» mi passai una mano tra i capelli con frustrazione.

«Non ci credo» si massaggiò la fronte lei, come se tutte quelle informazioni le facessero scoppiare il cervello.

Rebel soul [Shuntarō Chishiya]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora