Just Friends

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Jimin


Sono passate quasi due settimane da quando Sun-hi ha iniziato ad allenarmi. E soprattutto da quando ha intrapreso una relazione con Yong-stocazzo. 

Giorni in cui ho cercato di scambiare qualche parola con lei senza spingermi oltre.
Giorni in cui sono riuscito a dormire senza di lei.
Giorni in cui ho provato a reprimere tutte le sensazioni che mi faceva provare soltanto guardandomi.

Giorni estenuanti, lo ammetto. Ma stavo bene, non eccellentemente. Soltanto bene.

La data del concerto di Seoul, il 16 dicembre, si stava avvicinando, e io e i membri ci stavamo dando parecchio da fare; avevamo scelto le canzoni da cantare, inclusa soltanto una del nuovo album, e dovevamo ancora provare e riprovare all'infinito le coreografie.

Domani, invece, sarebbe stato il compleanno di Sun-hi. E lei ovviamente lo avrebbe festeggiato con il suo ragazzo e la sua migliore amica, ma Yoongi voleva comunque fare qualcosa per pranzo.

Erano quasi le undici di sera quando decisi di uscire di casa e di raggiungere la vecchia casa dove stavano lei e Yoongi. Andava lì molto più spesso in questo periodo, lavorava sempre a quella sua 'storia', e mi aveva detto che nonostante la nostra casa non fosse poi così tanto rumorosa, lì invece c'era la pace dei sensi e lei aveva bisogno del silenzio più assoluto per concentrarsi.

Salii in macchina e accesi subito il motore per dirigermi in città, da lei. Insultandomi e ripensando più volte a tornare indietro. A volte mi sentivo stupido, lei se ne andava e io sentivo come il bisogno di starle accanto. Mi attirava come fosse un magnete e io, ovviamente, non riuscivo a resistere. 

La casa non era poi così grande, era tinteggiata di un grigio chiaro e aveva un piccolo giardinetto dove ci stava una specie di poltrona attaccata al balcone. Una di quelle robe che oscillano e sono molto comode, insomma. Aveva un piano terra e un piano superiore, e io suonai subito il campanello. Dovetti suonarlo più volte, e non sentendo arrivare nessuno iniziai a pensare che dormisse o che addirittura fosse uscita. 

Ma poi, quando stavo per andarmene, sentii dei leggeri passi avvicinarsi alla porta e questa aprirsi subito dopo. 

-"Jimin?" -mormorò sorpresa di vedermi. 

La squadrai da capo a piedi, con un sorriso accennato: indossava una felpa enorme grigia (suppongo fosse di Yoongi), un leggings nero e delle pantofole rosa cipria. Aveva i capelli scompigliati e degli occhiali da vista con i bordi neri.

-"Stavo per andarmene. Pensavo dormissi." -enunciai infilando le mani nelle tasche della felpa. 

Già, indossavo soltanto una felpa il 29 novembre.

-"Entra, morirai di freddo con solo quella addosso." -eccola infatti che si preoccupava per la mia salute, come ogni giorno d'altronde. Entrai e lasciai le scarpe all'entrata. -"Cosa ci fai qui?"

-"Ehm... ecco- " mi portai una mano sulla nuca e l'altra sul fianco, seguendola lentamente verso la cucina. -"Domani uscirai con Yong-ho, e mi andava di stare un po' con te." 

-"Oh... o-ok. Io stavo lavorando al computer, di sopra." -farfugliò indicando le scale che portavano al piano superiore.

-"D'accordo. Non ti disturberò." alzai le spalle e strinsi le labbra in una linea sottile. Sun-hi annuì lentamente con la testa abbassando lo sguardo.

-"Vuoi qualcosa da bere? Non so un succo, una birra..." -si guardò intorno e aprì il frigo.

-"No, sto apposto così." -feci su e giù con la testa e mi passai una mano tra i capelli.

Don't throw yourself awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora