𝗧𝗥𝗔𝗚𝗜𝗧𝗧𝗢 𝗜𝗡𝗦𝗜𝗘𝗠𝗘

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Gli studenti preparano velocemente gli zaini e, appena il suono della campanella si fa sentire, schizzano tutti fuori dall'aula come Speedy Gonzales, per tornare subito a casa.

Dopo una giornata di interrogazioni, sono davvero esausti... come te, del resto.

"Che stanchezza" pensi, mettendo il libro nella tua borsa. "Non vedo l'ora di tornare a casa e tuffarmi sul divano..."

Non appena riesci a superare la massa di ragazzini che bloccano l'uscita, ti avvii verso la strada che conduce a casa tua.
Quel giorno gli autobus fanno uno sciopero e passano dopo un'ora, ma ovviamente non hai intenzione di aspettare così tanto, quindi cominci a camminare, anche se il peso dei libri nella borsa inizia a diventare insopportabile, per non parlare dello zainetto pieno di cartelle e quaderni.

«Accidenti...» mormori sottovoce. «Perchè il mio angelo custode non mi manda un aiuto?!»

Fai appena in tempo a borbottare la frase, che subito una voce familiare ti ferma.

«Hai bisogno di una mano?»

«Jungkook!» esclami, voltandoti verso di lui.

Il ragazzo tiene le mani in tasca, guardandoti con il suo tipico sorrisetto, ma i suoi occhi tradiscono una sfumatura dolce e leggermente divertita a vederti arrancare sotto il peso dei libri.

"Cavolo... L'angelo non poteva mandarmi persona più sbagliata..." pensi.

Una mano afferra la tua borsa, sfilandotela lentamente dal braccio.
«Ecco...» dice il ragazzo. «Così dovrebbe andare meglio, non trovi?»

Sospiri piano:«Jeon...mi stai dando del tu un'altra volta?»

«Non siamo mica in classe, qui!» ribatte subito lui.
Decidi di non continuare, dopotutto sei troppo stanca per lagnarti.
Così ricominci a camminare di nuovo, sentendoti finalmente molto più libera.

Jungkook sta al tuo fianco senza dire nulla: guarda in basso tenendo la tua borsa sul braccio come se fosse vuota e non piena fino a scoppiare. Sulle spalle ha il suo zaino che sembra davvero pesante.
È più giovane, ma anche molto più forte di te.

Dopo pochi minuti si decide a parlare, facendoti una domanda del tutto inaspettata:«Come ti sembra Hestia?»

«Cosa?» domandi, presa alla sprovvista.

«Hestia, la mia ragazza.» il suo sguardo si posa su di te. «Come ti sembra?»

«Beh...» non puoi dire che ti sembra la ragazza più odiosa di questo universo, così tanto che ti viene voglia di prenderla a sberle fino a farle gonfiare la faccia.
È il caso di scegliere con cura le parole...

«Ecco... è molto...carina. E sembra una ragazza che...sa il fatto suo...»

La tua risposta sembra irritarlo leggermente, come se non si aspettasse qualcosa di totalmente differente.

«Quindi...ti piace?!» chiede.

«Ehm...direi di sì...?»

«Ah...» riabbassa gli occhi sul marciapiede, leggermente accigliato, anche se non capisci bene perché.

«Grazie per l'aiuto...» sussurri.

«Come?»

Gli indichi la grande casa grigia davanti a voi, in una via piuttosto isolata, continuando:« Siamo arrivati... quindi... grazie.»

Jungkook sembra sorpreso:«Abiti qui? Wow...bella casa!»

«Sarebbe dei miei genitori, ma si sono trasferiti quindi...» ti mordi subito la lingua. Perché stai parlando dei fatti tuoi a lui?

«Capisco...»

Un leggero silenzio cala su entrambi.
In questo preciso momento ti senti davvero strana... Insomma, sei con Jeon Jungkook, un tuo studente, alla porta di casa. E siete da soli...

«Grazie ancora per l'aiuto...»

Jungkook si avvicina lentamente a te, facendoti indietreggiare improvvisamente, così che la tua schiena si scontra con la porta chiusa.
Ora sei tra il legno ruvido e il suo petto, costretta ad alzare lo sguardo per guardarlo negli occhi, vista la sua altezza di almeno dieci centimetri superiore alla tua.

Nessuno dei due parla più, senti solo il cuore martellare inspiegabilmente forte, quasi volesse schizzarti in gola.
Il tuo viso diventa così infuocato che ti senti bruciare, percependo i suoi occhi incollati su di te.
O meglio, sulle tue labbra...
Anche tu cominci a fissare le sue, accorgendoti di quanto siano perfette, così rosa, ben definite e morbide...almeno questo è quello che sembra. Chissà se sono davvero morbide...
Al solo pensiero arrossici ancora di più.

La soluzione ora è una sola: tagli la corda salutandolo ed entrando subito a casa, dimenticando quello che è successo.

Ma non lo fai...

Continui a fissare le sue labbra e sussulti quando le vedi avvicinarsi alle tue, il cuore comincia a battere più forte e senti le ginocchia tremare.

I tuoi occhi si socchiudono e (detesti ammetterlo, anche se solo a te stessa) stai per lasciarti andare, quando ti accorgi che il suo viso si ferma a pochi millimetri dal tuo.

«Prego...» sussurra, rimettendo la borsa al tuo braccio lentamente.
Subito si allontana e, come se niente fosse, si gira cominciando a camminare.

«A domani» dice con voce piatta, lasciandoti lì impalata e rossa in viso.

Ti tocchi una guancia col palmo della mano: cavolo, sembra quasi che tu abbia la febbre!
Il respiro è tornato regolare, ma il battito cardiaco non rallenta minimamente.
"Stavo per baciarlo davvero?"
Appena entri a casa, ti butti subito sul letto senza cambiare il tuo vestito, premendo la faccia sul cuscino, imbarazzata: "Cavolo, cosa mi succede?!"

Non puoi sapere che, nel frattempo, Jungkook sta sorridendo compiaciuto mentre torna a casa sua...
Mooolto compiaciuto...

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Hihihihihi mi sta piacendo tutto ciò

۶ৎ⠀𝐣𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤 𝐚𝐬 𝐚 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora