2-chi sei?

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"Se valeva la pena aspettare
a quest'ora stava con te"

Ivory

Una donna entrò in camera,-hey come stai tesoro?- tesoro? Credeva davvero di avere il diritto a chiamarmi così?
-chi è lei?- ribattei acida squadrandola dal alto al basso,aveva una gonna blu ed una camicia bianca con dei tacchi,davvero si vestita così per stare in casa? Io era già tanto se non giravo in intimo.

Anche se mi vergognavo del mio corpo,infatti lo facevo solo quando ero sola.

-piacere sono Tatiana,ti ho trovata distesa al suolo,sul marciapiede- disse lei sedendosi sul letto vicino ai miei piedi.

Non te lo consiglio di avvicinarti ai miei piedi,ho corso e non mi sono ancora fatta la doccia.

-oh,grazie signora....- lasciai la frase in sospeso per farle capire che avrei voluto sapere il suo cognome -Harris- mormorò lei.

-grazie signora Harris- dissi io dopo il suo suggerimento ma lei mi disse di chiamarla semplicemente Tatiana.

In quel esatto momento la porta della stanza si aprì,vi entrò un ragazzo mulatto con gli occhi marroni con sfumature verdi,era alto e riccio.

-e lei chi cazzo è?- sputò lui acido,beh in effetti ero distesa su quello che sembrava il suo letto,visto com'era arrabbiato.

-oh,Abraham l'ho trovata sul marciapiede,era svenuta- disse Tatiana,l'ho trovata sul marciapiede?,ma cos'ero un cane?

Lui annui intanto Tatiana uscì dalla stanza con la scusa di farci fare "amicizia".

Sul serio mi voleva lasciare in camera con lui?

-stai bene ragazzina?- disse lui sedendosi sul divano.
Ragazzina? Avevo capito bene?

-che ti importa?- chiesi,non gli avrei parlato dei disturbi di cui ero affetta,non avrebbe capito,-c'è la fai a rispondere ad una domanda senza un altra domanda?- chiese lui serio ed io risi.

-si,è stato solo un calo di zuccheri- risposi in fine,mentendo,per dimostrare la mia bugia,che stavo bene,mi alzai dal letto ma venni colta da un capogiro che mi costrinse a coricarmi di nuovo.

-ho capito,vado a prenderti del cibo- in tutta tranquillità si alzò dal divano e andò verso la porta -no,non ho fame- dissi cercando di bloccarlo con le mie parole.

Se avesse capito?
Se si fosse fatto delle domande sul perché non volevo mangiare?

Se,se. Era un ragazzo apparentemente sano non avrebbe pensato ai disturbi alimentari.

-mhhh come mai?- chiese lui avvicinandosi troppo a me,io indietreggiai e sbattei la testa sulla testiera del letto,lui per qualche secondo rise,era uno suono roco ma allo stesso tempo piacevole,felice e dolce.

-nulla semplicemente ho mangiato a casa- mentì per la seconda volta -se hai mangiato a casa come mai sei svenuta?- chiese lui,cavolo,il suo ragionamento aveva senso -basta,ho mangiato,non farmi domande- dissi irritata uscendo dalla stanza,con un po' di difficoltà perché non sapevo dove fosse l'uscita.

Andai per logica,forse sarebbe stato al piano inferiore.

Così fu,salutai Tatiana e uscì dalla casa.

Tornai a casa mia,era settembre e la scuola sarebbe iniziata lunedì,mancavano due giorni.

Ero in ansia.

Mio padre aveva avuto la splendida idea di arrivare qui presto,per non farmi perdere nemmeno un giorno,idea geniale vero?

Non era ancora rientrato ma non mi preoccupai,lui non lo aveva mai fatto per me in sedici anni di vita,nemmeno quando c'era la mamma.

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