Capitolo 5: IL MONDO DI XION

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D’un tratto l’ambiente che mi circondava iniziò a scomparire per fare spazio a uno completamente nuovo. Si fece tutto bianco, bianco candido come la neve. Spuntarono alcuni fili di una luce bianca-giallognola che svolazzavano in questo spazio quasi vuoto. I miei piedi di colpo galleggiavano sul lago Xion senza nessuna difficoltà. Osservai come la forma del lago era rimasta sempre la stessa ma questa volta l’acqua si era tinta di rosso, un rosso chiaro ma forte allo stesso tempo. Ero meravigliato, cos’era questo posto? Riportai il mio sguardo alle due figure davanti a me. Cosa intendevano esattamente? Quand’è che li avrei incontrati? Glielo feci notare. Avvertii gli sguardi di entrambi puntati su di me, celavano una certa goia e malinconia.

<<Proprio come tuo padre>> disse uno dei due, si misero a ridere.         

<<Continuo a non capire>> affermai perplesso.

<<Anche tuo padre la prima volta che ci ha incontrati ha reagito in questa maniera, non credo ci sia da stupirsi in realtà, ma tu vuoi sapere tutta la storia non è vero? Tanto vale dirtela visto che ci troviamo qui. Prima di tutto ti starai chiedendo chi siamo noi e cosa sia questo posto, immagino. Noi siamo Feido e Laisi, gemelli di questo lago, siamo la sua essenza. Non ti sei mai chiesto perché Xion abbia proprio la forma di un cuore? Rappresenta l’amore fraterno e più in generale l’amore familiare, un legame indissolubile. Io e mia sorella siamo la rappresentazione della sua anima, un’anima forte ma travagliata allo stesso tempo. Ogni anima ha una sua storia. Era una notte gelida, ci trovavamo sulle sponde di questo lago che allora si stava per formare. Eravamo disperati, il cibo scarseggiava e ogni giorno che passava riuscivamo sempre di meno a reggere il gelo, eravamo in pieno inverno. In quel periodo da poco avevamo perso i nostri genitori, due persone molto amorevoli nei nostri confronti. Nonostante il ricordo di loro che continuava ad abbracciare i nostri cuori, ci sentivamo per certi versi quasi completamente persi, io avevo solo mia sorella e lei aveva solo me. Ci abbracciamo forte nel tentativo di darci forza e calore, ma i nostri cuori non ressero il gelo fuori e quello dentro che si stava per creare.
Anche se è difficile da credere subito, devi sapere che attualmente ti trovi in uno spazio transitorio e allo stesso tempo in uno spazio sé stante: benvenuto nel mondo degli specchi, benvenuto nel mondo di Xion >>. Non saprei dire su cosa ero più stupito, se del luogo in cui mi trovavo, dei gemelli o del fatto che mio padre c’entrava in tutto questo. Ci vorrebbero mille interpreti per capire come mi sentivo in quel momento. Mi venne in mente il dialogo tra Feido e mio padre al lago, nel mio sogno. Avevo ottenuto le mie risposte, allora perché mi sembrava d’improvviso tutto così irreale? Indietreggiai un po’, dovevo andarmene. I gemelli se ne resero conto e non se ne restarono lì senza dire niente.

<<Tuo padre è venuto qua, che tu ci creda o meno.>>

<<Perché mai sarebbe dovuto venire in questo posto?>> domandai con una certa rabbia inaspettata.

<<Perché il bisogno lo ha richiamato al mondo degli specchi, è andato tutto a pezzi. Il mondo degli specchi si è iniziato a frantumare e questo non ha creato solo un danno a sé stante ma creerà problemi anche nel vostro mondo se non si interviene subito, d’altronde i nostri mondi sono connessi. Tuo padre ha le doti per poter sistemare tutto.>>

<<State dicendo che mio padre non è morto?>> chiesi in preda alla angoscia.

I gemelli si scambiarono due occhiate, mi rispose Laisi. <<È più complicato di quanto tu possa pensare.>>

<< Sapete una cosa? Non ci sto più capendo nulla, né dei vostri discorsi né delle mie emozioni. Prima di tutto perché mai dovrei credervi, credere a questo posto, alla vostra storia. Mondi paralleli, siamo seri? Da quand’è che mi sono trasferito in una serie fantasy?>>

<<Prova a darti qualche pizzicotto, magari così ci capisci qualcosa.>>

<<Feido, ti sembra il caso di scherzare?>> gli fece notare Laisi.

<< Era solo per dire, solo per dire>> Mi voltai e iniziai a correre più forte che riuscivo per trovare un’uscita, niente.

<< È inutile che corri, fino a quando non capirai il vero significato del nostro mondo, sarà difficile per te uscire. Ad entrare hai sentito una sorta di invito a farlo, come se ne fossi in un qualche modo attratto incondizionatamente, questo perché pur di rivedere tuo padre avresti accettato di tutto, pure questo caso. Adesso sei un po’ confuso, ma dentro di te sai che ho ragione.>>

<<Ma tu che ne sai di me eh, come cazzo fai a sapere quello che ho passato, quello che sento. Hai per caso una sfera magica con cui poter vedere la mia vita? No, perché, se no non me lo spiego>> dissi in preda alla furia. Cercai di nuovo con gli occhi l’uscita ma questa non si palesò. I gemelli non dissero una parola.

<<Mettiamo in caso che tutto questo sia reale e che non sia una mia malsana creazione. Avete detto che esiste il mondo degli specchi oltre al nostro e che è sia uno spazio transitorio sia uno spazio a sé stante. Cosa significa?>>

<<Credo tu sappia già la risposta>> mi disse Laisi con un tono piuttosto dolce.

<<Salva i nostri mondi>> queste furono le ultime parole che sentii, all'improvviso tutto iniziò a ritornare come al solito: il cielo, il lago, il terreno. Me ne ero andato via da quel mondo, nonostante questo sentii un dolore provenire dal cuore.

<< Henry, Henry!>> gridò Anne <<dov’eri finito? Ti sei letteralmente volatizzato! Che cosa sta succedendo?>> Sentì Anne abbracciarmi.

<< Niente è come credevamo>>                                                                         
<<A cosa ti riferisci?>>

<< Mio padre non è morto e inoltre…>> non riuscivo a concludere la frase.

<<Tuo padre non è morto?! Ma che stai dicendo! E poi inoltre cosa?>> Mi chiese preoccupata.                                                                                         
<<Non siamo i soli in questo universo.>>

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Ci sono molti elementi fantasy in questo capitolo non è vero? I capitoli li preferite così o più blandi?

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