Capitolo 25 << Luna di miele >>

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Martedì 7 Gennaio 2024

Prova terza persona

La luna di miele era stata bellissima, i tre novelli sposi si godettero il loro matrimonio ogni secondo della giornata, passavano tutto il giorno insieme vivendo quasi in simbiosi come un'unica persona.

In quella settimana di vacanza fecero di tutto, si comportarono come turisti andando in giro visitando la città di Napoli, avevano sempre desiderato visitare l'Italia… Perché da ciò che dicevano era completamente diversa dalla Corea e i tre ragazzi lo capirono fin da subito, la città e le persone erano completamente diverse.

la città sembrava diversa più colorata è calorosa… Forse dipendeva dal popolo il quale era caloroso, felice, gentile è gioioso infatti per tutta la città risuonavano le voci, le urla, gli schiamazzi e le risate delle persone, i bambini si rincorrevano tra di loro ridendo e scherzando facendo lo slalom tra le persone, coppie di fidanzate e fidanzati si tenevano per mano e si baciavano come se nulla fosse senza paura di essere giudicati, certo alcune persone li guardavano con volto inespressivo, altri sorridevano altri ancora distoglievano lo sguardo, il pregiudizio e le mentalità chiuse c’erano ovunque però nessuna delle coppie si privava di vivere il loro amore alla luce del sole.

Durante quella settimana andarono in giro per la città vedendo e visitando tutti i posti e monumenti più famosi, andarono anche nelle città limitrofe come Mergellina e Pozzuoli.

Mergellina e Pozzuoli erano bellissime, c’erano pub e ristoranti ovunque le specialità erano tutte a base di pesce essendo quella una località di mare, c’era anche lo street food dove comprarono o’ cuoppo cioè un cono di carta forno con all’interno alici fritte, gamberetti fritti, calamari fritti tagliati a tondini e tentacoli di polpo fritti i tre ragazzi apprezzarono particolarmente quel cuoppo, amarono l’aria perchè l’odore della salsedine che proveniva dal mare li circondavano, fecero anche una lungha passeggiata romantica mano nella mano sul lungomare per poi mangiare un gelato artigianale.

Napoli invece aveva rapito i loro cuore, andarono a vedere i quartieri spagnoli dove c’era il murales di maradona e dove aleggiava un clima particolare proprio grazie a quel murales che era motivo d’orgoglio e d’amore per i napoletani, visitarono anche il cristo velato lo fecero soprattutto per Jungkook perché sua madre era cattolica, visitarono il parco della rimembranza dove anni addietro tutti sia persone del posto che i turisti andavano in auto coprivano i finestrini con i giornali per poi fare l’amore, visitarono anche la Chiesa delle Anime del Purgatorio ad Arco detta anche “ La Chiesa delle Capuzzelle “ Jimin, Jungkook e Taehyung ascoltarono ammaliati ciò che gli disse la guida turistica tanto che ricordavano il suo discorso a memoria.

<< Il legame con la morte fu alimentato in larga parte dal clima della Controriforma del seicento, che sosteneva il principio delle anime purganti, attraverso l’intercessione di preghiere e messe a suffragio, per salvare le anime dei morti in sosta al Purgatorio, e aiutarle ad espiare i peccati e salire al Paradiso. A Napoli, di pari passo, si sviluppò il rito delle anime pezzentelle, ossia quello delle capuzzelle: i teschi venivano adottati e curati dal popolo, con preghiere e devozione per ottenere benedizioni per la propria famiglia. >> Era sorprendente sapere che moltissimi anni fà le persone facevano cose del genere, soprattutto per la devozione che avevano e che hanno tuttora i napoletani.

<< Quindi, le donne dei quartieri, sceglievano la propria “ Capuzzella “ tra i tanti teschi sparsi nelle catacombe, attribuendole un nome e un ruolo specifico. Poi la si sistemava su un cuscino ricamato, e la si lucidava e puliva, addobbando con fiori e lumini. Dopo questa procedura, si pregava l’anima del morto, chiedendogli grazie e intercessione durante i sogni, che erano l’unico modo per comunicare con il defunto >> Mentre parlava la guida li portò nella parte inferiore della chiesa dove si trovavano le capuzzelle, la parte superiore della chiesa rappresentava il mondo dei vivi e quello sotto rappresentava il mondo dei morti, portò tutti tutti davanti ad una teca per poi dirgli.

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