°5° Parte 5

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Quando riaprii gli occhi la prima cosa che vidi fu il volto del ragazzo vicino al mio, da quando mi ero svegliato piangendo non si era allontanato un secondo da me, era sempre stato lì vicino.

Dovevo ammetterlo quella vicinanza era strana, lo conoscevo da pochi giorni e nonostante questo mi sentivo già a mio agio con lui. Era come se il mio cuore mi dicesse di fidarmi e la cosa poteva solo che essere pericolosa. Mi allontanai leggermente da lui cercando di ricompormi e sperando di non risultare strano. Il ragazzo si poggiò sul gomito per poi allungare la mano libera verso i miei capelli, sembrava adorarli.

Scossi la testa cercando di liberarmi scherzosamente dal suo tocco ma lui mi intimò di rimanere fermo, quel ragazzo sembrava un bimbo piccolo.

«Come ti senti?»

A quella domanda mi bloccai ma cercai di nonfarmi vedere troppo scosso.

 «Un po' meglio grazie.»

Cercai in qualsiasi modo di forzare un sorriso.  Non volevoche mi vedesse in quel modo si era preoccupato già abbastanza per me, anche lui aveva i suoi problemi; era nella mia stessa situazione. Anche lui non sapeva che fine aveva fatto la sua famiglia e anche lui doveva essere preoccupato quanto me.

«Ora che sei più calmo ti va di raccontarmi meglio cos'hai sognato? Continuavi a ripetere ''mamma'' hai sognato i tuoi?»

Finn immerse i suoi occhi nei miei continuando a giocare con i miei capelli. Quella sensazione era molto piacevole, talmente tanto da causarmi uno sbadiglio.

«Scusa se ti ho svegliato.» Dissi con la voce ancora impastata dal sonno.

«Tranquillo non fa niente.»

Seguirono secondi di silenzio e di sguardi fugaci, mi sentivo come se stessi soffocando. Volevo dirgli la verità ma il solo ripensare a quel sogno mi faceva venire la nausea, era stato davvero tremendo...sembrava non finire mai.

«Comunque sì, ho sognato i miei e non è stato molto piacevole.»

Risposi con il magone in gola mentre ripensavo a quel maledetto sogno. Alcuni dettagli erano ancora nitidi nella mia mente, il momento esatto in cui avevo visto i loro volti...mi faceva venire ancora i brividi.

«Sei preoccupato per loro, è normale.»

 «É orribile vivere nell'incertezza credimi lo so bene.»

La sua voce era malinconica, ma alla fine lo capivo suo fratello era ancora lì fuori. Mi fermai ad osservarlo attentamente mentre lui teneva i suoi occhi incollati sulle mie mani. Più parlava e più mi rendevo conto della sua sensibilità, quel ragazzo soffriva immensamente.

 «Vivi ogni giorno sperando che stiano bene senza avere mai una vera e propria certezza, lo capisco ma sono sicuro che li troveremo, io e te.>> Concluse per poi fissare i suoi occhi nei miei.

 Scossi la testa.

 «Finn è pericoloso, dovrei cercarli da solo.»

Ero deciso della mia scelta, non potevo rischiare la sua vita. Lui mi guardò con occhi severi, come se volesse sgridarmi solo per aver pensato una simile cosa. Quello sguardo mi mise in suggestione, così deglutii a vuoto.

«Col cazzo non ti lascio solo là fuori, lo hai detto tu no?»

«Cosa?» Chiesi confuso.

 «Siamo una squadra ormai.» Controbatté lui.

Rimasi basito al sentire di quella frase. Il ragazzo mi considerava davvero parte della sua squadra...questo voleva dire che gli importava davvero di me. Non me lo sarei mai aspettato da lui, a vederlo non sembrava uno che amava il gioco di squadra; mi aveva davvero sorpreso.

°Sei tu il mio mondo ora° ( Boy × Boy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora