Seconda Parte
Momi, dobbiamo aiutare mamma e papà!
Carmine sale le scale verso la camera che una volta condividevamo insieme, e che adesso è diventata solo mia.
La porta è socchiusa, sente delle voci provenire dal suo interno.
Si ferma ad ascoltare me che parlo con Futura.
-Mami tu e papà, non vi volete bene più?-
Le accarezzo i capelli spostandoli dalla sua fronte, la lampada sul comodino è accesa, crea la luce nella stanza, fino a poco prima che venisse la piccola, era completamente buia. Lei è venuta in camera mia dicendo di aver litigato con il papino, lui le ha detto che è troppo piccola per intromettersi nei discorsi degli adulti.
L'ho stretta forte al petto.
-Certe volte i grandi litigano...ma non significa che non si vogliano più bene sai?-
-Quindi vuoi ancora bene a papino?- Dice Futura rigirando tra le dita ciocche dei miei capelli.
Nonostante le cose brutte che mi ha detto Carmine, non posso negare di provare ancora dei sentimenti per lui. Un amore come il nostro non finisce così di punto in bianco, può finire il nostro matrimonio, ma non il mio amore per lui, anche se mi ha ferito tanto.
Annuisco e lei sorride felice. -Si, piccolina- Le dico baciandole il nasino.
-Però ti ha fatta piangere...-
Futura poggia le dita sotto i miei occhi ancora umidi dal pianto incessante.
-Credo che non volesse...ci siamo un pò fatti prendere la mano...-
-Cosa significa?- Chiede lei curiosa.
-Il tuo papà e la tua mamma sono un pò scemi a volte...-
Lei ride coprendosi la bocca.
-Posso dormire con te mamma?-
Prima che possa risponderle sentiamo la porta scricchiolare, entrambe giriamo la testa, Carmine è sull'uscio che ci guarda.
Senza che gli si dica niente, lui entra avvicinandosi al letto.
Futura sposta lo sguardo tra me e il papà, lui allarga le braccia sperando che lei lo abbracci.
-Ti prego piccola...-
Futura incerta mi guarda, le dico di andare da lui, lei gattona sul letto, si alza in piedi e Carmine la stringe a se.
-Scusami per le cose che ti ho detto, non le pensavo veramente- Lui la stringe forte, affonda il viso nei riccioli della sua bimba.
Tutta questa situazione è assurda, per sciocchi litigi entrambi siamo arrivati ad un punto dal quale non sono sicura riusciremo ad uscirne.
Lui si è tolto la fede, mi ha detto che ho tradito la nostra promessa, mi ha urlato contro senza fermarsi un attimo, respirare e chiedermi spiegazioni.
Ha preso a pugni un ragazzo fino quasi a fargli perdere i sensi, solo perchè da fuori ha visto qualcosa, il suo corpo ha agito prima della sua testa e ha pensato che io ci stessi insieme.
Ha creduto che il mio malumore di questi giorni, la voglia di staccarmi da lui, sia dovuta alla persona con cui mi ha vista, ma si sbaglia.
Forse se fosse stato il contrario, anche io avrei reagito come ha fatto lui, se lo avessi visto con un altra ragazza, probabilmente questa non sarebbe tornata a casa con le sue gambe.
La gelosia porta a fare tante scelte stupide, non si ragiona più quando questa prende il sopravvento su di noi.
Fuori alla caffetteria non potevo dire a Carmine che quel ragazzo, non ci stava provando con me, non avevo un appuntamento con lui...ma c'era Pino accanto a noi, di sicuro sarebbe tornato dentro a finire il lavoro iniziato da Carmine.
Così uno sarebbe finito all'obitorio, e l'altro in carcere.
Dovevo difendere Kubra, prendermi la colpa anche se non c'entravo niente tra di loro, solo per proteggerla da un fidanzato troppo geloso.
-Sono ancora arrabbiata con te...-
Carmine abbassa la testa, sentirsi dire ti odio dalla propria figlia non è una cosa che si riesce a dimenticare facilmente.
-Cosa devo fare per farmi perdonare?- Chiede lui visibilmente stanco.
-Papi giuri che non fai più piangere la mamma?-
Con la coda dell'occhio Carmine mi guarda, poi annuisce a sua figlia che sorride riabbracciando suo padre.
-Vai a metterti il pigiama, penso io alla mamma- Le sussurra all'orecchio.
Futura esce dalla stanza per andare nella sua, Carmine socchiude la porta poi mi guarda, sono in posizione fetale e gli do le spalle. Lui si siede sul letto tocca la mia spalla, ma io non mi giro.
-Nun o' sacc addo aggia accummincià...- Carmine sospira, si pente di ogni cosa che mi ha detto, e non sa come fare per rimediare.
-Kubra ma cuntat tutt'cos...me dispiac Rosa, quand t'aggio vist cu chill ca t'accarezzav, nun ciagg vist chiù. Nun agg arraggiunat, o vulev sul schiattà a cap...pecchè t' stev tuccan...e ij nun ciò putev permettr. Tu si important p' me, nun vogl ca ce separamm-
La voce di Carmine ad un certo punto si incrina, accarezza il mio braccio e si azzarda a passare la mano sul mio fianco, e poi sopra la pancia, io non lo allontano, mi mordo il labbro iniziando a singhiozzare. Pensavo di aver consumato tutte le lacrime, ma evidentemente ne avevo ancora un pò dentro di me.
-O' sacc che scus nun bast p'chell ca taggio ritt...- Si sdraia dietro di me, circonda i miei fianchi spostando i capelli da un lato, in modo da avere il collo a sua disposizione.
-Ammor mij...tu si a vita mij- Bacia l'incavo del mio collo aderendo con il torace alla mia schiena. Io tremo tra le sue braccia, per settimane ho desiderato che ci riavvicinassimo, ma non è mai successo e adesso non riesco nemmeno a pensare che sia reale.
Trovo il coraggio di rigirarmi tra le sue braccia, lui asciuga i miei occhi che sono un disastro, gonfi e rossi.
-Stai chiagnen...?- Gli dico sussurrando quando mi accorgo dei suoi occhi colmi di lacrime.
Lui non cerca nemmeno di nascondersi, sfiora il mio viso carezzandolo lentamente, e poi dopo settimane che mi sono sembrati anni, appoggia la bocca sopra la mia.
-Mami...- Futura è in pigiama, vicino alla porta, ci guarda entrambi.
-Vieni piccola- Le dico per farla avvicinare.
Carmine la prende in braccio facendola sdraiare in mezzo a noi due, lei ci guarda corrucciando la fronte.
-Perchè piangete? Siete tristi?- Chiede lei con un tono innocente, capace di strappare un sorriso ad entrambi.
-Non siamo tristi, è il contrario piccolina- Dice Carmine carezzandole il pancino.
Un bussare alla porta e una testolina riccia sbuca dal corridoio, Massimo è in braccio a Kubra.
-Il piccolo vuole i suoi genitori, è stufo di starsene con gli zii- Dice lei vedendo il broncio sul viso di Momi.
-Papi...- Massimo allunga le braccia, scuote i piedi per farsi lasciare e venire vicino al letto. Kubra entra nella stanza e lui gattona sopra la coperta infilandosi tra di noi accanto a Futura. Si accuccia tra le mie braccia, infila la manina tra i miei capelli per poi portarla dietro il mio collo. Bacio la sua tempia, passo la mano dietro la sua schiena muovendola piano su e poi giù.
-Amore mio...- Sussurro al piccolo tenendolo tra le mie braccia. Futura mi guarda aspettando di ricevere anche lei le coccole, Carmine accarezza il mio braccio, io però non ricambio il suo sorriso, non mi bastano le sue scuse, i nostri problemi non possono risolversi solo con un mi dispiace.
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The Piecuro's Family: Massimo e Futura Di Salvo
FanfictionSequel di Soli ma insieme - I Piecuri stanno tornando e questa volta non sono soli. Ad accompagnarli ci sono anche i loro figli, Massimo e Futura. Ma non saranno gli unici, vecchie conoscenze ritorneranno, e di nuovi ne vedremo.... Cosa è successo...