Capitolo 8: DA OLIVER

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L'anziano signore si presentò per primo, ci disse che si chiamava Oliver Fauster. Proprio come noi, veniva dal nostro mondo. Era piuttosto bassino, ma aveva la schiena dritta a dispetto di come si potrebbe immaginare una persona della sua età. Aveva i capelli di un bianco più tendente verso il grigio, e due occhi color nocciola proprio come il nostro caro Phil. Al collo portava un pendente con un anello dorato dalle sfumature che andavano dal nero al grigio. Al braccio sinistro indossava un bracciale di pietre preziose, probabilmente quarzo rosa, se la vista non mi inganna.

<<Io mi chiamo Henry Filas e quelli che vedi sono i miei amici, Anne Becke, Phil Listem e Celia Neina. Se sei del nostro mondo probabilmente saprai già come siamo arrivati in questo posto. Siamo qui per scoprire la verità che si cela dietro questo mondo, Feras se non erro>> affermai prendendo le redini della situazione.

<<Bene, bene, fatemi il piacere di condurvi a casa mia, così potremo continuare la nostra conversazione un po' al calduccio>>. A questa dichiarazione vidi gli occhi di Celia accendersi di colpo.

<<Non rifiutiamo di certo>> disse.

Salutammo le due persone segnate dalle macchie e loro ricambiarono il saluto.

Oliver ci condusse verso casa sua, una piccola ma confortevole dimora. L'interno era bello quanto l'esterno, le pareti e il pavimento erano di un legno lucido, proprio come una tipica casa in montagna, ma fu l'arredo a conquistarci più di tutto. Si passava da arazzi da parete che rappresentavano prevalentemente paesaggi naturali a dei tappeti di un tessuto pregiato. Alcune armi erano appese alla parete, proprio come lo era una testa di cervo, anche se a vederlo meglio assomigliava più a un misto tra il cervo e l'alce, questo mi fece sbiancare...

<<Sedetevi pure>> disse indicandoci un grande divano rustico vicino a noi. Una volta seduti, non potevamo che congratularci con Oliver per come avesse arredato la casa. Lui accettò di grado i complimenti, ma non si fermò a lungo nei convenevoli.

<<Quindi, come avete fatto a scoprire dell'esistenza di Feras?>>

<<È stato grazie al qui presente Henry, lui entrò in contatto con il mondo degli specchi e venne a conoscenza di un altro mondo collegato al nostro. Ce lo riferii insieme anche ad altre cose, come la frattura nel mondo dove ci sono i gemelli del lago Xion. A proposito di quest'ultimo fatto, lei ne sa qualcosa?>> disse Anne, prendendo la parola al posto mio. Tipico suo, ma ormai ci ho fatto l'abitudine. Vidi Oliver abbassare velocemente lo sguardo, come se non ne volesse parlare. Dopo un po' ci chiese che altro sapessimo su questo argomento.

<<Sappiamo solo che questo ha influenzato anche il nostro mondo e che mio padre ha le doti per sistemare questa frattura>>. Il signore sussultò a quanto dissi, mi guardò successivamente negli occhi.

<<Chi era tuo padre, Henry?>>

<<Carth, Carth Filas signore.>>

<<Allora è vero...>>

<<Cosa lo è?>> domandai perplesso.

<<Che suo figlio un giorno sarebbe venuto qui a Feras, pensavo scherzasse.>> disse sogghignando, ripensando a quel ricordo.

<<Aspetta, ha incontrato mio padre, e se sì, di recente?>>

<<Si ragazzo, qualche giorno fa, bel tipetto lui>>. Nonostante lo sapessi già, la conferma della vita di mio padre non poté non riempire di gioia il mio cuore. Dovevo cercarlo, parlargli faccia a faccia e chiedergli perché non ci avesse detto nulla.

<<Sa dove si trova?>>

<<Ogni cosa a suo tempo figliolo, prima di tutto dobbiamo parlare di Feras e di come tutto questo sia collegato>>.

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