What does it mean 'i love you'?

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Piccola Sun

Saranghae.    -Letto.


Jimin corrucciò le sopracciglia alla vista di quel messaggi e di quelle parole che gli fecero perdere un battito. E pensò che quel ti amo poteva significare solo due cose: 

- Bang le aveva detto che potevano amarsi.
- Bang le aveva detto di allontanarsi da lui.

Era stato scritto così di fretta e quel punto lasciava spazio alla fantasia per Jimin. 

-"Taehyung." -mormorò tenendo gli occhi fissi sullo schermo, la chat ancora aperta che segnava l'ultimo accesso di Sun-hi.

-"Cosa?" -chiese l'altro intento a vestirsi, precisamente ad infilarsi dei jeans che non volevano collaborare per niente.

-"Cosa significa ti amo?" -domandò ingenuamente, e il nostro Jimin era pienamente cosciente di cosa significassero quelle due parole ma era particolarmente scosso in quel momento.

Taehyung si fermò perplesso con i jeans calati sulle cosce, e fissò Jimin confuso.

-" Se lo dicono due persone quando c'è un sentimento forte tra loro, anche se capita che sia solo una delle due a provarlo molto spesso." -rispose con gli occhi assottigliati. -"Ma tu lo sai benissimo cosa vuol dire."

Jimin alzò lo sguardo dallo schermo e incontrò quello del suo migliore amico.

-"E se in questo caso le due persone fossero ostacolate da qualcosa?" -gli mostrò il telefono e Taehyung sbarrò gli occhi.

-"Oddio Bang ha approvato!" -esclamò tirando su i jeans con un colpo secco, restandone sorpreso subito dopo.

-" Non è detto. Potrebbe essere un ti amo triste, che si dicono le persone quando sono costrette a lasciarsi." -sospirò Jimin ritornando sulla chat. 

-"Ash, non essere così pessimista! Rispondile." -gli diede una pacca sulla spalla e mostrò il suo sorriso.

-"D'accordo..."-


"Anche io, ma che è successo?"  -messaggio non inviato.


-"Non le arrivano i messaggi." -notò imbronciandosi. 

-"Avrà il telefono spento, adesso andiamo." -disse Taehyung dirigendosi verso la porta.

Jimin sospirò e si alzò dal letto, sistemando bene i jeans scuri che aveva indosso. Si diresse verso lo specchio e si spazzolò il ciuffo biondo con le dita.

Stavano per partire per la nuova destinazione, il Cile, il concerto sarebbe stato due giorni dopo, e Jimin era ansioso. Aveva cantato il suo singolo già due volte in pubblico, ma stavolta voleva cantarlo ancora meglio dopo aver subito un richiamo. Sol gli aveva detto che quella lite con Sun-hi era stata cruciale per lui, perché non mostrava bene le emozioni durante Lie.

-"Jimin! Vuoi darti una mossa?" -urlò Taehyung.

Si diede un'ultima occhiata e corse fuori.


Il giorno seguente.


-"Wow!" -esultò come una bambina uscendo dall'aeroporto. -"Non posso crederci!"

-"Sta' calma Yuri." -rise stringendo il manico della valigia.

-"Siamo proprio qui. E stiamo per andare da loro. Come faccio a restare calma?!" -esclamò tutta contenta salendo sul pulmino nero guidato da Dae. 

Ormai il bodyguard di Jungkook era sempre con loro.

-"Lo so." -sospirò.

-"Non sei ansiosa?" -domandò Yuri accomodandosi per bene sui sedili. 

-"Abbastanza." -mormorò osservando fuori dal finestrino. 

Il viaggio verso l'hotel fu molto veloce, dovevano girare per qualche strada per poi ritrovarsi davanti all'enorme palazzo.

Scesero dal pulmino e, con Dae al loro fianco, entrarono all'interno della struttura. La loro stanza si trovava al quinto piano, mentre quelle dei ragazzi al sesto.

Dopo essere entrata nell'ascensore, Sun-hi compose un numero. 

-"Sun?" -rispose una voce. 

-"Jin-hyung, dove siete?" -domandò balbettando. 

-"Io sono in camera con tuo fratello, e gli altri suppongo anche." -disse facendo spallucce. 

Sun-hi e Yuri uscirono dall'ascensore. 

-"E in che stanza sei?" -chiese con fare tranquillo. 

-"La ventidue, ma perché me lo chiedi?" -Jin era davvero confuso. 

Sun-hi a quel punto staccò la chiamata, ritrovandosi proprio di fronte alla stanza ventidue. Suonò il campanello.

Rimase lì in ansia, sentendo dei passi all'interno dell'abitacolo. Poi la porta si aprì rivelando un Jin dai capelli viola ormai scoloriti e il suo mento che aveva quasi toccato terra.

Le due ragazzi gli sorrisero a trentadue denti e lui rimasi impalato a fissarle.

-"Hyung? Chi è?" -urlò Yoongi.

-"Tu-tua sorella." -farfugliò chiudendo la bocca.

-"Mia sorella? Cazzo, ma allora sei pazzo sul serio!" -scoppiò a ridere dirigendosi verso la porta, ma poi i suoi occhi incontrarono quelli di Sun-hi.

-"Okay adesso siamo pazzi entrambi. Dio perché sto in stanza con te io?" -mormorò strizzando gli occhi. 

-"Siete due idioti."  -sorrise Sun-hi.  Le due ragazze entrarono in stanza lasciando i due ragazzi molto perplessi.

Quando l'aria si fu calmata, Sun-hi raccontò tutto ai due più grandi. 

-"Ma è grandioso!" -esclamò Jin sorridendo.

-"Beh si, ma Jimin lo sa?" -domandò Yoongi.

-"Lo scoprirà." -fece spallucce Yuri.

-"In che stanza si trova?" -chiese Sun-hi torturandosi le pellicine delle dita.

-"Nella ventisei, con Hoseok."

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