"È successo qualcosa?" la sua domanda continua ad assillarmi in testa come un'ossessione. Sento i suoi occhi addosso ed io non provo nemmeno a distogliere i miei dai suoi. È in attesa, lo sento, lo vedo. Le labbra sono curvate in sù, quasi come se stesse sorridendo. Ha chiaramente intuito qualcosa ed io non capisco come abbia fatto. Insomma: non ho fatto altro che trattarlo male.
«Non... è importante» rompo infine il silenzio che ci ha avvolto facendoci sentire quasi al sicuro. Dirlo ad alta voce sarebbe straziante, soprattutto con lui che ha questa capacità di leggermi e di confondermi.
Aggrotta la fronte, confuso o è irritazione quella che gli sta attraversando il volto. «Non mentirmi». Esordisce facendo sembrare quasi un ordine le sue parole. Deglutisco velocemente dinanzi alla sua insistenza. Che gli importa saperlo? Non sono altro che un accumulo di disastri, di casini e di dolore.
Chiudo gli occhi e rilascio andare un sospiro, quasi come se volessi liberarmi di questo macigno che mi opprime il petto facendomi respirare a fatica. «Non sto mentendo. Non ho niente, non è successo niente, davvero».
Più che tentare di convincere lui sembra quasi un disperato tentativo da parte mia di convincere me stessa. I suoi occhi non mi abbandonano ed io inizio a sentirmi a disagio, non sono abituata a qualcuno come lui. Se solo non fosse un professore. Come arriva quel pensiero dalla mia testa così lo caccio via dalla mia testa. No, non devo permettere alla mia debolezza di pensare certe cose.
«Chissà il perché non ti credo» si beffa di me quando sogghigna avidamente facendomi tremare le gambe e quasi rischio di cadere a terra.
Alzo le spalle. «Non mi interessa». Cerco di concludere in fine tagliandolo fuori dalla mia vita, fuori dalla mia sfera privata e da tutto ciò che richiede di farlo entrare nella mia vita e scoprire ogni cosa fino a distruggermi ancora una volta. Non mi fido, probabilmente non lo farò mai, ho paura di sentirmi di nuovo: sola, abbandonata, ferita...delusa! Non voglio più permettere a nessuno di prendere il sopravvento nella mia vita, decidere cosa farne e sparire gettandomi via come se fossi un inutile straccio usato, o peggio, una bambola usata.
«Cosa dovrei fare per farti aprire?». Nelle sue note profonde riesco a percepire della disperazione e il suo volto ne è chiara l'evidenza. È preoccupato, non so bene il perché ma sembra davvero tenerci ma mi dico che è al quanto impossibile: io e lui non potremmo mai essere niente seppur volendo.
Evito di ghignare velenosa non volendo peggiorare ulteriormente le cose e in secondo luogo, sono stanca di discutere con chiunque. Vorrei solo che mi lasciasse in pace, una buona volta e sparisse, sarebbe la decisione più saggia che prenderebbe nella sua vita.
«Sono stanca» lo guardo a malapena evitando ancora una volta le sue iridi che sono bellissime ma che riescono a confondere chiunque lo guardi in faccia. «ripeto: non ho niente, davvero. Perché pensi che debba sempre avere qualcosa? Sono fatta così. Sono questa incasinata, complicata e sempre con l'umore sotto ai piedi. Non deve essere per forza successo qualcosa per spiegare tutto questo». Mento a me stessa oltre a mentire a lui stesso. Mi riesce così facile e semplice ora mentire che le bugie mi escono fuori come se stessi facendo la cosa più semplice e naturale del mondo e mi detesto per questo.
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Give Me Love. Wattys2019
RomanceHannah è una ragazza complicata. Non si fida delle persone, specialmente degli uomini. Suo padre l'ha abbandonata quando era piccola, mentre il suo primo amore se n'è andato. Si trasferisce a Sydney dove incontra Harold ma c'è un problem: lui è il s...