Cap. 7.2

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Quella mattina le sembrò di avere un macigno al posto della testa. Si svegliò che era sdraiata a terra, come ci fosse arrivata non lo ricordava minimamente. Le tempie le pulsavano e lo stomaco faceva i capricci. Si sentiva debole e un po' nauseata. La serata appena passata si era trasformata in una tempesta emotiva, e ora ne stava pagando decisamente le conseguenze. Cercò di alzarsi da quel letto improvvisato e per poco non ricadde a terra. La sua mente dolorante era piena di confusione. Si sentiva sminuita come donna per essere stata contesa come un trofeo. Ricordò la tensione provata, il tentativo fallito di Jake di baciarla e le parole di Can che la rifiutavano...se possibile si sentiva ancora più male dei minuti precedenti. Jake aveva sicuramente superato il limite, ma Can non era stato da meno. Con un gesto incontrollato si portò la mano sulla fronte, il ricordo della loro vicinanza, la sera prima, si fece vivido e quegli occhi scuri le si stamparono nella mente. Le aveva chiesto scusa, era sicura che fosse stato sincero, ma si sentiva turbata. Era passato poco più di un anno dalla fine della relazione tossica con il suo ex, che ovviamente non c'entrava nulla con la sua vita sentimentale attuale, e non si sentiva abbastanza forte per affrontare un nuovo rapporto che riusciva a destabilizzarla così tanto. Aveva imparato con fatica a mettere sé stessa al primo posto e non voleva fare dei passi indietro. Con mille pensieri che le frullavano per la testa si sforzò di fare colazione, solo per prendere una medicina, con la speranza che facesse effetto in poco tempo. Tornò subito nel suo alloggio e cercò di dare una riordinata al caos che la circondava, sembrava fosse passato un uragano, e in quel momento, quella stanza, rifletteva in pieno tutto il suo malessere. Si sdraiò nel patio esterno, il cielo era velato, e Luna si sentiva così scossa che voleva solo piangere. Aveva ancora i residui dell'alcool della sera prima in circolo, e questo non aiutava. Si impose di bere acqua il più possibile. Chissà come stavano gli altri che nonostante tutto erano in giro chissà dove a portare avanti il loro lavoro. Prese il cellulare per ingannare il tempo, si riguardò le foto pubblicate sul suo profilo IG e quelle in cui era stata taggata, non se ne era accorta prima, ma c'era anche un video della sera in cui aveva ballato con Edoardo, direttamente pubblicato dal loro gruppo di danza. Effettivamente il loro feeling era così evidente che, se non fosse stata lei la protagonista del filmato, avrebbe pensato "che bella coppia". Lo guardò più volte, fin quando la mancanza che sentiva nel petto superò di netto l'euforia per quel viaggio. I suoi pensieri correvano così veloci che in poco tempo rimise in discussione tutte le sue scelte prese negli ultimi mesi. Ogni singola scelta le sembrava errata. Stava andando in una direzione che sentiva di non poter controllare e questo la spaventava a morte. Aveva bisogno di confrontarsi con qualcuno e li era sola. Fece un rapido calcolo del fuso orario con Roma e, nonostante lì doveva essere notte inoltrata, chiamò Giselle. Sentiva che la sua migliore amica poteva darle il conforto e la saggezza che in quel momento lei aveva perso.

Giselle rispose con voce sonnolenta, doveva averla proprio svegliata. La ragazza si rese subito conto che doveva essere successo qualcosa.

– Luna, va tutto bene? – chiese Giselle preoccupata.

Luna, con voce tremante, come un fiume in piena, iniziò a raccontare la serata turbolenta appena passata e tutte le emozioni contrastanti che la stavano dilaniando. – Giselle, non so che fare. Mi sento persa ed è una sensazione che odio –

Giselle la ascoltò con attenzione e infine rispose con calma: – al momento non sei del tutto lucida, quindi datti del tempo per riflettere su cosa vuoi e su come ti senti realmente in merito a tutto quanto. Non lasciare che gli altri decidano per te. È importante che tu sia chiara con te stessa su cosa desideri e a quel punto potrai esserlo anche con chi hai vicino –

Luna inspirò profondamente e finalmente si sentì un po' meglio. Quella ragazza aveva il dono di aiutarla a vedere le cose con prospettive diverse: – grazie amica, come farei senza di te? –

L'altra faccia della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora