Capitolo 10

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Stai lontano dai miei figli!






-Rosa pensa davvero di essere colpevole, per quello che è successo?-
Mi torturo le mani, le sfrego tra loro facendole diventare rosse e ruvide. Certo che è colpa mia, sono stata stupida.
-Lo sono...- Sussurro piano come se la mia voce si fosse improvvisamente affievolita.
La dottoressa appunta qualcosa sul suo taccuino, è da quando è iniziata la seduta che prende appunti, mi piacerebbe sapere cosa scrive.
-Perchè lo pensa?-
-Avrei dovuto...stare più attenta. Non l'ho fatto e il mio bambino è morto-
Quando chiudo gli occhi rivedo me stessa in una pozza di sangue, sento lo sguardo di Carmine, severo, rimproverarmi per non averlo ascoltato.
-Lo sa che sono cose che possono capitare, non è assolutamente colpa sua-
-Me lo ripetono tutti...- Dico più a me stessa che a lei, ma non ci credo.
Sono una mamma, avrei dovuto proteggere il mio bambino, e invece l'ho lasciato andare.
-Dovrebbe ascoltare quello che le dicono-
-Perchè dovrei?-
-Così smetterebbe di sentirsi in colpa-
-Ma io sono colpevole...-
-Non lo è...e prima lo ammette a se stessa, prima tornerà ad amare i suoi figli-
A quest'ultima parte la guardo male.
Io amo i miei bambini.
Non credo di aver mai dato modo di dubitarne, ma quello che mi è successo mi ha scosso molto, lo ammetto.
Ero così felice di una nuova gravidanza, che non ho pensato che potesse andare male.
Aver concepito da sola senza l'aiuto di farmaci o altro, mi ha scombussolata un poco, non credevo davvero di poter riuscire a farlo senza medici di mezzo.
Mi sento in colpa, ammetterlo è primo passo per la redenzione, così mi ha detto la dottoressa il primo giorno che ho messo piede in questo studio.
Sono due mesi che mi sottopongo a queste sedute.
Carmine mi ha obbligata a venire quì e parlare con qualcuno che può aiutarmi, così mi disse la prima volta.
Mi stavo annullando, e non me ne rendevo conto.
Stavo trascurando i miei figli, allontanandoli da me.
Non che le cose stiano andando bene, mi sento ancora male, ma piano piano sento che quel peso dentro il mio petto, man mano sta iniziando a scemare.
-Amo i miei figli- Le dico smettendo di torturarmi le mani, cerco di incutergli timore guardandola con disprezzo.
Ma non funziona, lei non ha paura di me, posa il taccuino sopra la scrivania, si alza e viene a sedersi sopra la poltrona di fronte al divanetto dove sono seduta io.
Prende le mie mani tra le sue, le guardo, è il primo contatto da quando sono quì.
-Non è la sola ad aver sofferto...mi creda, ho avuto altre donne a cui è capitata la stessa cosa. Si incolpavano per qualcosa che non potevano prevedere, perdendo di vista le persone che avevano accanto-
-Cosa vuole dire?-
-Che per quanto faccia male, lo deve superare Rosa-
Tolgo le mie mani dalle sue, parla facile lei, non sa come mi sento realmente dentro. Non sa quante volte mi sveglio durante la notte, sentire il respiro venire meno, guardarmi allo specchio e non riconoscermi, cosa ne sa lei...
-Ci sono passata anche io...- Dice improvvisamente la dottoressa con la testa china, le sue mani ancora nella stessa posizione di prima, ma sole senza le mie a stringerle.
-Dovrei mantenere una certa distanza con i miei pazienti, ma non sempre ci riesco. Come si fa a non metterci il cuore, in ciò che facciamo?-
Resto a guardarla senza proferire parola.
-Lei non è sbagliata Rosa, è solo umana, come lo siamo tutte. Non si dia colpe che non ha...-
-Dovrei andare adesso...- Le dico sperando di concludere la seduta, non ne posso più di stare chiusa quì dentro.
Lei sorride, ritorna alla scrivania, dice che possiamo rivederci tra qualche giorno, ma io non voglio più tornare.
Sento di stare un poco meglio dall'ultima volta, glielo faccio presente ma non sembra crederci.
Ha imparato a conoscermi in queste sedute, non la posso fregare.
-Se migliorerà il rapporto con i suoi figli, allora le sedute cesseranno-
-Io ho un bel rapporto con loro...- Anche se nell'ultimo periodo mi sono assentata un pò con loro, mi sono estraniata non calcolandoli, e di questo mi dispiace.
Ma perdere il bimbo è stata dura per me.
-Lo so...ma l'assenza dovuta alla perdita del bambino, ha gravato anche su di loro-
-Io li amo-
-Non ho mai avuto dubbi su questo...bene, adesso può andare-
Con un cenno del capo e dopo aver preso l'impermeabile, lascio il suo studio. 

The Piecuro's Family: Massimo e Futura Di SalvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora