°23° Parte 2

26 1 0
                                    

Vaganti? Nell'edificio? Ma come era possibile? Come erano riusciti a entrare?
Non riuscivo davvero a spiegarmelo.
Una cosa era certa, erano un pericolo per tutti e noi dovevamo eliminarli al più presto, non importava quanti fossero. Li avremmo tolti di mezzo, uno ad uno. Con il cuore in gola cominciai ad avanzare cercando di evitare qualsiasi rumore, se erano davvero lì al minimo sbaglio ci sarebbero saltati addosso e noi eravamo in uno spazio chiuso; avremmo avuto senza dubbio la peggio.
In queste situazioni ci voleva sempre calma e sangue freddo. Ad ogni passo sentivo il battito del mio cuore risuonare nelle mie orecchie, il respiro bloccarsi anche al minimo dei rumori. Più passava il tempo più sentivo l'ansia salire, l'adrenalina scorrere nelle mie vene e il sudore cominciare a bagnare la mia fronte; le mani tremavano.
Erano quelle piccole cose che mi facevano capire di essere davvero vivo, io ero vivo ed ero pronto a lottare per la mia vita.

Il corridoio sembrava infinito, ad ogni passo invece che avvicinarmi mi sembrava di allontanarmi di metri. Lasciavo correre lo sguardo ovunque su quelle dannate pareti, come se qualcosa potesse sbucare da esse e afferrarmi. Sentivo i passi dei ragazzi dietro di me, ripensandoci non sapevo nemmeno come mi fossi ritrovato a capo di quella coda...ma probabilmente non aveva importanza.

Avevo il fiato corto e il battito del cuore che rimbombava nelle orecchie.

Dopo secondi interminabili ci ritrovammo finalmente davanti a quella porta. Già da fuori era percepibile un odore disgustoso, sembrava quasi che lì dentro ci fosse qualcosa di marcio. Non era per nulla rassicurante ma d'altronde, c'era scritto di entrare a proprio rischio. Sicuramente non c'erano delle caramelle ad aspettarci.

 Presi un lungo respiro per poi spingere la porta aprendola con facilità, trovandomi in una piccola stanza le cui pareti erano macchiate di sangue ormai secco. L'aria era pervasa da un terribile odore di carne marcia, era a dir poco disgustoso e pungente; dava il voltastomaco.
Istintivamente portai una mano davanti il ​​naso e la bocca cercando di respirare il meno possibile quel fetido odore, con pochi risultati, era talmente forte da penetrare oltre qualsiasi cosa.
Non avevo per nulla una bella sensazione, in quella stanza era successo qualcosa di terribile.

La mia attenzione fu attirata dopo poco da dei lamenti soffocati accompagnati da un rumore metallico e dai ringhi dei vaganti. Spalancai gli occhi quando vidi Jeremy e Wyatt legati a delle sedie. I due ragazzi erano immobilizzati davanti a delle sbarre di ferro oltre le quali si trovavano dei vaganti che stavano facendo di tutto per provare a raggiungere i due.

Corsi verso di loro allontanando le sedie dalle sbarre. Sentendo quel rumore stridulo gli zombie cominciarono a sbattere ancora più violentemente contro le sbarre di cercando di oltrepassarle. Vidi chiaramente la loro carne cominciare a stirarsi e a lacerarsi mettendo in mostra le loro ossa. Senza pensarci due volte mi avvicinai alle sbarre conficcando attraverso esse la lama del coltello nella testa di uno degli zombie; che cadde a terra spinto dagli altri. Il loro sangue appiccicoso e fetido aveva ricoperto il ferro ormai arrugginito delle sbarre, colorandole di un rosso vino. Dopo pochi secondi Finn e Jade si avvicinarono per aiutarmi mentre Jasmine cercava di liberare i due ragazzi.

Era chiaramente opera sua, chi altro avrebbe potuto fare una cosa del genere se non quello psicopatico di Nicholas?

I loro volti erano impressi nella mia mente. I loro occhi sbarrati e le loro bocche spalancate riuscivano sempre a farmi rabbrividire. Quando li affrontavo da così vicino trattenevo il fiato, sperando solo che finisse.

Socchiusi gli occhi quando sentii il sangue di uno di loro schizzarmi sul viso. Subito mi pulii cercando di scacciare quella sensazione dalla mia mente. I morti non erano tanti, oltre quelle sbarre si trovava una sorta di stanza completamente buia a cui non riuscivo ad attribuire un'utilità. Sembrava fatta apposta per rinchiudere qualcosa...o qualcuno.

Sentivo il coltello scivolare a causa del sangue che ormai ricopriva la mia mano. Le urla di quei mostri erano talmente forti da farmi diventare sordo. Da quanto tempo erano lì sotto?

Una volta uccisi tutti i vaganti mi avvicinai ai due ragazzi aiutando Jasmine a sciogliere gli ultimi nodi che li tenevano legati a quelle maledette sedie. I loro occhi erano gonfi e pieni di terrore...quella era una vera e propria tortura.

<<Grazie ragazzi...>> Sbiascicò Wyatt mentre puntava lo sguardo su quei mostri ormai morti.

<<Chi cazzo è stato?>> Chiese Jade. 

Era inutile chiedere...tutti noi sapevamo già la risposta.

Passarono dei secondi di silenzio e di sguardi consapevoli. Tutti sapevamo ma tutti avevamo paura a dirlo. Quella situazione mi angosciava, sapevamo quanto fosse pronto a farci del male.

Non eravamo al sicuro. 

<<Chi vuoi che sia stato amico.>> Disse Jeremy in un sospiro poggiandosi poi una mano sul petto per controllare i battiti.

<<Nicholas...>> Risposi a bassa voce. 

Wyatt si limitò ad annuire per poi abbassare lo sguardo. Era come se il solo nominare del suo nome li spaventasse e come dargli torto.
Quel ragazzo era completamente pazzo, era fottutamente pericoloso.

 Cosa voleva essere quello? Una sorta di avvertimento?

Non sapevo davvero come agire, eravamo in netto svantaggio. Ci aveva graziato permettendoci di tenere i coltelli ma non avevamo altro se non la voglia di mettere un punto. Qualsiasi cosa sarebbe stata avventata, dovevamo trovare un modo sicuro per fargliela pagare.

Non volevo perdere nessuno.

<<Ora basta.>> Disse Finn. 

Non ebbi nemmeno il tempo di reagire che lo vidi scattare in avanti e uscire dalla stanza, non mi ci volle molto per capire cosa volesse fare. Uscii dalla stanza qualche secondo dopo di lui seguendo con lo sguardo ogni suo movimento. Stava procedendo a passo deciso verso la porta, si guardava un po' intorno...come se cercasse qualcosa. Ero immobilizzato a guardarlo, sentivo il suono secco dei suoi passi.

Un suono continuo come il ticchettio di un orologio.

Dentro di me stavo urlando di correre da lui e fermarlo ma il mio corpo era bloccato. Fui stupido. Molto stupido.

Quel corridoio buio e umido sembrava farsi sempre più lungo...sempre di più. Il ragazzo sembrava quasi sparire dalla mia visuale e sprofondare nel vuoto, come se quelle luci presenti fossero inutili.

Spalancai gli occhi quando lo vidi fermarsi poco prima della prima porta per raccogliere da terra un tubo di ferro. Mi sbloccai. Cominciai a correre verso di lui quando lo vidi aprire la porta e chiuderla alle sue spalle.

Voleva chiuderci dentro.

<<Finn no!>> 

Arrivai davanti la porta cercando di aprirla fallendo miseramente. Con le lacrime agli occhi cominciai a spingere la porta e a bussare, non poteva andare da solo, sarebbe morto.

<<Finnapri questa cazzo di porta!>> 

Scossi la testa per poi provare a prendere a spallate la porta, ma subito fui colpito da dolori atroci, il mio corpo non si era ancora ripreso del tutto.

Niente. Nessuna risposta, ricominciai a tirare spallate alla porta cercando di aprirla non curandomi minimamente del dolore che sentivo. Sentii le lacrime cominciare a rigare il mio viso e la paura pervadermi.

<<Ti ucciderà! Apri questa dannata porta...>>

<<T-ti prego...>> 

Cominciai a sentire alle mie spalle i passi dei ragazzi ma non me ne curai minimamente. Poggiai la fronte contro il metallo gelido della porta, speravo solo che fosse ancora lì dietro ad ascoltare... Speravo che aprisse quella porta.

Eravamo una squadra...non poteva affrontare una cosa del genere da solo, non doveva.

<<Non puoi lasciarmi...>> Sussurrai ormai in lacrime.

.


.


.

°Sei tu il mio mondo ora° ( Boy × Boy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora