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Era il 7 settembre, mi vestii per prendere il treno, il college era molto lontano da casa mia. Quindi ogni mattina mi dovevo svegliare alle 5:00 am.

Arrivata alla stazione mi appoggiai su un muro, era pieno di graffiti e scritte particolari, era il muro dove di solito mi mettevo.

Il treno sarebbe passato 10 minuti dopo, quindi decisi di mettere le cuffiette e ascoltare la mia canzone preferita:

Impossibile-James Arthur.

Ho sempre amato questa canzone, riesco ad ascoltarla e renderla mia per ogni situazione e momento della giornata. Mi da forza e conforto, proprio quello di cui ho bisogno.

Dopo poco, il rumore assordante del treno fece eco persino nelle cuffie, e dopo aver raccolto la mia borsa, salii andando dritta all' ultimo posto.
Appoggiai la testa al finestrino e per tutto il viaggio non feci altro che guardare il brutto posto dove abito.
Non ho mai amato questo paesino sperduto e abbandonato di Londra, ma è l'unico posto dove l'affitto dei palazzi è molto economico.

Dopo una interminabile mezz'ora passata nel sfogliare un libro, fra una canzone e l'altra, finalmente l'enorme giardino del college, apparì in tutta la sua bellezza. Ho sempre amato questa scuola, ringrazio mia madre per aver lavorato duro, mettendo da parte di soldi, permettendomi di frequentare questo posto così importante.

Feci un respiro prima di affrontare il primo giorno, l'ultimo primo giorno.
Era l'ultimo anno, dopodiché avremmo tutti affrontato gli esami, e per poi proseguire per le proprie strade, alla ricerca di un lavoro e futuro.

"Annabel." Disse sorridente, la mia migliore amica. Lei era l'unica con cui passavo la maggior parte del tempo, sia dentro l'enorme struttura della scuola, che fuori.

"Hey Jane, mi sei mancata moltissimo." La strinsi fortissimo per le spalle, e la sentii ridacchiare. Ultimamente non ci siamo più sentite, è stata in vacanza in un posto, di cui non ricordo il nome, della Spagna e lì non c'era molta linea.

"Come stai?" Posò alcuni libri nel suo armadietto, e prese quelli che le servivano per le prossime due ore di fila.

"Bene. E tu? Hai fatto conquiste in Spagna?" Scoppiammo entrambe in una risata, quelle che ti svuotano la mente e ti riempiono il cuore di felicità. Era da tempo che non mi sentivo così.
Lola è sempre stata una conquistatrice, forse per i suoi modi di fare, o per i suoi grandi occhioni celesti circondati da lunghe ciglia.

Sentii il telefono vibrare, e lo sfilai velocemente dalla tasca posteriore dei miei jeans strappati.

Sconosciuto: Stesso posto. Stessa ora.

Io: Chi sei?

Sconosciuto: Qualcuno che ti piacerà di sicuro.

Bloccai il telefono non dandoci tanto peso, sarà un ragazzo presuntuoso e arrogante, che sicuramente non avrà nulla da fare. Dove avrà preso il mio numero?

"In realtà sto frequentando un ragazzo, e... lo ammetto ho una cotta per lui." I suoi occhi si riempiono di gioia, e mi sorprendo quando per la prima volta è lei ad avere un cotta per un ragazzo e non un ragazzo per lei. Sembra così strano vedere la mia amica in condizioni di adolescente innamorata perdutamente.

Percorremmo il corridoio insieme, mentre mi raccontò le sue avventure in vacanza. Stavo quasi scoppiando a ridere in faccia al preside, che come ogni anno, ci accolse con il suo lunghissimo discorso.

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-EscapeWhitCameron xx.

5:45Am.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora