Terzo Capitolo!

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Sono trascorsi esattamente sette giorni, da quando le nostre vite apparentemente sono ricominciate qui a Sydney

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Sono trascorsi esattamente sette giorni, da quando le nostre vite apparentemente sono ricominciate qui a Sydney. Mia madre lavora nell'azienda di un certo Liam Spencer. Una settimana da quando sono a scuola, subendo in continuazione le occhiate ambigue dei ragazzi e ascoltare le loro richieste indecenti da voltastomaco, ma al tempo stesso sto al gioco perché qualcuno si interessa a me, seppur solo per il corpo.

Le cose non sono cambiate, non sto nemmeno tentando di cambiarle al dire il vero. Continuo a contrastare il professore Gray come se ho iniziato a trovar gusto questo nostro lanciarci frecciatine. Alcuni argomenti che tratta però sono interessanti, quasi mi fanno riflettere. Ancora ho in mente quella frase ma ho cercato di scacciarla via dai miei pensieri e guardare in faccia la realtà: mio padre comunque non c'è. Di chiunque sia stata la colpa, lui non c'è. E' questo che conta di più, la sua assenza.

Per tutta la settimana non si è fatto altro che parlare del nuovo professore e di quanto bello e affascinante sia. Ho notato tutti gli sguardi delle ragazze che hanno lanciato a lui ogni volta che è passato tra i corridoi, in mezzo a noi. Lui sembra non notarlo, ma alcune volte mi sono soffermata a guardare l'espressione del suo viso per vedere un timido sorriso che sporgeva dalle sue labbra. Tutti quegli sguardi e quei volti arrossati, non fanno altro che aumentare il suo ego e chissà che pensa. Ho beccato alcune compagne di classe parlare del professore, nella maniera più spinta che possa esistere. Raccontano i loro sogni proibiti su di lui e di quanto vorrebbero passare una sola notte tra le sue braccia.

Mi si è arricciato lo stomaco; non so nemmeno perché le stia ad ascoltare, quel genere di pensieri non mi hanno sfiorato nemmeno la mente. In realtà, nessun ragazzo della scuola è riuscito ancora ad attrarre la mia attenzione, so che non mi sarei mai avvicinata a nessuno e non avrei permesso a nessun altro ragazzo di avvicinarsi a me.

Non sono mentalmente pronta e stabile per iniziare una relazione. L'idea di essere vicina a qualcuno mi disgusta e mi face sentire strana.

«Buongiorno ragazzi. Sono felice di notare che ci siete tutti». Il professore si guarda intorno sorridente. Si sofferma più del dovuto su di me.

Mi chiedo come mai sorride per una ragione così banale e minima. Sospiro pensando alla nostra conversazione: non abbiamo più parlato d'allora. Tutt'ora mi chiedo il perché mi sia confidata con lui, l'ultima persona con cui lo volevo fare. Evidentemente ero troppo debole e mi sono lasciata persuadere. Cerco di non darne troppa importanza, non ne ha senso. Il professore d'altronde è così abituato a parlare con le sue alunne.

«Bene» batte le mani attirato la nostra attenzione. «aprite il libro a pagina diciassette, parleremo dell'amore negato di Apollo e Dafne».

Quando apro il libro, metto la diciassettesima pagina quella che ha detto il professore. È una semplice pagina bianca riempita di parole e solo una figura in basso a destra attirava l'attenzione. La guardo quasi ammaliata. È una statua. Raffigura una donna, Dafne, che si sta trasformando in un albero, le mani hanno iniziato a prendere le sembianze dei rami, mentre la parte inferiore del suo corpo sta diventando un tronco. Dietro alla donna, c'è Apollo che forse sta cercando di fermare il sortilegio che vi è stato inflitto alla sua amata. È una chiara figura di un amore impossibile, di un tentato di salvare la sua amata sapendo che non ha nessun mezzo per riuscirci. Vede la sua donna trasformarsi in un albero dinanzi a lui. Apollo innamorato di Dafne, vede la sua amata trasformarsi in un albero e convincersi che il loro amore non può mai vivere. È un Amore ostacolato da forze più potenti di loro due insieme, un amore proibito, un amore negato.

Give Me Love. Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora