A volte miele, altre lavanda. Sì, è convinto che Layla scelga quei profumi, fra i prodotti per lavarsi. Non sarebbe realistico pensare che possa avere lei quell'odore, perché gli esseri umani non profumano. Al massimo puzzano, ma lei ovviamente no. O almeno, non gli è mai capitato di pensarlo.
Al contrario, Layla sa sempre di buono, in un modo o nell'altro. Si preoccupa moltissimo di come gli si mostra, e questa è una delle sue cose tenere.
Ok, anche Kuni se ne preoccupa. A volte si alza volutamente in anticipo, per poter scivolare in bagno a rendersi più presentabile. Del resto, non è passato chissà quanto tempo, da quando dormono insieme quasi ogni notte. Si vergogna ancora di farle vedere qualsiasi cosa che non sia curata, che non sia sotto controllo.
Dunque capisce che per lei sia lo stesso, anche se non servirebbe.
Ecco, quel pensiero è dolce; si scopre a sorridere, da solo, tenendolo in mente, e subito si riscuote e torna serio. Batte la matita sul quaderno, a ritmo con la voce del docente. Dovrebbe concentrarsi e piantarla di pensare a Layla.
Anche perché la rivedrà fra poco. Sarebbe ridicolo se qualcuno sapesse quanto spesso pensa a loro due, durante il giorno. Sarebbe patetico, ed è bene che nessuno lo sappia.
Fra l'altro, ormai rientrano anche fra i VIP di Sumeru, le persone che chiunque conosce. E allora tutti lo fissano continuamente, non può camminare in pace senza che qualche studente non lo fermi o non gli parti. Che stress, essere famosi.
Non vorrebbe mai farsi notare mentre arrossisce da solo pensando a lei, come un ragazzino qualsiasi.
Si accorge che tutti si stanno alzando. Oh, ottimo, la lezione è finita. Chiude di scatto il quaderno, con la matita ancora dentro, e si alza.
Adesso tornerà da lei, e potrà respirarla.
"Posso..." inizia Layla.
Kuni ha le dita fra i suoi capelli. Ogni tanto ci gioca, così, a caso, e sa che le sue mani le piacciono molto, quindi un po' lo fa apposta e un po' adora il colore che hanno quelle ciocche, la loro consistenza elastica.
"Mh?"
"Posso parlarti di una cosa?"
Si mette più dritto, abbassa la mano. Il tono non è rassicurante. "Cosa?"
Oh, merda. Qualcosa non va.
Non vuole più stargli vicino. Lo odia, di sicuro. Ha fatto qualcosa di brutto. Ha sbagliato. Cosa? Cosa, stavolta? E deve proprio dirglielo così, di colpo? Che sta succedendo? Perché non parla più?
Aggrotta la fronte, il cuore corre.
"Cosa?" ripete.
Layla abbassa lo sguardo, per un momento. "No, no, non è niente di grave, non preoccuparti."
"Dalla tua faccia, non sembra."
Oh, no. Che cosa, cosa? Vorrebbe afferrarle le spalle e scuoterla, e insieme volare via in fretta, per non sentirla.
"No, Kuni, non è niente di brutto. Però..."
"Però?"
Si guardano. "Però... ecco... mi hanno proposto una cosa..."
Proposto. Una cosa. Chi? Chi è l'imbecille che propone cose alla sua ragazza? Chi deve uccidere, questa volta?
"Cosa significa? Cosa ti hanno proposto?"
"No..." Layla gli posa le mani sul petto, come per allontanarlo, e finge una risatina imbarazzata. "Stai reagendo male, ma non è qualcosa di preoccupante."
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Rendez-vous au prochain règlement
FanfictionRaccolta di one-shot casuali che mi va di scrivere perché sì. OCCHIO: Queste one-shot partono dal mio fanon personale. Se non avete letto il resto di quel che ho scritto, molte situazioni potrebbero sembrarvi bizzarre.