A
Bethany sembrava che le strade della periferia di Petesburg si
assomigliassero tutte. Per ben tre volte mancò la svolta verso la
nuova casa, una vecchia fattoria trasformata in casale di campagna.
L'accesso al viale era stretto, contrassegnato soltanto da un
minuscolo paletto bianco e sommerso dagli alberi. Essendo abituata ai
sobborghi, Bethany si sentiva come un pesce fuor d'acqua. Persino il
suo navigatore aveva gettato la spugna diversi chilometri prima. Per
fortuna erano state inventate le catene da neve, altrimenti la sua
auto scalcinata non sarebbe mai riuscita a far presa sulla ghiaia
della stradina impervia che si arrampicava fino alla fattoria. Il
paesaggio, in compenso, era meraviglioso: la neve incoronava le
montagne e da lassù non si vedevano altro che una fitta foresta di
olmi e morbide colline ammantate di bianco. Le formicolavano le dita
dalla voglia di riportare su tela quello splendido scenario. Moriva
anche dalla voglia di dipingere il ritratto di quel ragazzo, ma
sarebbe stato un po' patetico e poi...se la mamma si fosse messa di
nuovo a ficcare il naso fra le sue tele? Le sarebbe venuto un colpo.
Una pioggia sottile ma gelida la colpì in pieno viso mentre scendeva
dall'auto e per poco non cadde all'indietro sul vialetto scivoloso,
nel tentativo di aggirare la Porsche dello zio. Non c'era dubbio che
i medici guadagnassero bene. Risatine infantili e profumo di biscotti
la accolsero sulla soglia e posò a terra la borsa. Si scrollò di
dosso il nevischio e fece un passo avanti.
"Bethany?!"
la voce di sua madre le perforò i timpani come un allarme. "Togliti
subito le scarpe!". Alzando gli occhi al cielo, Bethany obbedì
ma appoggiò la punta delle ballerine fradice sul bordo del costoso
tappeto. Compiaciuta da quel gesto di ribellione, per quanto
insignificante, si lasciò guidare dal profumo di biscotti ed entrò
in cucina, assolutamente degna di un ristorante stellato. A sua madre
piaceva cucinare. E poi pulire. Poi cucinare ancora e ripulire. Era
il suo hobby preferito, oltre a controllare Bethany in maniera quasi
maniacale. E bastava un'occhiata per capire come mai la seguisse
notte e giorno come un falco...Jane Williams era giovanissima.
Ovvero, una sera a sedici anni si era divertita un po' troppo e si
era ritrovata mamma. Bethany non aveva mai conosciuto il suo vero
padre e non sentiva nemmeno il desiderio di andarlo a cercare.
L'unico padre che conosceva e che per lei contava era quello che
l'aveva cresciuta. Ad ogni modo la madre era determinata ad
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Shadows
FantasyL'ultima cosa che Dawson Black si sarebbe aspettato era Bethany Williams. Come forma di vita aliena sulla Terra, Dawson e il suo gemello Daemon trovano che le ragazze umane siano... un passatempo divertente. Ma innamorarsi di una di loro sarebbe fol...