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Federico sembrava proprio un tipo interessante, aveva un'ottima parlantina e poi era davvero in bel ragazzo. La mascella squadrata, le mani grandi e possenti. Poteva sentire un brivido in mezzo alle cosce e per una volta non provava vergogna nel sentirsi cosi.

Il pub era affollato per essere una sera infrasettimanale. Avevano già bevuto due birre e lei iniziava a sentirsi la testa leggera, tanto che dovette appoggiarla su una mano con il gomito che premeva sul ruvido tavolo di legno. Le intenzioni di lui erano piuttosto chiare, eppure provava inutilmente a mascherarle.

"Quanto possono essere idioti gli uomini. Mi vede così, tutta carina e innocente, quando l'unica cosa che vorrei è essere presa e sbattuta qui davanti a tutti. Ma è bello stuzzicare il suo ego ancora per un pochino. Vediamo quanto ci mette a crollare e a rivelarsi"

Sì, l'alcool iniziava decisamente a fare effetto. Quei pensieri, quelle idee, mai avrebbero potuto materializzarsi fino a qualche giorno fa. Ma ora si sentiva una donna diversa, una donna nuova che poteva fare quello che voleva e prendersi ciò che desiderava. Federico continua imperterrito a raccontargli dei suoi viaggi e delle mirabolanti esperienze che aveva fatto in Oman, Cambogia, Stati Uniti. Raccontava dei suoi viaggi e serate pazzesche, delle ragazze che cadevano ai suoi piedi. Però lui era un tipo serio ma, si sa, la carne è carne. Sara stentava a credere che le ragazze cadessero davvero ai suoi piedi. Sapeva vestirsi bene e, nonostante l'appuntamento fosse a un pub, si era messo una bella camicia azzurra e un blazer blu che mettevano in risalto le grandi spalle e il petto prominente. Gli occhi erano di un azzurro ghiaccio, così penetranti che a tratti si sentiva in soggezione. Federico portava i capelli piuttosto corti, quasi rasati, la pelle abbronzata e le labbra carnose erano decisamente invitanti.

"Ma tu dimmi, non hai mai viaggiato?"

Sara riemerse dai propri pensieri. La voce di Federico era cos' possente, lo rispecchiava molto a dire il vero.

"No, avrei sempre voluto. Ma chissà, un giorno magari, con la persona giusta"

"Beh, io ho in programma qualcosa per quest'inverno. Magari potresti venire con me"

"Vedremo, intanto cerchiamo di capire come va questa serata.

Le promesse e i progetti degli uomini, fatti solo per ottenere una scopata. Era disgustata e divertita allo stesso tempo. Ma come si poteva pensare di fare progetti, seppur di una semplice vacanza, con una ragazza appena conosciuta? Le altre ci sarebbero cascate, ma non lei. O meglio, non la nuova lei. Ordinarono un altra birra e da lì in poi Sara sapeva che sarebbe stato difficile mascherare il suo stato. Lui allungò una mano verso la sua e la accarezzò, per poi farle scorrere le dita lungo l'avambraccio mentre la fissava negli occhi. Una scarica le attraversò la schiena e lei si tradì mordendosi le labbra.

"Che ne dici, Sara, finiamo la birra e andiamo a farci due passi?"

"Sai, non è che me la sento molto di camminare. Magari potremmo.."

"Potremmo?"
Il tono di Federico cambiò tradendo la sua bramosia. Lui sapeva già come sarebbe finita la serata, probabilmente lo aveva fatto centinaia di volte. Sara non era altro che una delle tante, l'ennesima ragazza che lui aveva conquistato. Ma a Sara, quella sera, andava più che bene. Federico si alzò per pagare e lei fece altrettanto, dicendogli che sarebbe andata un attimo in bagno. Lui le cinse con il braccio la vita tirandola a se, per poi baciarla con forza. Sara poteva sentire la pressione del bicipite di Federico sulla schiena, la sua lingua così calda e decisa che si muoveva dentro la sua bocca. Non avrebbe potuto liberarsi nemmeno se avesse voluto, la testa iniziò a girarle vorticosamente. Si sentiva così indifesa, così debole. Così bagnata.

"Mi lasci andare in bagno o vuoi scoparmi qui davanti a tutti?" Riuscì a dire riemergendo e tornando in sé.

Federico allentò la morsa e le sorrise, anche se quel sorriso sembrava più un ghigno. Sara si diresse verso il bagno, aver messo i tacchi non era stata una grande idea. Si sentiva come un fenicottero barcollante. Intorno a lei poteva sentire le risa e il vociare del pub ma sembrava tutto così distante.

Oltre la finestraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora