Capitolo 9

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Quando Laura riaprì gli occhi si rese conto di essere nel letto di Niall, con una coperta a coprirle il corpo, ma lui non c'era. Si alzò dal letto, sentendosi improvvisamente più leggera. Dire la verità a Niall le aveva fatto bene, ed essere cullata dalle sue braccia muscolose l'aveva fatta sentire al sicuro come mai era stata.

Si diresse verso la cucina, trovando Niall ancora a torso nudo intento a preparare il pranzo e a canticchiare qualcosa.

Si prese qualche secondo per ammirare quello spettacolo, poi lo salutò.

"Hey."

Niall si voltò subito, regalandole un sorriso mozzafiato.

"Ciao piccola, ti senti meglio?"

"Sì, grazie."

"Tieni, mangia qualcosa", disse, porgendole un piatto con del pollo accompagnato da patate al forno. "Non sarà sicuramente buono come la tua pasta ma ho fatto del mio meglio!"

Laura sorrise e iniziarono a mangiare, in silenzio. Solo dopo un po' Niall ruppe quell'atmosfera imbarazzante.

"Non sai quanto mi dispiace, Laura. Sono stato così idiota con te e mi piacerebbe tanto ricominciare daccapo."

"Dispiace anche a me. Ho esagerato in ospedale, non avrei dovuto dirti quelle cose, stavo solo cercando di..."

"Proteggerti", concluse Niall. "È quello che ho provato a fare anche io. Mi sono sempre sentito scoperto di fronte a te, vulnerabile. Non so perché, ma i tuoi occhi mi hanno sempre messo a nudo e io non sopporto espormi, mostrare i miei punti deboli; quindi, ho..."

"Trasformato il dolore in rabbia", concluse la ragazza. "Per te non sono solo una delle tante fan appiccicose, vero?"

"Dio no!", esclamò Niall. "Non ti considero affatto così. Anche quando ho detto che potrei avere di meglio...in realtà credo che tu sia il meglio."

Disse quelle parole quasi sussurrando e con un filo di insicurezza, ma Laura le sentì forti e chiare. Un'improvvisa sensazione di estraneità l'avvolse, trasportandola in un mondo parallelo in cui tutto il resto non esisteva, in cui tutte le sofferenze e gli incubi erano spariti, ed erano solo lei e Niall.

Arrossì timidamente, per poi scuotere la testa e schiarirsi la voce. "Allora...cosa stavi cantando prima?", chiese, cercando di uscire da quella situazione strana, emozionante e imbarazzante allo stesso tempo.

"Una cosa che ho sognato. Vuoi sentirla?"

Laura annuì, così Niall andò a recuperare la sua chitarra e iniziò a suonare.

*Vi invito a guardare il video a inizio capitolo*

Too many hours in the night / Every second is about her / Every thought is wrapped around her / Too many feelings in the light / I just need a new distraction / And I like the way you dancing

I'll give you what's left to me / 'Cause you feel so heavenly / I don't know what's best for me / But maybe it's time

I need a new angel / The touch of someone else to save me from myself / I need a new angel / A touch I never felt, baby, can't you tell that / Each time I close my eyes / She's in there running wild / I'm hoping you get her out of my mind / I need a new angel / I need a new angel

I think I saw you in my dreams / Didn't know what I've been missing / 'Til you walked in like a vision / You give me something out of reach / Just keep doing what you're doing / 'Cause you move me when you're moving

And I need a new angel / A touch of someone else to save me from myself / I need a new angel / A touch I never felt, baby, can't you tell that / Each time I close my eyes She's in there running wild / I'm hoping you get her out of my mind / I need a new angel / I need a new angel

I'll give you what's left of me / Left of me / 'Cause you feel so heavenly / Heavenly / I'll give you what's left to me / 'Cause you feel so heavenly / I don't know what's best for me / But maybe it's time

I need a new angel / A touch of someone else to save me from myself / I need a new angel / A touch I never felt, baby, can't you tell that / Each time I close my eyes / She's in there running wild / I'm hoping you get her out of my mind / I need a new angel / I need a new angel

Angel

Fu in quel momento, mentre cantava con gli occhi puntati su quella ragazza, che Niall riuscì a dare un volto all'angelo di quel sogno che ormai, da una settimana, faceva ogni notte. Era lei, era Laura, era sempre stata lei. Forse per questo gli aveva fatto quell'effetto fin da subito, forse era per questo che si sentiva così vulnerabile sotto il suo sguardo, perché lei era arrivata nella sua vita per salvarlo, salvarlo da sé stesso. E forse, ci sarebbe anche riuscita.

Quella canzone aveva provocato qualcosa anche in Laura. Che si stesse riferendo a lei? No, non poteva essere...insomma, lui era pur sempre Niall Horan e lei una ragazza qualunque con una cotta per il suo idolo.

"Beh...anche tu non sei niente male a comporre Horan!", scherzò Laura, facendo ridere anche il ragazzo.

La risata lasciò presto spazio al silenzio, in cui i due si guardavano in un modo che ancora non riuscivano a spiegarsi. Come sempre, fu Niall a parlare.

"Raccontami di quel tipo."

"Non credo sia una buona idea."

"Voglio proteggerti, come faccio se non so niente?"

"Ed è meglio così, credimi. È pericoloso, Niall. Tiene in pugno tutta la mia famiglia, non solo me. Suo padre è un pezzo grosso a Milano, di sicuro non si fa problemi a far fuori anche te."

"Non per tirarmela, ma io sono tra i pezzi grossi in tutto il mondo..."

"Sì, di quelli buoni però...è intoccabile credimi, ci abbiamo già provato."

"Beh allora se non posso mettere in prigione quel bastardo vieni a stare da me", propose con nonchalance.

"Cosa?!", urlò Laura, alzando la sua voce di qualche ottava. "Sei impazzito vero?"

"Voglio solo che tu stia al sicuro. Casa mia è impenetrabile e ho un esercito di bodyguard. Inoltre, ho una bellissima camera degli ospiti, con bagno privato e cabina armadio."

"Niall, grazie, ma credo di essere al sicuro anche nel mio lurido appartamento. Ho cambiato Stato e cognome, non riuscirà a trovarmi stavolta."

"Okay, ma voglio un messaggio ogni mattina e ogni sera per sapere che stai bene e se quel tizio ti contatta di nuovo vieni a stare qua, senza discutere. Chiaro?"

"Da un estremo all'altro, eh?", scherzò Laura, ma Niall la guardò serio. "Okay, okay. Hai vinto tu. Va bene."

"Ottimo. Ora...visto che non me ne vuoi parlare...che ne diresti di darmi una mano a sistemare qualche brano? Il tuo talento mi potrebbe essere davvero d'aiuto."

E così passarono il pomeriggio insieme, a comporre, scherzare, mangiare, e conoscersi meglio. Era da tanto che non stavano così bene, che non si sentivano così vivi.

Si erano fatte le 19 quando Laura pensò che fosse arrivato il momento di tornare.

"Credo sia meglio che ora tolga il disturbo. Devo aiutare Mary con la cena", disse, alzandosi dal divano.

"No, aspetta", la fermò Niall, alzandosi di colpo e iniziando a trafficare con il telefono. Laura lo guardò confusa, fino a quando non partì Slow Hands e Niall iniziò a ballare per il soggiorno. Laura rise, seguita dal ragazzo.

"Mi concedi questo ballo?", le chiese, porgendole la mano.

Laura rise di nuovo, prima di unire la sua mano con quella di Niall e seguirlo in quella danza scoordinata.

Tornando a casa, la ragazza pensò che, forse, Mary aveva ragione, forse erano davvero destinati a incontrarsi.

If I Could Fly | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora