Sempre più vicini...

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Ci fanno scendere e ci portano all'interno di quella che sarà la nostra "casa" per quattro giorni. Noi siamo all'11esimo piano.

Entrando vedo un sacco di senza-voce pronti per servirci. I mobili sono pregiatissimi e le stanze sono enormi.
Gwen sospira -Ah Capitol City... quanto mi mancava...- la guardo storta, come per dire "io invece volevo starmene a casa mia".

Vado nella mia stanza (che è grande più o meno quanto casa mia) e vado subito a farmi una doccia rilassante. Ecco che mi ricredo... rilassante? Per niente, non c'è nessun rubinetto, solo un pannello pieno di pulsanti, ne premo qualcuno a caso e passo dall'acqua gelida a quella bollente, vengo asciugato e poi ribagnato, mi ricoprono di shampoo, bagnoschiuma, balsamo e altre lozioni di cui non conosco neanche il nome, un getto di acqua bollente ed ecco che mi asciugano.

Alla fine sono più stressato di prima.

-Thresh caro... la cena...-
Thresh caro? Ma cosa? Bah... vado a mangiare e trovo Rue Chaff e Gwen che mi stavano aspettando. Mi siedo e inizio a mangiare più roba possibile, tutto quel che c'è sul tavolo basterebbe a sfamare l'intero distretto 11 per una settimana.

-Domani incontrerete la vostra stilista: Sharon.-
Chaff mi sembra più sobrio del solito... meglio.

-E la sera ci sarà la parata dei tributi in presenza del presidente Snow- Gwen completa la frase insistendo sulle parole "Presidente Snow" l'uomo più odiato di Panem forse. Naturalmente dai distretti: i Capitolini lo adorano.

Quando sono sazio mi alzo e non dico neanche un "non ho più fame" vado nella mia stanza sperando che il tempo passi il più velocemente possibile.

La mattina mi sveglio tutto sudato: stanotte ho avuto gli incubi. Ho sognato che vincevo i giochi ma per farlo uccidevo Rue.

Tutto questo deve assolutamente passare il più velocemente possibile.

Gli Hunger Games visti da ThreshDove le storie prendono vita. Scoprilo ora