NOVITÀ

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«Importanti novità. Importanti novità! Uh, ma chi ti conosce!»

Leo è divenuto una lamentela perpetua, mezzo coricato sul divano di quell'appartamento che condivide con Daniele - per l'affitto, ovviamente - con il cellulare tra le mani e le dita che scorrono sullo schermo.

Nessuno ha provato a fermarlo nel digitare il nome del tizio su Google: ha scoperto che Mattia Grange - oltre che aver vinto Dreams On, lo stesso talent show che ha lanciato gli Young Static nel mondo della musica due anni prima, cosa che, comunque, già sapeva - è al terzo album da solista, ha da poco concluso un tour europeo ed è stato settimane in cima alle classifiche con il suo ultimo singolo, Piove.

In seguito, ha cominciato ad analizzare ogni sua mossa sui vari social network e l'ultimo video da pochi secondi condiviso acclama ad un grande annuncio, il che riguarda pure loro e questo non lo sopporta.

Daniele, seduto sulla poltrona lì di fianco, si tiene la chitarra in grembo, suonando qualche nota distratta e priva di alcun ritmo.

In realtà, distratto lo è pure lui e il discorso che l'altro ragazzo sta portando avanti non lo sta davvero a sentire.

Probabilmente, la delusione lo ha scottato più del dovuto e pensa come siano arrivati a ridursi in tal modo in un tempo del tutto ridicolo, a come si siano scavati la fossa da soli, come siano riusciti ad allontanare persino chi ha sempre creduto in loro.

È stupido ed è patetico.

«Uhm, magari dovremmo dire qualcosa anche noi» biascica, ma il compagno di band non lo calcola.

«Dio, Dani! I testi. Li hai letti i testi?»

In maniera teatrale, con una smorfia di disgusto che gli si dipinge sul volto, comincia a recitare, con lo schermo del telefono davanti: «Piove e sembra uno stato d'animo, ma quel che vorrei è sdraiarmi al tuo fianco per capire se son vivo e se ancora respiro. Praticamente ha preso frasi a caso dai Baci Perugina e le ha attaccate insieme. Lui o chi per lui, non mi interessa!»

Sbuffa e alza gli occhi al cielo. «C'è pure il video, ma mi fa impressione solo l'anteprima» scuote la testa. «ha pure i photoshoot dove pare Edward Cullen, è imbarazzante!»

La voce di Leo rimbomba ancora nel salotto e soltanto allora Daniele si desta, torna nel mondo reale e gli rivolge a stento uno sguardo. «Ha una bella voce, però» commenta, sincero.

A quella frase, Leo si tira su di scatto, il telefono che rischia di cadergli a terra e i capelli biondi e scompigliati gli ricadono in maniera disordinata davanti agli occhi; ha la bocca spalancata, segno che non ha gradito una simile affermazione

«Oh, ti prego!» esclama «Pare che gli hanno messo un citofono in gola. Non c'entra niente con noi!»

«Non è vero» ribatte Daniele, sollevando appena le spalle «ha un bel timbro. Diverso dai nostri, certo, ma secondo me è per questo che potrebbe incastrarsi bene in una canzone.»

«Sicuro, se vogliamo fare le sigle dei cartoni animati, forse!»

Daniele cerca di trattenersi perché non vuole mostrarsi impaziente o intraprendere una discussione inutile. Inspira profondamente dal naso.

«Nemmeno lo conosci» dice «domani lo incontriamo e magari ti sta pure simpatico.»

Leo sbuffa, seccato, e scuote in maniera vigorosa la testa. «Con quella faccia?» obietta «Già so che non mi piacerà e avrà delle idee di merda. Se mi fa scrivere una canzone d'amore, giuro che lo faccio volare dalla finestra.»

Daniele ride amaramente come diretta reazione. «Già, non sia mai» commenta, in un sussurro.

Leo finge di non notare quel velo di sarcasmo che ricopre le sue poche parole- o si sforza di non dargli troppa importanza. Si morde piano il labbro inferiore.

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