Give Me Love. Wattys2019

Diciottesimo Capitolo!

Harold.

Il suono della notifica sul mio cellulare attira la mia attenzione. Guardo Yoli che sta finendo di fare i compiti e prendo il cellulare e mi allontano dal tavolo per leggere l'email che mi è appena arrivata. Le mie labbra si schiudono per la sorpresa: Hannah mi ha appena scritto, non l'ha mai fatto, nemmeno per chiedermi della scuola.

Mi sento in colpa per essermi avvicinato a lei così tanto fino a farla arrabbiare. Ha esploso tutta la sua rabbia su di me e ciò mi ha sorpreso e mi ha lasciato senza parole. È evidente che lei non sta affatto bene, nonostante continua a nascondersi dentro ai suoi vestiti attillati, al suo comportamento menefreghista e dal semplice fatto che sta cercando di essere quella forte e insensibile.

Mi sono sempre chiesto la ragione dietro a tanta aggressività e paura, ho cercato di aiutarla andando contro anche ai miei stessi principi da professore ma ho fallito e ho fatto un passo indietro, come giusto che sia.

Mi siedo sul divano e apro l'email dal pc e mi ritrovo poche parole e una foto di lei con un ragazzo. Mi concentro sulle sue parole mentre mi gratto nervosamente il mento cercando di trovare una ragione per questa email.

Rido per le sue parole incomprese e senza alcun senso. Non è da lei parlare in questo modo, non è così sfacciata da dirle con serietà. Provo una sensazione di amarezza mentre la immagino nella sua stanza a bere. Perché ridursi uno straccio? Sarà a causa delle persone che mi ha accennato?

Perché mi sto preoccupando per una persona che nemmeno conosco fino in fondo? Mi ha respinto, mi ha trattato male, non si meriterebbe tale dispiacere.

Sospiro mentre apro la foto per guardarla meglio. È una foto vecchia, non è recente. In questa foto Hannah sta sorridendo, i suoi occhi nocciola sembrano illuminati e hanno quel luccichio che chiamo: vitalità, cosa che non ho riscontrato nel vederla dritto negli occhi. Ha i capelli più corti, quasi a caschetto e il sorriso è così vero e magnetico che mi sembra estraneo adesso sul suo viso sempre cupo e pieno di rabbia. Poi la mia attenzione cade sul ragazzo di fianco: il suo braccio le circonda la spalla, ha i capelli folti e scuri e ha gli occhi chiusi e fa una smorfia divertente, decisamente una foto seria uscita male. Mi domando chi sia quel ragazzo e se i due sono ancora in contatto, ma non dovrebbe interessarmi più di tanto non ho alcun diritto di farmi delle domande o di dirle qualcosa al riguardo.

Scorro la pagina e noto un'altra foto allegata, l'apro con curiosità e mi comprare davanti ai miei occhi lei. Ha gli occhi lucidi e i capelli sono un disastro. Cerca di sorridere ma mi sembra più un sorriso forzato dalla bottiglia di vino che regge fra le mani. I suoi occhi trasmettono tanta tristezza mischiata alla malinconia, provo pena nel vederla ridotta in questo stato e ha solo diciotto anni...è troppo giovane per ridursi in questo modo. Cosa le sarà mai successo di così grave da abbandonarsi in questo modo? Non prova nemmeno più a combattere: in classe è sempre lì ferma sulle sue, ignorando i tentativi dei suoi compagni di istaurare un rapporto con lei. Rifiuta tutti, allontana chiunque, anche me.

Sospiro lasciandomi scivolare lungo lo schienale e mi gratto nervosamente il mento.

«Papà mi aiuti con un esercizio?», la voce di Yoli mi fa tornare alla realtà distogliendo tutti i pensieri da Hannah e la sua vita al quanto misteriosa e complicata. Chiudo il pc e mi alzo dal divano andando incontro a Yoli che mi sta guardando in attesa di ricevere il mio aiuto. Trascorro il pomeriggio ad aiutarla con i compiti senza darle la soluzione, perché deve imparare a trovare lei le risposte e le soluzioni agli esercizi di matematica. Mentre Yoli corre in camera a sistemare lo zaino per domani, il cellulare squilla proprio nell'esatto momento in cui sto per preparare la cena. Il nome di Blanca compare sul piccolo schermo ed io roteo gli occhi speranzoso che si tratti di Blanca e non per tornare a discutere sul perché ho deciso di lasciarla.