"Immaginate,voi siete un treno,quanti passeggeri sono scesi alle fermate?"
Charlene_autriceIvory
Tre settimane dopo
Mi ero svegliata dal coma,finalmente.
Non ricordavo nulla ed era stato alquanto strano svegliarmi,poi le dottoresse mi avevano spiegato tutto.
ero scoppiata a piangere.
Mi avevano nutrivano,avevo dato di matto.
-mi avete dato da mangiare?- chiesi con una preoccupazione tale da far sussultare l'infermiera -certamente- mi rispose lei,come se questo fosse stato quello che mi sarei voluta sentir dire.
Cazzo,mi avevano dato da mangiare.
Per tre settimane,chissà quanto.
Ero ingrassata da morire.
Già facevo schifo
Merda,Merda
Appena tornai a casa vomitai,non ci riuscì. Non avevo mangiato niente,quindi non avevo niente da espellere. Andai ancora più in panico.Tutt'ora ero in ansia però avevo rimediato non mangiando nulla.
Ero tornata a casa il pomeriggio stesso,c'era un uomo. Lo stesso che avevo visto quand'ero ricoverata. Il compagno di Tatiana.
Non mi piaceva,non mi sembrava un grand'uomo, però magari mi sbagliavo.
Qualche ora dopo sarei dovuta andare dalla psicologa,e Abraham mi avrebbe accompagnata.
Era stato molto destabilizzante essere stata in coma per tre settimane. Tre settimane della mia vita perse,completamente.
Le mie amiche? cosa pensavano?
Dopo che avevo mangiato un insalata,solo insalata uscì per andare dalla psicologa.
Salì sulla Porsche di Abraham e lui mi accompagnò.Continuava a farmi domande,sul cibo.
Basta.
Continuava a dire che io non parlavo.
Basta.
Continuava a dire che le altre ragazze parlavano tantissimo.
Basta.
Diceva che non voleva farmi sentire in difetto,però io,per aiutarla dovevo parlare. Cosa che,non era mai stata il mio forte. Soprattutto quando si trattava di argomenti delicati,lo doveva capire. Più avanti,molto più avanti,mi sarei aperta. Ora no.
Uscì dallo studio e scoppiai in lacrime,era stata già una brutta giornata.
In più l'avevo pagata 50 euro e invece che farmi bene mi aveva fatto male. Complimenti.
Trovai Abraham in macchina ad aspettarmi,misi sù un sorriso che però durò poco.
In macchina non riuscì a trattenere le lacrime,scesero lungo il mio volto,e non passarono inosservate,anzi.
-hey,qualcosa non va?- chiese lui ma io sorrisi -decisamente non va qualcosa,è la psicologa? Ti ha detto qualcosa che non doveva?- chiese lui,in tanto si era parcheggiato per parlare con più tranquillità. Io rimasi in silenzio,nuovamente. -Mi ha forzato a parlare- dissi solamente,non seppi nemmeno come -strano,dovrebbero lasciare i propri tempi- disse lui ragionando ed io annuì. Gli dissi che andava tutto bene,che mi aveva aiutata. Così lui ripartì.
Quando ritornammo a casa Tatiana non fece domande,probabilmente non voleva essere invadente ma ero sicura morisse dalla curiosità. E visto che mi aveva aiutata in questo percorso mi sembrava doveroso parlargliene,almeno in parte.
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Live What You Love
Storie d'amoreCosa si prova quando per la millesima volta si è costretti a trasferirsi in una nuova città? Partire da zero senza alcuna certezza. Ivory ormai è abituata. Quando la madre l'ha abbandonata, ha dovuto traslocare più e più volte per suguire suo padre...