"Immaginate,voi siete un treno,quanti passeggeri sono scesi alle fermate?"
Charlene_autriceAbraham
Ero seduto sulla solita sedia accanto al suo letto. Il tempo sembrava non passare mai in quella stanza d’ospedale. L’odore di disinfettante, il ronzio monotono dei macchinari, il rumore ritmico del monitor che segnava i suoi battiti: tutto mi era diventato fin troppo familiare.
Ivory era lì, immobile come sempre. Ogni volta che la guardavo, sentivo un misto di rabbia e disperazione. Rabbia per non poter fare nulla, disperazione per la paura che non si sarebbe più svegliata.
Mi ero arreso, in parte. Era passato un mese, e ormai non mi aspettavo più miracoli. Le parlavo lo stesso, anche se non ero sicuro che servisse a qualcosa.
"Ehi, Ivory." La mia voce era stanca, quasi un sussurro. "Sai, Justin dice che sembri sempre più carina anche mentre dormi. Io gli ho risposto che non dovrebbe scherzare, ma forse ha ragione. Comunque, abbiamo bisogno di te. Io ho bisogno di te." Mi sono interrotto, cercando di non far tremare la voce.
Avevo preso la sua mano nella mia, come facevo sempre, quando ho sentito qualcosa. Una pressione, lieve ma inconfondibile. Il cuore ha iniziato a battermi più forte.
"Ivory?" Ho sussurrato, fissandola con occhi sbarrati. Forse mi ero immaginato tutto. Forse ero impazzito. Ma poi, l’ho sentito di nuovo. Un piccolo movimento.
La sua mano aveva stretto la mia.
"Ivory, sei tu? Mi senti?" Ho chiesto, alzandomi di scatto. La sua palpebra destra ha tremato leggermente, e poi lentamente si è aperta. I suoi occhi si sono mossi, cercando di mettere a fuoco qualcosa, finché non si sono fermati su di me.
"Ab...raham?" La sua voce era debole, quasi impercettibile, ma c’era.
Un nodo mi ha bloccato la gola, e ho dovuto lottare per non scoppiare a piangere. "Sì, sono io. Sono qui."
La guardavo, incredulo. Dopo tutto quel tempo, dopo tutto quel silenzio, eccola lì. Lei era tornata.
"Mi hai aspettato..." ha sussurrato, con un piccolo sorriso che mi ha spezzato e ricucito il cuore nello stesso momento.
"Ogni singolo giorno, Ivory. Ogni singolo maledetto giorno."
Non riuscivo a dire altro, perché le emozioni mi stavano travolgendo. Per la prima volta da mesi, sentivo che il peso che portavo si stava sollevando. Lei era tornata, e io non l’avrei lasciata andare mai più.
Ivory
giorni prima
Mi ero svegliata, ma niente era come me lo aspettavo.
Luce fredda al neon, voci di persone sconosciute, il corpo pesante come piombo. Non riuscivo a muovermi, a parlare, e ogni volta che cercavo di ricordare cosa fosse successo, trovavo solo vuoto.
Una dottoressa gentile mi aveva spiegato tutto: l’incidente, il coma, il mese trascorso in quel letto. Ogni parola era un colpo al petto. Il mio cervello cercava di afferrare la realtà, ma sembrava tutto così assurdo, così irreale.
E poi, le emozioni. La rabbia, la confusione, il terrore. Come avevo fatto a finire così? Ero scoppiata a piangere, senza riuscire a fermarmi.
Le infermiere mi avevano portato del cibo, dicendo che avevo bisogno di nutrirmi per recuperare le forze. Ma quando avevo visto quel vassoio, la rabbia aveva preso il sopravvento. Avevano cercato di forzarmi a mangiare, ma io avevo dato di matto, urlando e piangendo. Il solo pensiero di ingoiare qualcosa mi sembrava impossibile.
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Live What You Love
Любовные романыCosa si prova quando per la millesima volta si è costretti a trasferirsi in una nuova città? Partire da zero senza alcuna certezza. Ivory ormai è abituata. Quando la madre l'ha abbandonata, ha dovuto traslocare più e più volte per suguire suo padre...