CAPITOLO 9: A VOLTE RITORNANO!

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Mattino presto, Steve si era diretto con Tom verso una casa del paese, era disabitata e Tom decise che era il luogo adatto dove suo nipote poteva abitare.

Steve: Bisogna solamente dare una ripulita e fare qualche ristrutturazione, ma per il resto è perfetta... grazie zio Tom!

Tom: Di nulla, anzi, meriti di vivere qui poiché questa era la casa dove abitavi con i tuoi veri genitori!

Steve osservava stupito l'abitazione e una sensazione di familiaritá lo sorprese: era casa sua! Tom salutó Steve e si diresse verso casa, mentre il ragazzo entró nella sua nuova abitazione, accorgendosi con un po' di delusione che vista da dentro era molto peggio: i muri avevano qualche buco, mentre le fondamenta necessitavano di essere riparate e il tetto era ceduto.

Steve: Ok, forse ci vorrá più di quanto immaginavo per rimettere in sesto questo posto!

Bisognava innanzitutto tagliare della legna per risistemare i muri, raccogliere un po' di pietra per le fondamenta, comprare della pietraluce al mercato del paese e altri materiali. Steve si diresse nel bosco lì vicino, si accorse però di non avere nè un piccone nè un'ascia; il ragazzo si ricordó i consigli di suo zio Tom e iniziò a prendere a pugni il tronco di un albero, rompendo i blocchi e ricavando del legno che lavorò in assi di legno. In seguito, tramite una combinazione, con le assi di legno riuscì a costruire un tavolo da lavoro e, tramite quest'ultimo, craftò un piccone di legno. Steve si avvicinò ad una grotta e, con il piccone, scavò del pietrisco e con esso craftò attrezzi di pietra e una fornace per cuocere il cibo. Steve in seguito scese in una miniera naturale alla ricerca di minerali... ma non sapeva di essere seguito!
il ragazzo trovò del carbone e ne usò un po' per fare delle torce e illuminare il luogo, decise di scendere più in profondità e trovare abbastanza diamanti per armarsi fino ai denti. La miniera era veramente buia e profonda, Steve aveva trovato del ferro e lo utilizzó per creare un piccone più resistente e in grado si scavare minerali come oro e red stone. Il ragazzo stava scavando e finalmente trovò parecchi diamanti, quando all'improvviso sentì uno strano verso, si voltò ma non c'era nessuno.

Steve: Ok, stiamo calmi! Non c'è nessuno quí oltre me!

Herobrine: Ne sei così sicuro? *appare* Ciao nipote!

Steve: Tu! Bastardo... hai ucciso mio padre!

Herobrine: Notch era un'idiota... ha sposato la mia schiav... ehm... mia moglie Maria!

Steve: Mia madre sicuramente non ti amava... ma non ti vergogni? La stavi definendo schiava!!!

Herobrine: Punti di vista, tutto quì! Schiava, puttana... traditrice.... chiamala come vuoi!

Steve: Come osi?!

Steve impugnò la spada di ferro e, furioso, si avventó su Herobrine cercando di colpirlo, ma costui evitò l'attacco scomparendo. Il ragazzo si guardò attorno, Herobrine stava volando e rideva, in seguito chiamò a se decine di Zombie, ordinando loro di attaccare il ragazzo e infine svanì in una nuvola di fumo. Steve notò qualcosa di diverso nei mostri, i loro occhi erano vuoti come quelli di Herobrine, capì che qualcosa non andava.
Gli Zombi attaccarono Steve, il quale iniziò a difendersi e in seguito passò al contrattacco. Il ragazzo combatteva contro le creature, ma aveva l'impressione che più ne uccideva più arrivavano rinforzi, inoltre la spada iniziava a dare segni di cedimento.

Steve: È veramente questa la mia fine? Beh, almeno morirò con gloria...

Improvvisamente si sentì il rumore di frecce, Steve notò che qualcuno stava uccidendo tutti gli Zombie, i quali caddero tutti a terra in una pozza di sangue. Il ragazzo cercò il misterioso benefattore, quando una figura si avvicinò a lui, era buio e Steve non riuscì a capire chi fosse quell'individuo, ma aveva una voce femminile.

??: Tutto bene? Dopo l'invasione di Herobrine, non è più prudente andare in miniera senza armatura!

Steve: Vi ringrazio dell'aiuto!

La ragazza si avvicinò e venne illuminata dalla torcia, Steve non riusciva a crederci: quella era Aurora!

Aurora: Steve? Non ci credo, sei vivo!!

Steve: Aurora, temevo di non rivederti più!

I due si abbracciarono piangendo per la gioia, entrambi si amavano e fu proprio in quel momento che confessarono i loro sentimenti e si scambiarono un bacio.

Aurora: Ma cosa ci fai quí?

Steve: Sono scappato dal nostro paese e il destino mi ha condotto quì a Notch-Ville... il mio vero paese natale!

Aurora: Più o meno ho fatto la stessa cosa... quindi sono vere le voci riguardo al fatto che tu e Mirko siete i figli di Notch?

Steve: Si, è una lunga storia, ma parliamone in un posto meno inquietante!

I due si diressero a casa di Steve, la quale venne ristrutturata e lì i due parlarono di tutto ciò che era accaduto in quei giorni: le vere origini di Steve, dell'arrivo di Herobrine e della loro nuova situazione. Aurora raccontò invece che era sopravvissuta al primo attacco di Herobrine ed era fuggita con un cavallo, arrivando così a Notch-Ville, lì trovò una casa e un lavoro come locandiera, inoltre si addestrò a combattere con l'arco in caso avrebbe dovuto difendersi dai mostri.

Aurora: Fortuna che ci siamo ritrovati!

Steve: Esatto, questo è l'importante!

I due si abbracciarono e decisero che avrebbero affrontato insieme la minaccia di Herobrine, sostenendosi a vicenda e lottando per la libertá dei regni di Minecraft... ma ben presto quell'attimo felice fu interrotto da alcune urla provenire dall'esterno.

SPAZIO AUTORE

Perdonate la mia imperdonabile assenza, ma non avevo idee e inoltre c'era Fnaf da mandare avanti. Fortunatamente ora posso concentrarmi meglio su questa storia.
Scusate se forse il capitolo è un po' corto ma avevo poche idee, ma non preoccupatevi che vedrò di rifarmi nei prossimi capitoli.
A presto!

HEROBRINE: LA PAURA NON HA OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora