Note di un ballo proibito

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Indosso l'unico abito nero che possiedo, un tubino comprato dopo l'ennesimo rewatch di "Colazione da Tiffany". Ma mentre mi guardo allo specchio, anziché sentirmi una moderna Audrey Hepburn, mi sento solo una Cenerentola sfortunata. Non salirò su una carrozza e, alla fine della serata, non sarò riaccompagnata a casa dal principe azzurro, ma piuttosto dal principe sbagliato.

Mi lego i capelli in uno chignon morbido, lasciando alcune ciocche a incorniciare il viso. L'immagine riflessa non è quella di una fidanzata felice di partecipare a un evento a casa della madre del suo innamorato. Nello specchio vedo una ragazza confusa e soprattutto molto, molto in ritardo.

Fortunatamente, il mio Uber è in perfetto orario. Quando arrivo nella casa di campagna dei De' Marchi, rimango incantata dalla perfetta organizzazione della padrona di casa. Il vialetto di ingresso è illuminato da torce che delineano i bordi della strada e davanti alla porta, un cameriere in livrea attende gli ospiti per accompagnarli all'interno dell'abitazione. Non ero mai stata qui, anche se Dodo me ne aveva spesso parlato come di uno dei suoi posti preferiti.

Dopo aver lasciato il soprabito rosa all'ingresso, proseguo seguendo le indicazioni. Sento solo il delicato rumore dei miei tacchi e il mio cuore che batte all'impazzata.

Quando entro nel salone, sono sorpresa dal fatto che, tra tante persone più appariscenti di me, Cris De'Marchi riesca subito a individuarmi. Mi sorride e dalla strana espressione del suo volto, non so se voglia salutare o sbranare. Forse è solo colpa dell'ultimo ritocco chirurgico. Forse è meglio che smetta di farmi domande senza risposta.

"Iris, non sapevo che saresti venuta", esordisce la padrona di casa, accogliente come la regina cattiva delle fiabe. "Se Dodo me lo avesse detto, avrei mandato il mio autista a prenderti", aggiunge, scrutandomi dalla testa ai piedi mentre afferrò il primo bicchiere di champagne che passa vicino a me.

"Vieni, voglio presentarti un ospite. Ho bisogno che tu tessa tutte le mie lodi per convincerlo a lavorare per me". Per la prima volta da quando la conosco, credo che abbia esagerato con l'alcol.

"Eccolo", mi dice dopo avermi trascinato per tutta la sala, implacabile coi miei tacchi troppo alti per la mia goffaggine. "È un fotografo appena rientrato in Italia dopo tanti anni. Voglio essere il suo primo servizio in esclusiva in Italia; il direttore di Vanity Fair mi deve ancora un favore e non potrà negarmi qualche pagina in esclusiva".

Mentre osservo la schiena di quel ragazzo moro in smoking, il mio cuore salta un battito. Milo si gira ed è bello come non mi ero mai permessa di immaginarlo, perché mi ero vietata di immaginare come sarebbe diventato una volta adulto. Ma è lì davanti a me e i suoi occhi diventano di un blu profondo per lo stupore di trovarmi davanti a lui.

"Signor Sperelli, volevo presentarle la signorina Tempesta. Chi meglio della mia futura nuora potrà convincerla a lavorare per me?".

Mentro Milo mi stringe la mano, incapace di pronunciare una sola parola, avvampo. Tutto mi sarei aspettata tranne che essere presentata da Cris De' Marchi come la sua futura nuora all'uomo che mi ha spezzato il cuore e che ora è qui davanti a me e non lascia andare la mia mano.



I battiti persi del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora