Capitolo 2

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"Mamma, fammi scendere!" Urlai mentre mia madre mi riportava in camera.
"Tuo padre deve lavorare, non urlare" mi disse e io smisi di parlare e scoppiai in un silenzioso pianto.
Mi portó in camera e chiuse la porta a chiave.
"Mamma, lascia stare Ashley, è piccola" sentii dire da Aaron.
"Vai nella tua stanza e non dire una parola, mi dispiace Aaron." disse nostra madre e poi se ne andó.
"Ashley" mi chiamó Aaron e io andai vicino alla porta.
Fece scorrere dalla fessura un disegno con due omini che si tenevano la mano.
"Vai a dormire, è tardi" mi disse mio fratello.
"Ti voglio bene Ash"
"Anche io fratellone" dissi e mi rannichiai sul mio lettino.
Mi svegliai tutta sudata con un urlo che mi riecheggiava in gola.
"Ash, ash, è solo un incubo" sentii mio fratello che mi sveglió e lo abbracciai.
"È tutto finito" mi disse
"È tutto finito" ripetei dopo di lui.
"Sto bene" dissi poco dopo.
"Ti porto dell'acqua?" Mi chiese ma io mi alzai e mi avviai verso la cucina.
"Sto bene Aar" dissi dopo colazione.
"Sicura?"
"Si" risposi e andai al bagno.
Controllai il telefono e trovai un messaggio di Josh. Solo alla scritta del suo nome sorrisi.
Josh: hai avuto un incubo, stai bene?
Io: giuro strozzo Aaron
Josh: Ash, stai bene?
Io: si
Josh: sicura?
Io: si, stai tranquillo.
Josh: va bene
Mi lavai i denti e mi misi un paio di jeanse larghi beighe e una maglietta stretta nera.
Mi avviai verso scuola, dove trovai Rosè.
"Buongiorno raggio di sole" le dissi e lei sorrise girandosi.
"Ash, ieri alla festa" inizió a dire, ma io la interrotti.
"Si chiama Mark Olsen, ha un anno in più di noi, è single e lo conosco da sempre, è un tipo a posto. Circa" dissi. Ieri sera eravamo state a una festa e avevo notato le occhiatine tra Mark e lei. E poi Mark aveva chiesto di lei.
"Oh ok" disse e io risi. Tra quei due nasce qualcosa sicuro.
Arrivammo in classe e la lezione passó velocemente. A fine giornata uscii, ma trovai Josh ad aspettarmi nel parcheggio.
"Ehi" mi disse e io sorrisi.
"Ehi" risposi.
"Ti porto a casa" mi disse e io salii nella macchina sportiva nera.

Qualche mese prima
"Aaron, io vado al campo, se vuoi al ritorno prendo due pizze."
"Va bene" urló mio fratello e io mi avviai al campo.
"Thomas!" Urlai verso uno dei miei compagni e lui si giró.
"Ashley corri qua, la squadra si sta allenando" mi disse e io andai a guardare verso il campo più grande. La squadra della nostra città giocava in serie B, ma era difficile vedere i giocatori allenarsi.
"Ci sono nuovi?" Chiesi
"Si, quello moro li in fondo, sta bevendo" mi disse e guardai. Per poco non gettai a terra la borsa.
Lo avrei riconosciuto ovunque. Quello era Josh.
"Andiamo, vieni" mi disse e io un po' contraria seguii Thomas nel nostro campo. Era comunque vicino al suo.
Iniziammo a fare dei passaggi semplici s poi una piccola partita.
"Ashley, guarda" mi disse Thomas a fine allenamento e io mi girai verso gli spalti.
Josh era seduto e mi stava guardando.
"Ah" dissi e poi andai a cambiarmi.
Quando uscii Josh era davanti alla porta dello spogliatoio femminile, che era praticamente sempre vuoto.
"Ehi" dissi imbarazzata.
"Ehi" rispose lui appoggiandosi allo stipite della porta. Lo squadrai e vidi che indissava una maglietta termica nera s una tuta grigia.
"Non sapevo giocassi a calcio" disse e io lo guardai.
"E invece" risposi. Ci guardammo e poi decisi di togliermi un dubbio e chiesi:
"Cone hai fatto a riconoscermi?" Lui mi guardó e fece un mezzo sorriso.
"Ti riconoscerei ovunque Ashley" disse e io rimasi paralizzata.
"Ci si vede piccola Crane" disse venendomi vicino.
Dovetti alzare la testa per poterlo guardare.
Josh mi scostó una ciocca di capelli dal viso e poi andó.
Io rimasi paralizzata finchè non devisi di andare a orendere le pizze per Aaron.
Quando tornai a casa subito mi fiondai da mio fratello.
"Josh gioca da noi" dissi e lui si giró.
"Si, è nuovo, lo hanno chiamato da poco"
"Come mai siete amici?" Chiesi.
"Eravamo amici da piccoli, abitava qui" disse, ma io non me lo ricordavo.
"Come si chiama?" Chiesi.
"Josh Axford" mi rispose Aaron.

Aaron Crane:

Aaron Crane:

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Rosè Myers:

Mark Olsen:

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Mark Olsen:

Mark Olsen:

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