Conflitto di cuori

8 0 0
                                    



"Mi scuserete se vi lascio soli. Sono certa che Iris saprà convincerla a lavorare per me." Il tono affabile di Cris de' Marchi mi lascia attonita; non l'ho mai sentita rivolgersi a qualcuno in quel modo. "Cerca, almeno per una volta, di non farmi chiedere cosa mio figlio abbia trovato in te," aggiunge poi avvicinandosi al mio orecchio, rivelando la sua vera natura.

Così, io e Milo restiamo soli in una sala affollata, senza nemmeno accorgerci che le nostre mani non si sono ancora lasciate.

"Signorina Tempesta, non potrei essere più sorpreso e più curioso di sapere cosa farai per convincermi a lavorare per la tua futura suocera," dice Milo. I suoi occhi sorridono, e dentro di me avverto qualcosa che avevo dimenticato da troppo tempo. Le lacrime avevano nascosto il ricordo di come lo sguardo di Milo su di me mi faceva sentire.

"Balla con me, Iris," mi invita poi, tendendomi la mano. Eseito per un istante, perché improvvisamente ho paura. Non so l'effetto che avrà ritrovarmi fra le sue braccia. Ma il suo sorriso è così avvolgente che il corpo si muove verso di lui senza che io me ne accorga. Quando i nostri volti sono così vicini da farmi sentire di nuovo quel suo profumo che sa di bosco, di miele e di cannella, dimentico tutto. Dimentico chi siamo ora, chi siamo stati tanti anni fa, la casa in cui siamo. Dimentico i pezzi del mio cuore, perché tra le sue braccia tutto si ricompone, e si spezza di nuovo quando la musica finisce, quando siamo obbligati a sciogliere quell'abbraccio che è sembrato senza fine. Quando agli occhi di tutti i presenti siamo solo estranei che non si conoscono. Quando mi chiedo se davvero, dopo tutti quegli anni di lontananza, estranei non lo siamo diventati davvero.

Guardo intorno, sentendomi in colpa. Stare tra le braccia di Milo vuol dire venir meno a tutte le promesse che mi sono fatta in tutti questi anni. Vacillo ancora sui miei tacchi troppo alti mentre cerco di afferrare un bicchiere di champagne che inevitabilmente finisco per versare a terra. Milo inizia a ridere, e io lo seguo, attirando gli sguardi degli altri invitati, attirando l'attenzione di Dodo che, perso nella folla, non si era nemmeno accorto del mio arrivo.

"Iris, sei talmente bella che non ti avevo riconosciuta," dice dopo avermi raggiunta e dato un bacio sulla guancia, "vedo che hai già conosciuto il nostro ospite d'onore." Si stringono la mano mentre il mio sguardo si sposta da uno all'altro senza sosta. Dodo è impeccabile: completo sartoriale blu su misura, camicia di una tonalità più scura dell'abito, taglio di capelli e barba appena fatti, occhi scuri e penetranti. Ma è Milo a togliermi il fiato quando lo guardo: sorride, perfettamente a suo agio in quello smoking così diverso da lui, i suoi occhi blu esplodono di vita, e mi accorgo di non riuscire a smettere di guardarlo. Sento la voce di Dodo, annuisco educatamente, ma non capisco una sola delle sue parole. Sono stordita, e nemmeno mi accorgo che Marina, l'ospite inopportuna della serata, ci ha appena raggiunti e sta stringendo la mano di Milo. Prima che riesca a chiedermi cosa ci faccia a questa serata, si avventa su Milo come una belva affamata.

"Sono una tua grande ammiratrice, ti seguo su Instagram," gli dice baciandolo sulla guancia così appassionatamente da lasciare l'impronta del rossetto rosso sulla sua pelle, "sono Marina, collega e amica di Iris." Io per poco non mi strozzo con lo champagne a sentirle pronunciare la parola "amica" riferita a me.

"Ti va di bere qualcosa insieme mentre mi racconti qualcosa del tuo lavoro? Non c'è niente che mi affascina di più di un uomo che viaggia per il mondo unicamente in compagnia della sua macchina fotografica." Marina sposta con la mano i suoi lunghi capelli e sorride ammaliante verso Dodo, chissà perché me lo chiedo io.

Il mio fidanzato abbozza un sorriso di circostanza, pronuncia parole senza senso rivolte a entrambe gli ospiti e poi mette un braccio intorno alla mia vita. Avvampo come se quello accanto a me non fosse il mio fidanzato ma solo un intralcio. Verso cosa non l'ho ancora stabilito.

Ma è Milo a lasciarmi senza parole. Prende Marina per mano e si lascia condurre da lei verso il bar. Dopo pochi passi, però, si gira verso di me e mi fa un'occhiolino, complice, allusivo.

E mentre vedo l'amore della mia vita allontanarsi per mano con una donna che detesto, il mio cuore salta un battito. Posso davvero lasciarlo andare via un'altra volta?

I battiti persi del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora