Capitolo 8 << Paura prima parte >>

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Una settimana dopo

Prova terza persona

Quella era la settimana più bella degli ultimi mesi per Jimin e Taehyung invece per Jungkook era la più bella di tutta la sua vita. I tre ragazzi durante la settimana si erano avvicinati molto, parlavano sia di cose serie che di cose meno serie, ridevano, scherzavano e avvolte li lasciavano trasportare dal sentimento che provavano abbracciandosi, accarezzandosi, coccolandosi e talvolta anche baciandosi in quella settimana era successo per due volte che Jungkook si addormentasse con i due Boss in camera loro però… Tutto cambiò perché quel Lunedì del 20 Settembre del 2023 non lo avrebbero mai dimenticato.

Taehyung e Jimin erano impegnati in un'importante operazione di alleanza con un nuovo clan, però mai e poi mai si sarebbero aspettati che essa si sarebbe trasformata in una sparatoria, e che in essa sarebbe rimasto coinvolto il Boss del clan Park cioè Park Jimin.

Tutto stava procedendo per il verso giusto Jackson cioè il capo del clan Wang, stava per firmare il trattato di alleanza che avevano stipulato lui e i due Boss Kim e Park però proprio mentre Jackson stava per firmare gli EXO fecero irruzione nel capannone, aveva giurato che si sarebbero vendicati perciò decisero di farlo nel modo più vigliaccamente è possibile cioè sparando all'improvviso contro il Boss Kim Taehyung, però ad essere colpito tu il Boss Park Jimin che corse verso il fidanzato e per difenderlo gli fece da scudo con il suo corpo, e così che egli rimase ferito da un proiettile tra la spalla ed il cuore.

Dopo un'attimo di shock generale tutti impugnarono le loro pistole per poi sparare, nel capannone riecheggiavano il rumore degli spari le urla di dolore di chi veniva ferito da essi, alla fine essendo in minoranza e soprattutto perché avevano colpito il loro obiettivo gli EXO se ne andarono via, battendo così in ritirata soprattutto perché si dovevano organizzare per il futuro contraccolpo dei clan Kim e Park… E forse anche del clan Wang.

Appena il clan degli EXO se ne andò via Taehyung e i BTS portarono Jimin nell'auto per portarlo alla casa principale del clan, durante il tragitto l'auto che trasportava Jimin e Taehyung venne scortata dalle auto dei membri del clan che si trovavano con loro, per paura che ci potesse essere un altro agguato durante il tragitto.

Se un giorno avrebbero chiesto a Taehyung cos'era successo quel giorno lui avrebbe risposto che non lo sapeva, perché era vero lui non sapeva cosa stava succedendo non c'era più niente niente che fosse sotto al suo controllo, egli era travolto dagli eventi si muoveva e rispondeva agli stimoli esterni solo perché era spinto dal senso di protezione, dalla preoccupazione e dall'amore che provava verso Jimin.

Taehyung ricordava dell'entrata in scena degli EXO e che Kai aveva sparato verso di lui con l'intento di ucciderlo, poi vide Jimin lanciarsi verso di lui e beccarsi il proiettile che era destinato al suo fidanzato, poi da lì fu tutto confuso.

Ricordava di aver preso tra le sue braccia il corpo di Jimin perché quest'ultimo era così dolorante che non riusciva neanche a stare all'impiedi, ricordava benissimo la macchia do color rosso credimi che si allargava e macchiata la camicia bianca di Jimin, ricordava il rumore degli spari, le urla che impartivano ordini e che talvolta cambiavano in urla di paure e terrore, ricordava i gemiti di dolore dovuti ai proiettili che colpirono le persone, e poi il silenzio assoluto dovuto al fatto che gli EXO si siano ritirati e quindi scappati via da lì.

Ricordava come avesse perso Jimin tra le sue braccia in stile sposa per poi correre in auto per poi urlare all'autista di partire a tutto gass, ricordava il terrore che aveva provato nel vedere l'amore della sua vita dissanguato tra le sue braccia, ricordava come quello stesso sangue oltre a sporcare i vestiti di Jimin stanno sporcando anche i suoi di vestiti, ricordava il senso di impotenza che aveva provato e la sensazione delle lacrime che bagnavano il suo volto per poi cadere anche sul viso di Jimin.

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