Min Sun-hi
Il caffè si era ormai raffreddato e sembrava meno amaro di quanto lo fosse da caldo; ero seduta su quella sedia da circa cinque ore, solo che il mio cervello non voleva proprio collaborare e non riusciva a dare un principio a nulla.
Mi sistemai gli occhiali sul naso e presi un grande respiro, poggiai i polpastrelli sulla tastiera del computer e iniziai a digitare qualcosa, ma ricancellai tutto subito dopo.
-"Shibal..." - imprecai a bassa voce poggiando tutto il corpo sullo schienale della sedia girevole e chinando il capo a fissare il soffitto.
Sfilai gli occhiali e chiusi gli occhi. Era da giorni che provavo a scrivere il primo capitolo, e dopo tutto avevo già tutto in mente: la trama, i personaggi, gli scenari. Ma avevo sempre pensato che iniziare il tutto fosse parecchio difficile, e forse era proprio questo pensiero a frenarmi, un fattore psicologico secondo cui qualsiasi cosa iniziassi a scrivere non fosse buona.
Decisi di alzarmi per sgranchirmi le gambe e alzare le serrande per far entrare un po' di luce, solo che qualche le alzai di certo non erano i raggi del sole a penetrare dalla finestra bensì quelli della luna.
Ammirai quel meraviglioso blu scuro scontrarsi con la luce chiara della luna e rimasi come incantata a fissare l'orizzonte, fin quando il mio cellulare squillò.
-"Yah, cosa c'è?" -risposi sfinita e anche un po' troppo sfrontata, sbuffando in seguito.
-"Dove sei?" -la voce baritonale di mio fratello mi fece sbuffare ancora.
-"In studio. Perché?"-
-"Come perchè... dio, sai che giorno è oggi Sun-hi?" -domandò accigliato.
-"Giovedì?" -dissi ovvia facendola sembrare una domanda.
-"Cazzo ma fai sul serio?" -sbottò. -"Oggi è l'1 Settembre."
Aggrottai le sopracciglia e socchiusi gli occhi, iniziando a camminare per la stanza. -"1 settembre..." -bisbigliai, ma poi feci un saltino sul posto coprendomi la bocca con le mani. -"Aish, il compleanno di Jungkook! Che ore sono? A che ora ti ho detto che sarei venuta lì? Mio dio, sono in ritardo?"
Iniziai a fare domande a raffiche imprecando di qua e di là, rimproverandomi per aver dimenticato il compleanno del mio migliore amico.
-"Sta' calma, sono le otto e devi essere qui tra mezz'ora minuti all'incirca." -sospirò Yoongi. -"Almeno gli hai fatto un regalo?"
-"Sì... si, si." mi strofinai la fronte con una mano. -"L'ho comprato qualche settimana fa."
-"D'accordo. Stai bene?" -chiese infine.
-"Più o meno, questa storia di una trama da consegnare entro la fine di settembre mi sta uccidendo. Sono stressata e vado anche su di giri, a volte."
-"Già, me l'hanno detto." sospirò ancora. -"Ci vediamo tra poco."
Staccai la chiamata e lanciai il telefono sul divano in pelle nera. Stavo proprio uscendo fuori di testa , quel mese sarebbe stato confusionario e stracolmo di crisi di nervi.
Camminai attorno al divano per un po', per scaricare lo stress. Un paio di giri intorno alla scrivania e qualche saltello qui e là, e altre volte ancora.
La porta dello studio si aprii, ma non mi preoccupai di spaventarmi o altro e continuai a gironzolare scalciando con i piedi.
Mi guardò perplesso per qualche secondo, un sacchetto marrone in una mano e un caffè nell'altra.
Posai il mio sguardo su di lui e continuai indisturbata.
-"Si può sapere che cazzo stai facendo?" -disse scoppiando a ridere e poggiando la roba sul tavolinetto in vetro.
-"Sto saltando." -enunciai ovvia tra un salto e l'altro.
-"Perché?" -domandò sedendosi sul divano a gambe divaricate.
-"Sono nervosa e per sentirmi meglio salto!" -esclamai per poi fermarmi. Poggiai una mano sulla fronte per riprendere equilibrio e mi guardai intorno.
-"Divertente." -allargò le braccia sullo schienale del divano.
-"No, per niente." -sbuffai e mi lasciai cadere di fianco a lui.
-"Giusto un po', dai." -mormorò dandomi dei baci sul collo.
-"Aish, piantala..." -farfugliai chiudendo gli occhi e inclinando la testa all'indietro.
-"Mh..." -sorrise sul mio collo e continuò a lasciarmi baci umidi e languidi sul collo, fin giù alle clavicole.
Infilai la mano tra i suoi capelli corvini, tirandoli un po', e lo attirai fino alle mie labbra.
Uno scontro di lingue desiderose l'una dell'altra, schiocchi di baci che rimbombavano in tutta la stanza, infiniti baci tra un sorriso e l'altro.
Mi mise le mani sul bacino e mi portò a cavalcioni sopra di lui, facendo così che mi staccassi dal bacio e lo guardassi.
-"Jimin..." -esordii roteando gli occhi.
-"Eddai, Sun." -riprese a darmi dei piccoli baci sul collo.
-"Dobbiamo andare dagli altri, sai, la festa a sorpresa per Jungkook." -dissi mettendo le mani sulle sue spalle.
-"Farò veloce."
Scoppiai a ridere seguita da lui, che mi stampò un bacio sulle labbra.
-"Più tardi, Jimin-ah." -aggiunsi facendo leva per alzarmi, ma lui mi ritirò sulle sue gambe.
-"Cazzo, sei la solita stronza." -rise.
Risi anche io strofinando il mio naso contro il suo, lasciandogli un ultimo bacio.
-"Adesso andiamo, o faremo tardi." -sospirai alzandomi e dirigendomi alla scrivania per spegnere il computer.
-"Ti avevo portato il caffè." -disse prendendo il bicchiere.
-"Lo berrò mentre andiamo." -lo presi e dopo aver preso la borsa mi diressi verso la porta.
Jimin mi seguì e dopo essere uscito io chiusi a chiave.
Ingurgitai il caffè in un sorso, mentre Jimin mi guardava sorpreso con gli occhi sbarrati.
-"Beh? Che c'è?" - gli porsi il bicchiere vuoto e alzai le spalle.
-"Saranghae." -sorrise.
Mi voltai verso il parcheggio e mi sistemai la borsa. -"Chi arriva per ultimo è un'idiota!" - e così iniziai a correre.
-"Cazzo!" -scattò anche lui dietro di me, mentre io ridevo e correvo verso la sua auto. -"Tu non mi ami, brutta stronza?!"
-"Saranghaeyo, Park Jimin!!!" -urlai correndo sempre più veloce.
E sotto il chiarore della luna, i nostri sorrisi brillavano mentre ci rincorrevamo a vicenda attorno all'auto.
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Siamo ufficialmente arrivati alla fine di questa storia, ci ho messo davvero tanto impegno e siamo arrivati alla sua conclusione. Sono felice di annunciarvi che, a breve, spero di iniziare una ff su un kdrama, non so ancora quale ma spero comunque che vi piaccia.-
-Duty after school
or
-Sweet home
Happy new year to you all <333333
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Don't throw yourself away
FanficE se Min yoongi avesse una sorella? E se lui non volesse farle incontrare i Bangtan Boys? Lei lo ha seguito abbandonando la sua famiglia, aiutandolo a seguire il suo sogno, nonostante fosse davvero piccola; lo ha aiutato a sistemarsi, a sentirsi al...