8.

550 46 6
                                    

Oltrepassai il cancello andando alla stazione per tornare a casa.

Entrai in treno e mi sedetti all'ultimo posto a destra.
Presi il libro di filosofia e iniziai a ripetere per domani dato che avevo il compito.

Dopo una buona mezz'ora chiusi il libro.
Il treno stava aspettando le persone per partire infatti pochi minuti dopo mi affiancò Cameron.

"Ciao, tutto bene?" Disse posando lo zaino atterra ai suoi piedi.

"Sisi."dissi sorridendo.
Il silenzio piombò su di noi.
Fin quando non fu rotto dal rumore delle ruote sui binari.

Presi il mio telefono e messaggiai un pó con mio fratello.

A Christian:
Sei a casa?

Da Christian:
No sono appena uscito.

A Christian:
Dove stai andando?

Da Christian:
Mai i fatti tuoi mai, vero?

A Christian:
Ti ricordo che domani è il mio compleanno.

Da Christian:
Lo so piccola peste.

"Cosí domani è il tuo compleanno e non me l'hai detto?" Mi girai verso Cameron e vidi che stava guardando la conversazione di me e mio fratello.

"Non credo dovrebbe interessanti" dissi alzando le sopracciglia e riportando lo sguardo sullo schermo del mio telefono.

"Stronza" disse girando la sua adorabile faccia dal lato opposto della mia.
'Adorabile?'Ma ti senti?

Stai zitta tu.

"Come scusa?....Come mi hai chiamata?" Dissi guardandolo male.

"Hai sentito bene. Ti ho chiamato stronza, perchè in realtà è quello che sei"

"Sai che ti dico? VAFFANCULO.
Si VAFFANCULO mio caro." Urlai non curandomi della presenza delle persone in treno.

"Ma  vaffanculo a te non chiamarmi più, non cercarmi. Addio"E con questo si alzò e cambiò posto.

Ma che vada a farsi fottere stronzo.

Arrivata a casa andai nella mia stanza e mi misi sul letto e pensai a quel giorno in cui mi strappò il telefono dalle mani e quando mi sentii felice.
Mi scesero delle lacrime pensando a qual giorno.
Mi faceva male pensare che avevo litigato con lui. Troppo male.

Mi misi sotto le coperte togliendo le scarpe e pensando sempre a lui caddi in un sonno profondo pieno di sogni.
-----
Io e lui.
Correvamo dentro un bosco infinito.
La felicità era da parte nostra.
Correvamo fino allo svenimento, fino a morire, fino a non respirare piú, fino a perdere i polmoni.

Sorridevamo. Era cosí bello Cameron assomigliava tanto alla felicità. La mia.
-----
Questo sogno mi rimase impresso in mente.
Mi mancava.
Presi il telefono e decisi di mandarli un messaggio su WhatsApp.
Era online e a quella vista un brivido percosse la mia schiena.

A Cameron:
Scusa non volevo.
Mi manchi.
Possiamo incontrarci?.

Dopo pochi minuti le freccette si fecero blu.
Bloccai il cellulare e aspettai la sua risposta.

Da Cameron:
..........

Sentii il telefono vibrare e vidi il suo messaggio.

________

-EscapeWhitCameron. Xx

Ho scritto questo capitolo sul divano mangiando patatine a pomodoro. 😂😂

Fuori piove e fa molto freddo, vado a prendere qualcosa per coprirmi.

A presto.✈️

5:45Am.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora