Capitolo 24

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La melodia di this town risuonò per la stanza e Laura allungò il braccio sul comodino per spegnere la sveglia del suo telefono, senza nemmeno aprire gli occhi. Si avvicinò poi di più al corpo del suo ragazzo accanto a lei, infilando la testa nell'incavo del suo collo e iniziando a emettere una serie di versetti. Faceva davvero freddo a Londra in quel periodo, e quella parte del corpo di Niall emetteva un piacevolissimo calore.

"Ni?"

"Si amore?"

"Mi fai i grattini?"

Niall non poté che ridacchiare per il tono usato dalla ragazza, ed eseguì l'ordine, lasciandole anche qualche bacio qua e là.

"Pensi che dovrei scrivere qualcosa? Per il bambino intendo...dovrei fare un annuncio?", chiese il ragazzo rompendo il silenzio.

"Beh, dopo ieri tutti hanno capito che aspettiamo un figlio..."

"Si ma non ho detto chiaramente diventerò padre. Dovrei?"

"Secondo me sì. Insomma...so che queste cose vuoi tenerle private, ma quello che è successo ieri l'ha visto mezzo mondo, ormai ci siamo esposti, penso sia giusto coinvolgere i fan."

Niall ci pensò un attimo. "Hai ragione", disse, "stasera faccio un tweet."

Passarono la mattina presso l'appartamento della ragazza a raccogliere tutte le sue cose per il trasloco. Erano emozionati entrambi, e non vedevano l'ora di iniziare quel percorso insieme, ma, anche se non ne parlavano, morivano entrambi di paura.

Niall temeva di non farcela. Anche se si era preparato e ora era più forte, aveva il terrore di non poter essere un buon padre, un po' perché ancora non si sentiva abbastanza maturo per compiere questo ruolo, un po' per via del suo lavoro, che, sapeva, lo avrebbe tenuto lontano mesi interi dalla sua famiglia.

Laura invece aveva paura di perdere Niall, di nuovo. La prima ecografia con lui non era andata alla grande, visto che lui se n'era letteralmente andato via, dichiarando che quello non era suo figlio, e non lo sarebbe mai stato. E se avesse cambiato di nuovo idea? Laura non avrebbe retto un altro abbandono, non di nuovo.

Andarono in ospedale con il sorriso sulle labbra e i nervi tesi.

"I miei sono atterrati ora", disse Laura mentre erano in ascensore, dopo aver letto il messaggio di sua madre.

"Ottimo, penso saremo già a casa quando arriveranno."

"Sei nervoso per l'ecografia?"

Niall capì subito cosa intendesse la sua ragazza con quella domanda e le prese il viso con le mani, guardandola dritta negli occhi. "Sono qui, Lau, nell'unico posto in cui vorrei essere e con l'unica persona che voglio. Non scappo più, te lo prometto".

Sorrisero entrambi, ora un po' più rilassati, per poi entrare nello studio medico.

"Laura! Che bello rivederti! E tu devi essere Niall! Piacere, sono la dottoressa Lee."

"Niall, piacere di conoscerla", si presentò, stringendole la mano.

"Allora ragazzi, vediamo come sta andando...".

Laura era sdraiata sul lettino, con la pancia scoperta e la sonda che si muoveva lentamente su di essa. Seduto accanto a lei, questa volta, c'era Niall, che le teneva la mano e le accarezzava i capelli.

"Eccolo qui!", annunciò la dottoressa, mentre i due ragazzi avevano gli occhi fissi su quella piccola figura sullo schermo. Niall iniziò a piangere silenziosamente. Era cambiato tutto dalla prima visita, a Milano; ora guardava quel piccolo esserino e sentiva, profondamente, che quello era il suo bambino, era suo figlio, e che lui era il suo papà, e che lo avrebbe cresciuto, amato e protetto, sempre.

"é in perfetta salute, il battito è forte...prosegue tutto nella norma. Tu invece come ti senti? Mal di testa e nausea sono passati?"

"No, non ancora. Al mal di testa ormai mi sono abituata, ma ogni cibo mi da alla nausea."

"Mhh, vomito?"

"Stanotte."

"Hai vomitato stanotte?!", si intromise Niall.

"Sì...verso le 4 credo...".

"Perchè non mi hai svegliato?"

"Sembravi esausto, non mi andava."

Niall fece per parlare di nuovo, ma la dottoressa glielo impedì, prendendo parola. "Laura, vieni sulla bilancia per favore."

La pesò e "ancora poco, Laura, non va bene."

Niall iniziò ad agitarsi. Pensava andasse tutto bene, la ragazza non gli aveva detto di avere problemi di salute, invece a quanto pare gli aveva omesso un bel po' di cose.

"Lo so, non sono state settimane facili...", disse a bassa voce, per non farsi sentire dal cantante, ma Niall sentì, e sapeva che si riferiva a quello che lui le aveva fatto passare. Perfetto, non solo aveva minato la sua salute mentale, ma pure quella fisica, mettendo a rischio non solo la ragazza, ma pure suo figlio. Complimenti, Niall.

"Ti devo mettere a riposo completo."

"Cosa?! Ma sto bene! E tra poco è Natale, poi c'è capodanno!"

"E lo passerai a casa, mi dispiace. Non ti costringo a letto per il momento, ma cerca di riposare il più possibile. Ti dò altri integratori e una dieta apposta. Cerca di mettere su peso."

"Mi assicurerò che mangerà tutto quello indicato, ci penso io", disse Niall, facendo sbuffare la ragazza.

Erano in macchina da 10 minuti quando Laura parlò. "Avevo promesso ai miei che li avrei portati a fare un giro per la città. E mia mamma voleva andare allo Shakespeare Globe a vedere uno spettacolo."

"Li accompagno io se mi prometti che tu stai a letto."

"Non voglio la badante, Niall, non mi serve."

"Amore, so che ti ho fatto passare l'inferno e che è colpa mia se non stai bene ora, lascia che ti aiuti, per favore."

"Ma sto bene ora."

"Non fisicamente, Lau. Stasera inizi con gli integratori e la dieta e vedrai che metterai su qualche chilo in più e starai meglio. Ma nel frattempo lasciati aiutare."

"Okay...".

Quando arrivarono a casa, dopo pochi minuti anche i genitori di Laura fecero il loro arrivo, accompagnati dall'autista di Niall.

Laura gli corse incontro e li abbracciò. "Mamma! Papà!", urlò, mentre Niall la riprendeva ricordandole le parole della dottoressa.

"Che ha Niall da urlare?", domandò sua madre.

"Nulla, è solo esagerato."

"Non sono esagerato", disse il ragazzo che, dopo aver scaricato i bagagli dei suoceri, li aveva raggiunti. "Il medico ha detto che deve stare a riposo."

"Devo ingrassare ma'. Mi sa che stasera devi cucinare."

"Oppure ordiniamo le pizze", propose Niall, ricevendo un grazie dalla donna e un sorriso a 32 denti dalla ragazza. "Però la mangi tutta! Anche le croste!"

"Si certo, fammi mangiare pure il cartone già che ci sei, Horan!"

If I Could Fly | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora