-"Come sta?" -domandò Sun-hi massaggiandosi la fronte.
-"Non ha fatto entrare nemmeno Taehyung in camera." -rispose Jungkook dall'altro capo del telefono.
Sun-hi appoggiò sullo schienale del divano e sospirò.
-"Ha capito che ciò che ha detto Namjoon è la pura verità. E ammetterlo a sé stesso gli sta facendo male." -aggiunse passandosi una mano tra i capelli.
-"Mh." -mugolò Jungkook voltando lo sguardo verso Taehyung, seduto accanto a lui.
-"Pensi che dovremmo dargli spazio?"- chiese Taehyung fissando il telefono, su cui vi era scritto il nome di Sun-hi e il vivavoce attivo.
-"Esatto, ma prima..." -farfugliò, cercando di capire se ciò che avrebbe voluto fare sarebbe stata la cosa giusta. -"Lasciate che ci parli io."
Jungkook e Taehyung scattarono e si fissarono con gli occhi spalancati.
-"Che cosa?!" -dissero all'unisono.
-"Bussate alla sua porta e ditegli che devo parlare con lui." -mormorò.
-"Ma sei sicura Sun?" -domandò Jungkook preoccupato.
-"Sì. Ha bisogno di qualcuno che lo possa capire." -si alzò e iniziò a camminare per la stanza. -"Ma poi voglio che diciate a Namjoon e Jin, che parlare con Bang ha dato fastidio anche a me, e non poco."
-"D'accordo." -sospirò Taehyung alzandosi, e seguito da Jungkook si diressero verso la stanza di Jimin.
I più piccoli sapevano che stavano facendo qualcosa che non avrebbero dovuto riferire ai più grandi, perché far comunicare i due era del tutto sbagliato in quella situazione. Ma lo fecero perché volevano bene a Jimin e Sun-hi, e non vedevano l'ora che le cose si sistemassero.
Bussarono alla porta.
-"Lasciatemi stare!" -urlò in un lamento il biondo.
-"Jimin-ah." -disse dolcemente Taehyung. -"C'è qualcuno che vuole parlarti."
-"Non voglio parlare con nessuno." -aggiunse il biondo rotolandosi tra le bianche lenzuola.
-"Hyung, è Sun-hi." -Jungkook poggiò una mano sulla porta.
Jimin corrucciò le sopracciglia e si alzò di scatto, ritrovandosi davanti la porta. E si ritrovò addirittura ad aprirla e a squadrare i due, portando subito dopo lo sguardo sul telefono.
-"Jimin?" -mormorò Sun-hi attraverso il telefono.
Lanciò uno sguardo di fuoco ai più piccoli e gli strappò il telefono dalle mani, chiuse la porta alle sue spalle e si bagnò le labbra.
-"Piccola Sun?" -disse con voce spezzata.
-"Come stai?" -chiese la ragazza stringendosi le spalle.
-"Com'è bello sentire la tua voce." -tirò su col naso.
Sun-hi rimase in silenzio aspettando una sua risposta.
-"Sto- sto bene."
-"Non è vero." -disse Sun-hi stropicciandosi un'occhio. -"Non stai bene. Ma so che sai che Namjoon ha ragione."
-"Lo so." -Jimin si morse il labbro e si diresse verso la vetrata della sua stanza, ammirando i grattacieli.
-"Per questo motivo sei rinchiuso in camera." -dedusse Sun-hi. -"Ma adesso c'è il concerto e devi ritornare in te. Devi farlo per gli Army."
-"So anche questo."
-"Bene. Allora riprenditi e non pensare a quello che è successo tra noi, d'accordo? Pensa a sfogarti, canta e balla. Quello ti rende felice." -esordii Sun-hi cercando di persuaderlo.
-"Tu mi rendi felice." -disse Jimin asciugandosi le lacrime.
-"Jimin-"
-"Dico davvero. Mi dispiace Sun-hi."
-"Non pensarci adesso. Da' del tuo meglio. Concentrati sul tour." -strinse gli occhi Sun-hi, costringendosi a non piangere.
-"Ti amo."- Jimin si passò una mano tra i capelli e sospirò.
-"Sì, Mimi. Lo so." -annuii Sun-hi, nonostante Jimin non potesse vederla. -"Ma devo ancora metabolizzare ciò che è successo tra noi. Non so se riuscirò a perdonarti facilmente."
-"Lo capisco." -
-"Vedrai che si risolverà tutto. Adesso va' a mangiare, da' un abbraccio a Namjoon anche da parte mia e continua a vivere il tuo sogno." -concluse Sun-hi.
-"Ci rivedremo, e andrà tutto bene." -Sun-hi attaccò, ma sorrise per aver scambiato quelle sue parole con quello che pensava fosse l'amore della sua vita.
Jimin si fece cadere sulle ginocchia e chinò la testa in avanti, respirando pesantemente.
-"Che cazzo di disastro." -sorrise.
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Mini mini mini capitolo<3. Saranghe
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Don't throw yourself away
FanfictionE se Min yoongi avesse una sorella? E se lui non volesse farle incontrare i Bangtan Boys? Lei lo ha seguito abbandonando la sua famiglia, aiutandolo a seguire il suo sogno, nonostante fosse davvero piccola; lo ha aiutato a sistemarsi, a sentirsi al...